Si cercherà di capire se le storie aiutano davvero a crescere meglio
SIENA. Le storie aiutano davvero a crescere meglio? È vero che la lettura di romanzi o poesie migliora la capacità di affrontare le difficoltà della vita? La prima giornata del convegno “Le storie siamo noi”, che si aprirà a Siena il pomeriggio del 5 maggio e che proseguirà il 6 a Grosseto e il 7 ad Arezzo, cercherà di rispondere a queste domande affrontando il tema del rapporto tra la letteratura, la lettura e lo sviluppo delle persone con esperti di due diverse discipline: il professor Andrea Smorti, preside della Facoltà di Psicologia dell’Università di Firenze, e la professoressa Natascia Tonelli, docente di letteratura italiana dell’Università di Siena e presidente nazionale della sezione didattica dell’Associazione degli Italianisti. L’appuntamento senese è per giovedì 5 maggio alle ore 14,30 presso l’Istituto “Tito Sarrocchi”. Il professor Smorti parlerà della lettura dei racconti come scuola di eccellenza per la vita, mentre la professoressa Tonelli illustrerà ai partecipanti la funzione terapeutica della letteratura fin dai tempi di Boccaccio e di Petrarca. Prima delle due lezioni, Federico Batini e Simone Giusti terranno una lezione-spettacolo sull’orientamento narrativo, la metodologia di orientamento che utilizza le storie per migliorare la capacità di dare un senso alle proprie scelte. Il pomeriggio si concluderà con una lettura scenica dell’attore e scrittore Francesco Botti, che interpreterà il monologo Smemoraz di Paolo Jedlowski, dedicato alla memoria della Shoah e alla funzione del ricordo.
Giunto alla sua terza edizione, il convegno biennale ”Le storie siamo noi”, che coinvolge le tre province del sud-est della Toscana (Siena, Arezzo e Grosseto) e che è patrocinato dall’assessorato alla cultura dell’Amministrazione Provinciale di Siena, dall’Università degli Studi di Siena e da molte altre università e istituti di ricerca italiani, è la prima iniziativa scientifica e divulgativa italiana dedicata interamente al rapporto tra scienze della narrazione e orientamento. Il 6 a Grosseto e il 7 a Arezzo i lavori del convegno proseguiranno con altre lezioni magistrali, con la presentazione dei risultati di ricerche condotte a livello nazionale e con dei cantieri di pratiche in cui i partecipanti potranno sperimentare in prima persona l’approccio narrativo applicato al lavoro sociale, alla formazione, all’orientamento, all’insegnamento, al management. In un momento di crisi dei sistemi educativi formali e di tagli di risorse all’istruzione, questa volontà e capacità di incontrarsi per progettare il futuro dei sistemi educativi e di inserimento lavorativo e per studiare metodi di orientamento sempre più adeguati alle persone e alle società democratiche assume un significato particolare, è un segnale di fiducia nel futuro e nelle potenzialità delle persone e delle comunità”.
Il programma della prima giornata a Siena, giovedì 5 maggio, presso l’Istituto Scolastico Tito Sarrocchi via Carlo Pisacane, 3:
Ore 14.30 Registrazione dei partecipanti e consegna dei materiali. Apertura dei lavori con l’Assessore provinciale all’istruzione- Federico Batini e Simone Giusti, Le ragioni narrative di un convegno (lezione spettacolo)
Lezioni: Andrea Smorti (Università degli Studi di Firenze), La lettura dei racconti come scuola di eccellenza per la vita; Natascia Tonelli (Università degli Studi di Siena), “Perché narrando il duol si disacerba”: virtù terapeutiche della letteratura
Narrazioni: Lettura scenica di Smemoraz di Paolo Jedlowski di Francesco Botti
Ore 18.30 Aperitivo e chiusura dei lavori