
SIENA. Da Pietra Serena riceviamo e pubblichiamo.
“Abbiamo velocemente analizzato le risposte di Banca MPS alle domande scritte poste dai soci. Non entriamo per ora in quelle tecniche, che avranno un approfondito esame dopo l’assemblea e dopo la pubblicazione della trimestrale, prevista per i primi giorni di maggio, ma siamo costretti ad evidenziare un passaggio che ci ha lasciato dubbi ed amarezza. Pertanto di seguito riportiamo una delle domande di un nostro esponente e la risposta della Banca MPS. Fermo restando che altre banche, anche se non tutte, hanno approfittato di questa assurda proroga di un provvedimento varato in piena pandemia (oggi fortunatamente del tutto finita), attuata sorprendentemente da parte di un governo che professa rispetto delle regole e dei cittadini. Ci auguravamo che Banca MPS, per le caratteristiche particolari indicate anche nella domanda, e considerato il numero piuttosto esiguo dei soci presenti all’ultima assemblea dello scorso Settembre, avesse più considerazione del rapporto con il territorio e con i piccoli soci, almeno quelli che nonostante tutti gli errori dei vari CDA, in questi anni hanno mantenuto le proprie azioni con perdite ingenti. Definire “superflui assembramenti” i momenti di confronto e di chiarimento con i soci appare ingeneroso, o addirittura offensivo, anche considerando che alcuni di questi soci storici, negli ultimi 15 anni, hanno fatto rilievi e posto dubbi su atti che hanno portato ai tanti disastri della Banca MPS, finiti in vari processi, alcuni dei quali con avvenute sentenze importanti e altri tuttora in corso. Se si fossero valutati bene i consigli sollevati in questi “superflui assembramenti”, tanti disastri di Banca MPS non sarebbero accaduti.
Forse il termine “superflui” (o altri ancora più netti) sarebbe stato più adatto a tanti dei componenti dei vari CDA che si sono succeduti negli ultimi 15 anni?
- RISPOSTE ALLE DOMANDE DELL’AZIONISTA ROMOLO SEMPLICI (formulate in data 11 aprile 2023) 1 –
La prima domanda riguarda la decisione di indire un’assemblea a porte chiuse, cosa che ritengo assurda e poco rispettosa dei (pochi) piccoli azionisti rimasti nonostante tutte le situazioni negative da questi incontrate in questi anni. Una decisione che ha stupito perchè ha impedito l’unico momento di confronto vero, un contatto con il territorio di riferimento che era diventata una specie di tradizione, anche in anni e momenti piuttosto turbolenti. Chi ha preso questa decisione, e perchè, considerando la fine dell’emergenza Covid, e che molte banche, anche con identità culturali e territoriali meno spiccate hanno proceduto con assemblee in presenza?
Risposta
La Banca, come previsto dalla normativa vigente, si è avvalsa della facoltà di convocare l’assemblea con intervento dei soci esclusivamente tramite il Rappresentante Designato di cui all’ art. 135-undecies del D.Lgs n.58/1998 (“TUF”). Tale modalità, peraltro seguita dalle principali banche quotate che, sino a questo momento, hanno convocato le assemblee societarie, risponde ad una logica di prudenza evitando, in ogni caso, superflui assembramenti, considerato anche che lo svolgimento delle assemblee, per il tramite del Rappresentante Designato, non comporta alcuna limitazione nel diritto dei soci che possono sostanzialmente esercitare tutte le prerogative ad essi riservate”.