"Quella che viviamo è solo una falsificazione della democrazia"

SIENA. L’assemblea Siena beni comuni indigniamoci nasce dall’unione di cittadini stanchi di assistere impotenti alla rapina compiuta dai grandi speculatori nazionali e internazionali. A fronte della detassazione dei grandi patrimoni e delle transazioni finanziarie cade lo stato sociale e si azzerano i diritti fondamentali dei cittadini.
La società va liberata dalla dittatura del mercato che ha generato la crisi. Vanno ridiscussi, ora, il trattato di Maastricht e il patto di stabilità. Pretendiamo la nazionalizzazione dei servizi pubblici e delle banche e una pianificazione statale della produzione di beni e servizi; rigettiamo l’attuale sistema produttivo, lo sfruttamento dei lavoratori e la divisione di questi in categorie, che smembrano il contratto collettivo nazionale, fulcro di una “Repubblica fondata sul lavoro”.
Lo stesso sistema produttivo globalizzato che saccheggia risorse da paesi e interi continenti, esporta guerre – finanziate da noi contribuenti -, costringe fasce massicce di popolazione all’emigrazione verso una vecchia Europa sempre più xenofoba.
Il doveroso dissenso sollevato a causa di queste politiche criminali, viene brutalmente represso attraverso un violento stato di polizia, coperto da un sistema di informazione mistificatore. Pretendiamo il ritiro immediato delle truppe d’occupazione, la chiusura definitiva dei CIE, lager del III millennio, e l’abrogazione della legge Bossi-Fini. Sotto un’ipocrita maschera di politically correct, i principali partiti d’opposizione mantengono e legittimano lo status quo. Si pensi alla gestione clientelare degli organismi di potere senesi: anche la Monte dei Paschi di Siena, pilastro storico della città, non regge l’urto della mala gestione. Come non l’ha retto l’Università deli Studi, sottoposta al fuoco incrociato di una decennale corruzione del suo apparato dirigente e dei tagli imposti dalle politiche nazionali, bipartisan, da vent’anni a questa parte.
Di fronte a un panorama a tal punto dissestato, la propaganda di regime tenta di indirizzare il malcontento contro false minacce, diffondendo una cultura individualistica e antisociale.
Quella che viviamo è solo una falsificazione della democrazia e, per non cadere nei meccanismi denunciati sinora, è imprescindibile ripartire dalle sue stesse fondamenta: partecipazione attiva, reale dei soggetti. Iniziamo, aprendo uno spazio di confronto orizzontale, dal basso e locale che unisca le istanze di singoli cittadini, comitati, associazioni che condividono il comune obiettivo di un cambiamento concreto e radicale.
Abbiamo, pertanto, indetto l’assemblea di martedì 27 settembre nei locali della Corte dei Miracoli alle ore 18:00, per organizzare quella che sarà la giornata internazionale di mobilitazione del 15 ottobre, importante appuntamento per contestare e denunciare le politiche neoliberiste e lanciare un’alternativa alla crisi.
Comprendere significa criticare, resistere significa attaccare!
Indigniamoci! Ribelliamoci!
Assemblea Siena Beni Comuni Indigniamoci