Studenti minorenni lasciati a terra dall'autista
di giorgio mancini
COLLE VAL D’ELSA – “Voglio sapere il nome dell’autista di quel bus – ha esordito un genitore che si è rivolto al nostro giornale per denunciare l’ennesimo disservizio avvenuto sabato 22 settembre – quel signore lo voglio conoscere. L’azienda dovrebbe licenziarlo in tronco”. Parole di fuoco dettate dalla rabbia, ma un genitore deve tutelare il figlio minore. “Qualcuno indaghi sui responsabili, io ero sereno, ero al lavoro a decine di chilometri da Colle, mia moglie lo stesso, eravamo tranquilli, doveva tornare col pullman, mio figlio ha l’abbonamento che è anche aumentato di prezzo e non poco, non potevamo andare a riprendere il nostro ragazzo, minorenne, per fortuna che un altro genitore, avvertito telefonicamente, gentilmente lo ha recuperato e portato a San Gimignano”. Lo sfogo sembra un fiume in piena. Cosa ha scatenato l’ira di diversi genitori? Lo ha raccontato “in tempo reale” su Facebook, un’altra mamma. “Oggi – ha scritto – l’ennesimo disservizio della Tiemme trasporti. I ragazzi del classico (Liceo A. Volta ndr), fra cui mio figlio, e dello scientifico che sono usciti alle 13.30, non hanno trovato il bus ad aspettarli che li doveva riportare a San Gimignano. Il motivo? Il bus aveva preso i ragazzi del linguistico e del pedagogico e se ne era andato. Così, alcuni genitori disponibili, avvertiti dai ragazzi sconcertati, sono dovuti andare di corsa a Colle e prendere gli studenti. Non ho più parole… ho telefonato alla sede centrale e mi hanno risposto di fare una formale protesta scritta. La farò, ma qui davvero i trasporti peggiorano giorno dopo giorno, e l’abbonamento sale di prezzo…”. Le parole di solidarietà, sul potentissimo network, non si sono fatte attendere. Ma la domanda del padre che ha telefonato al nostro giornale non è tanto peregrina. Forse sarebbe giusto che i dirigenti della società dei trasporti chiamata in causa dessero subito spiegazioni e risposte chiare. I disservizi del trasporto scolastico, non gratuito, sono iniziati fin dal primo giorno di scuola. Il nostro giornale lo ha, da subito, denunciato. Se è vero, come ha scritto quella madre su Facebook, che dalla Tiemme trasporti le è stato risposto di fare un reclamo scritto, forse chi dirige la società, sia politicamente che tecnicamente, dovrebbe fare le scuse pubbliche a studenti e genitori, prendere qualche provvedimento per qualcuno, se responsabile, e rendere tutto pubblico, scrivendolo. Se è vero che “charta canta”, diventi inconfutabile per tutti.
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