Gli organi amministrativi hanno disatteso i dettami dello Statuto dell'Ente
Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta che è stata invita al Ministro dell’Economia e delle Finanze Grilli (e per conoscenza al Commissario Laudanna, al presidente della Provincia Bezzini, al Presidente della Regione Rossi, al Prefetto di Siena Saccone, al Presidente del Consiglio Monti e al Presidente della Repubblica Napolitano) dalle associazioni Pietraserena e Siena C’è.
“Con la presente vogliamo significarvi la necessità di valutare l’azzeramento degli attuali Organi Amministrativi della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, e il suo eventuale Commissariamento.
Oltre agli evidenti errori di gestione compiuti – prima di tutto sulla gestione di Banca MPS e sul mancato controllo di assurde operazioni come l’acquisizione di Antonveneta – che in pochi anni hanno distrutto l’immenso patrimonio della Fondazione, portandola a contrarre debiti, con conseguenze devastanti per i cittadini del territorio di riferimento dello stesso Ente, riteniamo che gli Organi Amministrativi abbiano disatteso i dettami dello statuto della Fondazione Mps, almeno nei seguenti punti:
– Art. 3 comma 2: La Fondazione persegue i propri fini istituzionali salvaguardando la consistenza del suo patrimonio e promuovendone la valorizzazione. Amministra le partecipazioni detenute nel rigoroso rispetto delle finalità statutarie.
Come ricordato la Fondazione, con azioni poco accorte e senza esercitare adeguato controllo sulla Banca MPS, in pochi anni ha azzerato un patrimonio immenso e ha contratto debiti.
– Art. 3 comma 4: La Fondazione per il perseguimento degli scopi istituzionali può contrarre debiti con le Società in cui detiene partecipazioni e ricevere garanzie dalle stesse entro il limite massimo complessivo del 10% del proprio patrimonio. La Fondazione non può contrarre debiti per un importo complessivo superiore al 20% del proprio patrimonio.
Riteniamo che la Fondazione abbia superato tali limiti, soprattutto tenendo conto del reale valore delle partecipazioni in portafoglio, al momento della sottoscrizione dell’aumento di capitale nel giugno 2011, ricorrendo ad un oneroso finanziamento concesso da un consorzio di banche, garantito dal pegno delle azioni di Banca MPS.
– Art. 4 comma 3: La Fondazione amministra il proprio patrimonio secondo criteri prudenziali di rischio e di economicità in modo da conservarne il valore ed ottenere un’adeguata redditività.
A nostro parere questi criteri non sono stati rispettati. E’ ben noto che l’investimento in titoli azionari è comunemente ritenuto un investimento ad alto rischio, ed il patrimonio della Fondazione è attualmente quasi tutto composto da azioni MPS. Le spaventose minusvalenze registrate con il “trading” delle azioni Intesa San Paolo e Mediobanca confermano che non c’è stata la dovuta attenzione ad amministrare secondo criteri prudenziali di rischio, e lo stesso investimento in Banca MPS, oltretutto con un’inopportuna concentrazione di capitale in un unico asset azionario, con le continue perdite del titolo, hanno portato ad un’enorme riduzione del patrimonio della Fondazione. Ricordiamo che prima della scellerata acquisizione Antonveneta, la Fondazione aveva in portafoglio oltre 3 miliardi di obbligazioni con buoni e certi rendimenti.
Per quanto esposto chiediamo quindi che venga riconosciuta l’inadeguatezza degli Organi Amministrativi della Fondazione MPS e il loro difetto di avere disatteso i dettami dello statuto, e si proceda quindi all’azzeramento di tutti gli Organi Amministrativi e al Commissariamento dell’Ente da parte di persone in possesso di requisiti e competenze, e specifica conoscenza della Fondazione MPS e del suo territorio di riferimento.
Distinti saluti
Associazione Pietraserena Siena
Lista Civica Siena C’è