Proseguono incerte le borse europee mentre a Wall Street hanno aperto senza una direzione precisa Dow Jones (-0,2%), S&P500 (-0,1%) e Nasdaq (+0,1%), all’indomani dei cali seguiti alla riunione della Fed.
A Milano il Ftse Mib viaggia intorno alla parità in area 25.780 punti, poco mosso come il Ftse 100 di Londra (-0,2%), il Cac 40 di Parigi (+0,05%), il Dax di Francoforte (+0,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,25%).
Gli operatori sono ancora intenti a valutare le indicazioni emerse dal vertice del Fomc, che ha lasciato invariata la propria politica, ma allo stesso tempo ha annunciato l’avvio delle discussioni sul tapering e due rialzi dei tassi di interesse entro la fine del 2023.
Toni inaspettatamente più “hawkish” del previsto, nonostante le rassicurazioni del presidente Powell nella successiva conferenza stampa. Il chairman ha comunque ammesso il rischio di pressioni sui prezzi dopo l’aggiornamento delle proiezioni economiche, che prevedono un’inflazione del 3,4% nel 2021 (rivista dal 2,4%) e del 2,1% e 2,2% rispettivamente nel 2022 e 2023. Il Pil è stato rivisto al rialzo a +7% per quest’anno, seguito da un +3,3% nel 2022 e +2,4% nel 2023.
Nell’eurozona i dati di maggio sull’inflazione hanno evidenziato un’accelerazione al 2%, rispetto all’1,6% di aprile, mentre in Italia nello stesso mese l’export ha riportato un aumento mensile del 3,4%, con un saldo commerciale di 5.870 milioni. Negli Usa, le richieste di sussidi di disoccupazione si sono attestate a 412 mila unità, superiori alle 360 mila prevista dal consensus e risalendo dalle 375 mila della settimana precedente.
I messaggi meno accomodanti del previsto da parte della Fed hanno spinto il dollaro sui massimi da due mesi. L’euro/dollaro è in calo a 1,195 mentre il cambio fra biglietto verde e yen si attesta a 110,4.
Tra le materie prime, scambiano poco mosse le quotazioni del greggio dopo la corsa delle ultime sedute che le ha portate sui massimi da oltre due anni e mezzo, con il Brent (flat) a 74,4 dollari e il Wti (+0,2) a 72,3 dollari.
Sull’obbligazionario, il rendimento del T-Bond è salito in area 1,56%, mentre lo spread Btp-Bund è in lieve aumento a 101 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,84%.
Tornando a Piazza Affari, avanzano le banche dopo la debolezza della seduta precedente, con acquisti in particolare su Unicredit (+1,9%) e Intesa (+1,3%), oltre che Stellantis (+1,4%). In calo invece Prysmian (-2%), Diasorin (-1,5%) e le utilities, soprattutto Enel (-1,8%).
Fonte MarketInsight