La banca rassicura , ma non sull'esternalizzazione
SIENA. Da Unisin Mps di Lecce riceviamo e pubblichiamo.
“Come da noi richiesto (lettera aperta del 23 luglio u.s.), la nostra delegazione è stata ricevuta ieri 30 luglio 2012 dal Presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone, alla presenza degli organi di stampa e dei rappresentanti della Banca, dir. Giampaolo Casolaro e dir. Attilio Thiery, rispettivamente Responsabile del D.O.R. e Responsabile R.U. Provincia di Lecce.
Esaminando nel dettaglio le ricadute sul personale del prossimo Piano Industriale, abbiamo ribadito al Presidente Gabellone le nostre preoccupazioni, derivanti soprattutto dalla prevista esternalizzazione delle attività di back office ad un “fornitore esterno” ancora da individuare, e la NOSTRA CONTRARIETA’ ad ogni ipotesi che possa far venir meno le tutele previste dal CCNL di categoria rinnovato nel gennaio scorso.
Abbiamo inoltre rilevato come la chiusura di 400 filiali sul territorio nazionale, se attuata nel nostro territorio, unitamente alla disdetta del C.I.A. da parte della Banca, possa accentuare i rischi di mobilità territoriale delle risorse eventualmente interessate. Su questo aspetto il dir. Casolaro ha rassicurato che l’impatto sul nostro territorio sarà limitato, e le risorse eventualmente coinvolte saranno riallocate nelle filiali limitrofe. Per contro, non ha potuto fornire le stesse garanzie sull’ipotesi dell’esternalizzazione anzidetta, oggetto di discussione tra azienda e OO.SS. nei prossimi giorni a Siena.
Il Presidente Gabellone ha affermato che la Provincia continuerà a monitorare l’evolversi della situazione, nell’interesse della salvaguardia occupazionale del territorio, auspicando al contempo che si possa arrivare ad una soluzione condivisa tra l’azienda ed i lavoratori. Per questo, si è reso disponibile ad incontrarci successivamente nel momento in cui le circostanze lo richiederanno.
Per quanto ci riguarda, riaffermiamo che la riorganizzazione prevista dal Piano industriale 2012-2015 non deve penalizzare i colleghi interessati, ed auspichiamo, come emerso tra l’altro nel corso dell’incontro, che si possa giungere ad un accordo condiviso: ad esempio, nell’ ipotesi di conferimento delle predette attività di back office ad un soggetto terzo, configurando un distacco presso l’outsourcer allo stesso modo del distacco presso il Consorzio Operativo di Gruppo, conservando le garanzie offerte dal CCNL del settore credito e del CIA MPS, con delle apposite clausole di salvaguardia in casi particolari (es. crisi aziendali, ecc.)”.
“Come da noi richiesto (lettera aperta del 23 luglio u.s.), la nostra delegazione è stata ricevuta ieri 30 luglio 2012 dal Presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone, alla presenza degli organi di stampa e dei rappresentanti della Banca, dir. Giampaolo Casolaro e dir. Attilio Thiery, rispettivamente Responsabile del D.O.R. e Responsabile R.U. Provincia di Lecce.
Esaminando nel dettaglio le ricadute sul personale del prossimo Piano Industriale, abbiamo ribadito al Presidente Gabellone le nostre preoccupazioni, derivanti soprattutto dalla prevista esternalizzazione delle attività di back office ad un “fornitore esterno” ancora da individuare, e la NOSTRA CONTRARIETA’ ad ogni ipotesi che possa far venir meno le tutele previste dal CCNL di categoria rinnovato nel gennaio scorso.
Abbiamo inoltre rilevato come la chiusura di 400 filiali sul territorio nazionale, se attuata nel nostro territorio, unitamente alla disdetta del C.I.A. da parte della Banca, possa accentuare i rischi di mobilità territoriale delle risorse eventualmente interessate. Su questo aspetto il dir. Casolaro ha rassicurato che l’impatto sul nostro territorio sarà limitato, e le risorse eventualmente coinvolte saranno riallocate nelle filiali limitrofe. Per contro, non ha potuto fornire le stesse garanzie sull’ipotesi dell’esternalizzazione anzidetta, oggetto di discussione tra azienda e OO.SS. nei prossimi giorni a Siena.
Il Presidente Gabellone ha affermato che la Provincia continuerà a monitorare l’evolversi della situazione, nell’interesse della salvaguardia occupazionale del territorio, auspicando al contempo che si possa arrivare ad una soluzione condivisa tra l’azienda ed i lavoratori. Per questo, si è reso disponibile ad incontrarci successivamente nel momento in cui le circostanze lo richiederanno.
Per quanto ci riguarda, riaffermiamo che la riorganizzazione prevista dal Piano industriale 2012-2015 non deve penalizzare i colleghi interessati, ed auspichiamo, come emerso tra l’altro nel corso dell’incontro, che si possa giungere ad un accordo condiviso: ad esempio, nell’ ipotesi di conferimento delle predette attività di back office ad un soggetto terzo, configurando un distacco presso l’outsourcer allo stesso modo del distacco presso il Consorzio Operativo di Gruppo, conservando le garanzie offerte dal CCNL del settore credito e del CIA MPS, con delle apposite clausole di salvaguardia in casi particolari (es. crisi aziendali, ecc.)”.