Il sindacato contesta anche le assunzioni di nuovi dirigenti
SIENA. Questa mattina (8 agosto) abbiamo avuto un incontro con l’Amministratore Delegato. Oggetto dell’incontro sono stati i dati relativi alla prima semestrale 2013, le eventuali modifiche al Piano Industriale a seguito dei rilievi dell’Unione Europea e la strategia che il management intende adottare per recuperare redditività, patrimonializzazione e liquidità. La semestrale evidenzia il permanere di difficoltà economico/finanziarie che a nostro modesto avviso non derivano solo dalla pur complessa situazione generale che ormai da anni il nostro Paese e l Europa tutta sta vivendo. Per noi invece, pur ammettendo il permanere della crisi generale, alcuni dei dati negativi evidenziati sono frutto della mancanza di vere azioni di rilancio commerciale del nostro Istituto. Come da noi sempre sostenuto la sola drastica riduzione del costo del Personale non poteva sopperire alla scarsa incidenza che mostriamo sul mercato.
La panacea della riduzione del costo del lavoro, poi, a ben vedere, pare interessare soprattutto i livelli medio/bassi, mentre per il top/management non sembra seguire lo stesso trend, viste le continue assunzioni di nuovi dirigenti che sembrano avere come minimo comune denominatore solo il fatto di conoscere il mercato creditizio italiano più o meno quanto un esquimese…
Circa il Piano Industriale, sono stati confermati i contenuti già noti, rimarcando la scelta di procedere alle esternalizzazioni – così come a suo tempo quantificate – entro i prossimi mesi e confermando di aver scelto Bassilichi e Accenture come soggetti coinvolti nella societarizzazione di parte dell’attuale DAACA.
Sembra che non ci sia bisogno, per lo meno ad oggi, di acuire ulteriormente la già pesante stretta economica e normativa attualmente in vigore per i dipendenti della Banca, e che le voci circa l’attivazione della Legge 223/91 sui licenziamenti collettivi sia assolutamente campata in aria. Nessuna conferma circa un eventuale nuovo ricorso al Fondo Esuberi.
Da parte nostra abbiamo ancora una volta sottolineato la contrarietà di UNISIN ad una strategia fondata esclusivamente sulla riduzione del costo del lavoro, e rinnovato la richiesta di indicarci tutti gli elementi utili a stabilire il reale “stato dell’arte” della situazione della nostra Banca. Solo così riteniamo che sarà possibile far ripartire un sistema corretto di relazioni sindacali che consenta di trovare insieme le soluzioni necessarie al rilancio di Banca MPS.
Unisin Mps