Nel Sud Italia gli impianti solari rendono circa il 60% in più rispetto al Nord
Il ritmo di crescita in questo particolare settore è trainato dagli incentivi e dalle agevolazioni contenute nel “Conto Energia” (di cui nel 2011 è entrata in vigore la quarta edizione), differenziate oltre che per tipologia di impianto solare, anche per data di attivazione dell’impianto.
Nella ricerca gli analisti di Banca Monte dei Paschi evidenziano che investire nel fotovoltaico offre un rendimento intorno al 5% in termini reali, con un vantaggio economico soprattutto se l’intervento viene effettuato nel 2011 (piuttosto che nel 2012); anticipare infatti l’attivazione dell’impianto di pochi mesi determina un break even inferiore, proprio a causa della riduzione delle tariffe incentivanti di circa il 15% nel primo semestre 2012. In particolare, nel caso di un impianto ad uso domestico con scambio sul posto (compensazione tra i valori dell’energia elettrica prodotta e quella prelevata), se si realizza l’investimento ad ottobre 2011, il pay back è di 14 anni, posticipando l’investimento nel 2012 il pay back è di 15 anni. Anche il tasso interno di rendimento in termini reali, dei due investimenti, a 30 anni, è diverso; nel primo caso è di 5,22%, nel secondo di 4,66%. Se il calo del costo iniziale dell’impianto, in sei mesi, fosse tale da compensare l’effetto della minore incentivazione, la redditività del progetto rimarrebbe costante o subirebbe una lieve riduzione.
Nell’analisi effettuata emerge inoltre come il rendimento economico sia fortemente influenzato anche dalla posizione dell’impianto. A causa del diverso irraggiamento solare dell’Italia, a parità di caratteristiche tecniche, gli impianti fotovoltaici hanno infatti una maggior resa al Sud, determinando così un diverso ritorno dell’investimento a seconda della zona geografica interessata. Al Nord prevalgono i piccoli impianti su tetti (lastrici o coperture varie) a carattere familiare scambio sul posto, mentre al Sud prevalgono i grandi impianti (c.d. “centrali fotovoltaiche”), progettate per l’immissione totale in rete. Ipotizzando un investimento di 20.000 euro, al Nord si ha un pay back di 15 anni e un TIR (Tasso Interno di Rendimento) del 4,84%, mentre al Sud con lo stesso investimento iniziale, si ha un pay back di 11 anni e un TIR del 7,83%. Un dato molto significativo: ritorno economico e tempi di break even migliorano rispettivamente del 62% e del 30%.
Resta comunque preponderante il ruolo del Nord nei pannelli fotovoltaici; infatti secondo i dati del GSE alla fine del 2010, nel Nord risultava ubicato circa il 58% delle installazioni, mentre nel Sud il 25%. Infatti, la Lombardia è la regione con il maggior numero di impianti ma, in termini di potenza installata, il primato spetta alla Puglia.
L’analisi prende anche in considerazione i rendimenti economici di diverse tipologie di impianti (ad uso domestico e grandi impianti) assistiti da finanziamenti bancari. Nonostante il costo del finanziamento, il TIR in termini reali a 30 anni, è di circa il 4% (3,69%) per gli impianti ad uso domestico, e per i grandi impianti di circa il 3% (al lordo della tassazione sul reddito).