Romolo Semplici replica a Lorenzo Brenci sul tema della Fondazione Mps
di Romolo Semplici
SIENA. Sono rimasto molto perplesso dall’intervento dell’amico Lorenzo Brenci sulla Banca MPS e sulla Fondazione MPS.
Parto del fatto che non concordo su quanto da lui affermato circa la Dott.ssa Buscalferri, essendo invece soddisfatto della sua forse tardiva, ma legittima e responsabile, presa di coscienza della complicata situazione dei nostri due Enti; soddisfatto perchè finalmente le mie analisi su Banca e Fondazione, chiaramente espresse da anni anche nelle assemblee della Banca MPS, stanno diventando convinzioni diffuse, anche in gran parte degli esponenti della maggioranza.
Voglio quindi fare presente a Brenci che le Liste Civiche, anche mio tramite, hanno sempre sostenuto, in tutte le sedi, la Senesità della Banca e della Fondazione, soprattutto in merito al suo valore economico-culturale, del tutto estraneo alle logiche clientelari e di spartizione partitica (meglio dire dei gruppi di potere) con cui negli ultimi anni sono stati gestiti i due Enti. Voglio anche sottolineare che le ricette per “salvare”, non solo la Senesità, ma proprio l’autonomia, se non l’esistenza, della Banca MPS e della Fondazione MPS, sono purtroppo molto variate in questi ultimi anni, e rese complicate dai disastri compiuti dai suoi “compagni” inadeguatamente imposti alla guida dei due Enti (a partire dalla scellerata operazione Antonveneta), e dai silenzi e dalla “passività” dei politici Senesi.
La proposta di un azionariato popolare, assurda nella complessa situazione attuale, già avanzata da altri nei tempi giusti ma allora bocciata dal PD, appare solo un altro modo di ingenerare confusione. Faccio presente che gli attuali amministratori, tutti nominati dall’attuale maggioranza, hanno ricevuto in eredità la Fondazione MPS, cassaforte della Comunità Senese, in condizioni di forte solidità e liquidità e pertanto già di per sè attrice e garante di una forma di azionariato popolare; l’aver indebitato e mortificato la Fondazione MPS la dice lunga sulle evidenti responsabilità che ha il PD sulla probabile perdita della maggioranza della quota Banca MPS, e quindi sulla perdita della storica Senesità; in meno di dieci anni si è distrutta una storia secolare.
Il prossimo aumento di capitale (guarda caso l’assemblea di delibera è fissata pochi giorni dopo la data del ballottaggio delle elezioni di Siena), potrà infatti non essere sufficiente a garantire il patrimonio del MPS, in riferimento ai parametri di Basilea 3, e la Fondazione, oggi incredibilmente costretta ad indebitarsi, addirittura con altre banche, per rimanere al 50,01%, non avrà la possibilità di sottoscrivere l’ulteriore indifferibile aumento di capitale che già gli analisti indicano entro la fine del 2011.
E’ evidente quindi che le tante chiacchiere, comprese le irrealizzabili proposte in salsa elettorale, sono le solite “prese in giro” tese solo a confondere i cittadini sulle vere responsabilità, e a tentare di rimandare il problema della ormai ipotizzabile perdita della maggioranza delle azioni a dopo le elezioni amministrative; già troppe volte la strategia di minimizzare o nascondere la verità ha finito per arrecare irreversibili disastri ai tesori di Siena, come ad esempio l’assurda vicenda del dissesto dell’Università.
Un giochino furbesco che, a costo di apparire impopolari e poco ottimisti, è bene smascherare subito con analisi serie e realistiche, pur comprendendo la delusione e la rabbia per il danno che questo passaggio potrà arrecare alla Comunità Senese.