Il segretario del PD ha parlato di numerosi punti critici del nostro paese
SIENA. ‘’Ve lo dirò in ‘bersanese’: qui bisogna cambiare”. Potrebbe essere questo lo slogan di una serata in cui il segretario del PD Pierluigi Bersani, a fianco del candidato sindaco Ceccuzzi e dei due candidati di Trequanda e di Chiusi, Machetti e Scaramelli, e dopo una introduzione di Elisa Meloni, ha inchiodato alla sedia oltre duemila persone intervenute al Palazzetto dello Sport. Un intervento, quello di Bersani, di oltre mezz’ora, in cui lo stile diretto e forte del leader PD si è distinto per chiarezza e spessore. Hanno convinto anche i candidati Machetti e Scaramelli, che hanno soprattutto evidenziato i punti da sostenere per migliorare la vita e l’economia di Siena: ateneo, polo biomedicale, ospedale, musei, sociale. Ceccuzzi, come gli altri candidati, ha sottolineato come Siena abbia alle spalle secoli di buon governo, parte integrante della sua natura, ed ha toccato tra le altre cose il tema della riduzione delle indennità e dei premi dei dirigenti MPS raccogliendo applausi sinceri dal pubblico. Alcuni passaggi degli interventi, incluso quello di Elisa Meloni, hanno anche evidenziato contrasti e chiaroscuri di una società come quella senese, che produce innovazione ma anche contraddizioni che questa campagna elettorale ha certamente evidenziato.
Quindi Pierluigi Bersani ha preso il microfono per sostenere la campagna elettorale dei tre candidati e partendo da Siena e dai suoi valori di concretezza e buon governo ha toccato tutte le punte dell’iceberg- Italia. Soffermandosi in particolare sul lavoro, Ha evidenziato le disparità tra una regione e l’altra: se a Siena questo è un problema, se ancora troppa gente in Italia è in cerca di occupazione o ha un lavoro precario, vi sono regioni come la Sardegna dove la disoccupazione è al 50%. ‘’Il lavoro non è solo un mezzo di sostentamento, ma è libertà, dignità, è la nostra quota di trasformazione del mondo e tutti ne abbiamo diritto.”, ha detto Bersani tra gli applausi. La piaga della cassa integrazione che indebolisce il paese con 1 milione di cassaintegrati, il fingere che il problema-crisi non ci sia, la disgrazia dello scudo fiscale, ma anche la necessità di una riforma fiscale e di una riforma della giustizia sono stati affrontati dal leader PD, in un intervento che non ha cercato di evidenziare solo le mancanze del governo attuale, ma anche quelle che l’Italia si porta dietro da anni e che vanno risolte con autentiche riforme. “Difficile certo dire cosa abbia fatto questo governo, con la sua filosofia del miracolo. ‘Abbiamo i rifiuti a Napoli? Li toglieremo entro una settimana. Abbiamo il terremoto a l’Aquila? La ricostruiremo in un mese…’ E oggi L’Aquila è in condizioni terribili. Non così si fanno le cose, ci vuole vero pragmatismo e concretezza, non la filosofia del ghe pensi mi”. E affrontando temi quali il federalismo che sta penalizzando regioni quali le Marche dopo l’alluvione, e la manovra economica che taglia senza criterio settori essenziali quali scuola e sociale, Bersani propone un nuovo modello di politica, fatta di rigore e sobrietà, di democrazia e partecipazione, dove le leggi non siano create per favorire una persona o una casta, ma per la gente. “Sviluppo, qualità sociale, ambientale,energie rinnovabili: puntiamo su tutto questo come partito, in un test elettorale che non sarà solo locale ma che andrà ben oltre. Puntiamo sul lavoro e sul sociale, sui valori e sulla solidarietà per riportare l’Italia in avanti. Qui, dopo questo tramonto fiammeggiante del premier, dovremo ripartire eliminando il sistema feudale che ha creato, con i suoi vassalli, valvassori e valvassini. Bisogna ripartire da luoghi come Siena per recuperare i nostri valori e fari ripartire l’economia, senza fingere che la crisi non esista”. Un Bersani in forma che è molto piaciuto ad un vasto pubblico di tutte le età.
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