Per il Carroccio l'accorpamento dei comuni vicni non funziona
Noi di Siena saremo costretti a finire sotto Grosseto. Una prospettiva che va contro la storia della nostra città, dal medioevo al Granducato di Toscana, ma che è sintomo della diversità di sviluppo che Siena e Grosseto hanno avuto negli ultimi decenni e dell?incapacità politica della sinistra che ha amministrato i nostri territori.
E? fuori luogo, a tal proposito, il dibattito che si è sviluppato in cCittà, riguardante la creazione della “grande Siena”, mediante l’accorpamento alla nostra città di alcuni comuni limitrofi, cercando così in modo grottesco di avere, in extremis, un capoluogo più popoloso di quello maremmano. Vogliamo ricordare a tal proposito che, per meri motivi politici, i nostri governanti hanno voluto fare in modo che i confini della nostra città fossero i più vicini possibile alla cinta muraria: il capoluogo maremmano ha qualcosa come 474,3 kmq di territorio comunale, mentre Siena ne ha solo 118, un’inezia, con il confine comunale che è esteso solo verso sud (Isola d’Arbia) o sud-ovest (Taverne d’Arbia).
Comodo, dunque, salvarsi la poltrona cercando di annettere Sovicille, Castelnuovo o Monteriggioni al comune di Siena! Chi, oggi, paventa questa ipotesi, si assuma, piuttosto, le proprie responsabilità politiche, quelle di chi ha voluto far sì che il comune di Siena fosse così piccolo, che ha fatto di tutto per cacciare i senesi dalle mura, con gli sfratti forzosi, l’università di massa e la diffusione della triste pratica degli affitti in nero.
Francesco Giusti – Maurizio Montigiani
Lega Nord Toscana Siena – Lega Nord Toscana Monteriggioni