Partito Pirata: "Si penalizzano le fasce più deboli della popolazione"
SIENA. Dal Partito Pirata Siena riceviamo e pubblichiamo.
“Il silenzio delle Istituzioni davanti all’aumento delle tariffe del TPU regionale toscano è imbarazzante e grave, soprattutto per quelle amministrazioni che si definiscono “di sinistra”.
Cosa ci sia “di sinistra” in una misura così impopolare e classista dovrebbero spiegarcelo: il notevole incremento dei costi del biglietto e degli abbonamenti, maggiori per le tratte extraurbane, aumenta ulteriormente il divario tra i centri urbani e le periferie, penalizzando le fasce più deboli della popolazione. Contribuendo ad aumentare il divario sociale ed economico che già penalizza i residenti delle aree periferiche.
Una tale misura rischia di essere esiziale anche per la sopravvivenza stessa del TPU che, al di là dei co-finanziamenti, deve anche reggersi su un numero di clienti sufficiente a giustificare l’esistenza del servizio stesso: con l’aumento dei costi, di quanto diminuiranno i passeggeri?
E’ facile a questo punto prevedere che tutto ciò porterà ad un progressivo ed inarrestabile smantellamento del servizio di trasporto pubblico urbano, che acuirà ulteriormente la congestione quotidiana dei veicoli privati e la cronica mancanza di aree di parcheggio adeguate.
Il trasporto pubblico è infatti, insieme a misure alternative di occupazione, come il telelavoro, l’unica misura possibile per invertire la spirale dell’aumento dei veicoli che transitano per le strade, già drammaticamente inadeguate a sostenere il traffico quotidiano.
I cittadini toscani dovranno così ringraziare i loro “lungimiranti” amministratori per avere, ancora una volta ed in modo così impopolare, contribuito a danneggiare il nostro ambiente, le nostre tasche, la nostra quotidianità.
Nella nostra visione della società contemporanea, le Amministrazioni dovrebbero fare sforzi maggiori per abbattere i costi del TPU a carico degli utenti, puntando alla totale gratuità del servizio: riteniamo che i risparmi conseguenti alla riduzione del traffico, dell’inquinamento e dei costi connessi alla creazione e manutenzione delle strade e delle aree di sosta, potrebbero agevolmente coprire la percentuale di entrate coperte dall’anacronistico e cartaceo “titolo di viaggio”.