Decisa l'azione degli organi finanzari istituzionali. All'orizzonte un problema Germania
di Red
SIENA. Hanno cominciato a farsi sentire dalla tarda mattinata di martedì (9 agosto) gli effetti positivi degli acquisti di BTp da parte della Bce. Ne godranno positivamente i bancari, anche se il loro portafoglio di 240 miliardi non calerà, visto che il compratore è istituzione affidabile che restituisce credibilità al debito sovrano italiano. I rimbalzi potrebbero durare qualche giorno e il titolo MPS ne avrebbe bisogno, visto che venerdì scorso aveva stabilito il suo nuovo record negativo a euro 0,423 nel marasma delle borse mondiali. Alti e bassi tuttavia si sono alternati fino alla partenza sprint di Wall Street che ha permesso a Milano di chiudere con segno positivo, con i bancari in spolvero e il titolo MPS a 0.465 euro con un progresso dell’1,57%. Non ci paghi ancora un’ora di parcheggio a Fontanella con lo sconto minipay, con una azione di Rocca Salimbeni, ma speriamo bene. Poi, a borse europee chiuse, arriva la doccia fredda del comunicato Fed, che annuncia rallentamento nella crescita economica USA da cui la scelta di lasciare invariati i tassi ai minimi storici fino al 2013. Nel corso della seduta di Borsa, però, le considerazioni positive sulla aggressiva decisione della Federal Reserve lasciano spazio a una risposta positiva degli investitori che si traduce, alla conclusione degli scambi, con un Dow Jones sopra gli 11.000 punti con un balzo del+3,98%. Nella notte sono arrivate notizie positive dai mercati asiatici, con tutte le borse euforiche. Ricominciamo. Il differenziale tra Bund e BPt dovrebbe continuare a scendere, è importante verificare la tenuta di titoli di stato italiani (è in programma un’asta di Bot annuali da 6,5 miliardi), sperando che arrivino dati buoni sulla crescita economica allentando la paura della recessione.
Cosa sta succedendo in Germania? Il calo dell’ 1,2% delle esportazioni tedesche nel mese di giugno rispetto al maggio 2011, ha messo in fibrillazione il mercato azionario? Possibile che un surplus di 12,7 miliardi di euro sulla bilancia commerciale provochi una caduta del DAX di Francoforte (peraltro un misero 0,10% odierno dopo una giornata negativa)? Quanto può influenzare il mercato il dato sull’inflazione in aumento al 2,6% nel mese di luglio? Due considerazioni. Spostare i capitali europei verso i titoli di stato italiani e spagnoli, riaggiustando lo spread con i bund tedeschi in differenze accettabili, può aver scoperto il fianco della finanza pubblica tedesca, che potrebbe entrare ora nel mirino della speculazione che vuole misurare il fiato della Merkel: la Bce potrebbe ritrovarsi col fiato corto se chiamata a sostenere il rating tedesco o francese. D’altra parte il comportamento della signora primo ministro è alquanto pieno di ombre: non ha trattenuto la Deutsche Bank dall’alienazione del portafoglio di BTp; ha preso misure restrittive per il mondo finanziario in Germania senza consultarsi con nessuno e senza avvertire nessuno. Un’altra dimostrazione muscolare della politica, come quelle di Berlusconi e Obama, capace di attirare le attenzioni degli investitori e gli appetiti della speculazione. La seconda considerazione è nel meccanismo che intorno alla Bce e ai trattati finanziari come Basilea 1,2,3. Esso permette alle meravigliose macchine chiamate computer di agire e interagire in base a parametri prefissati che scattano automaticamente, in una sorta di protezione. Non hanno capacità di discernimento e discrezione e si autoalimentano con i risultati dei propri interventi. Una spirale neutra, che può rivelarsi positiva o negativa allo stesso modo, e annichilendo l’analisi umana che vedrebbe, ad esempio, i pericoli sul debito pubblico italiano meno gravi degli algoritmi studiati dal Golem elettronico.