E' necessario puntare sulla risorse umane e sulle competenze
SIENA. E’ stata una campagna elettorale dura, lunga e intensa. E’ stata la prima campagna elettorale della mia vita. Mi sono candidato a sindaco di Siena perchè ho voluto fare qualcosa di più che guardare con sgomento il progressivo e costante impoverimento della città che più amo al mondo. Della città che ho scelto per la mia vita e per la mia famiglia.
Mi sono presentato ai senesi per quello che sono. Ho voluto non mettere maschere, non “imparare a fare il politico” ma restare “uno di noi”. Uno slogan che non ho scelto per retorica ma per convinzione, certo, come sono, che un sindaco non debba porsi più in alto di un suo cittadino. Piuttosto che debba portare responsabilmente e quotidianamente sulle sue spalle l’impegno di operare in favore della collettività, mosso dal sentimento del “buon padre di famiglia”. In quest’ottica ho parlato del Comune come “prima casa di ogni senese”. Una casa sempre aperta alle richieste della gente ma anche trasparente in ogni atto e comportamento. Il mio desiderio è quello di essere un sindaco per tutti; un sindaco che non distingue tra chi lo ha votato e chi era un suo avversario. Al punto che non rinuncio all’idea, qualora io venga eletto, di allargare il mio staff a uomini e donne di altri schieramenti. Perchè, quello che cerco è la competenza, non la tessera di partito.
Tempi difficili attendono Siena. Venti di crisi economica soffiano in tutto il mondo, rafforzati, localmente, dalle difficoltà della Fondazione e della Banca Mps. Da ex dipendente guardo con profonda preoccupazione al futuro di queste due importanti istituzioni senesi. Non ho condiviso alcuna delle scelte fatte dai vertici della banca e dell’azionista di maggioranza. Scelte azzardate e non sorrette dalla situazione del Mercato mondiale. Oggi tutti i senesi sono chiamati a pagare il conto di queste scelte sbagliate, attraverso un impoverimento dei contributi elargiti dalla Fondazione al territorio. Questa mancanza non potrà essere “ripianata” dal Comune di Siena – il terzo più indebitato d’Italia – e ricadrà sui cittadini attraverso il peggioramento dei servizi. Tutto questo se non si cercheranno nuove strade e nuove strategie per risollevare le sorti della banca. Per risollevare le sorti del Comune.
Gli unici strumenti che abbiamo a disposizione per affrontare quello che ci aspetta sono “le risorse umane”: le competenze di politici di calibro, i meriti di uomini preparati che hanno passato cinque anni all’opposizione, l’entusiasmo dei giovani, lo spirito di sacrificio e l’altruismo delle donne, la caparbietà di chi ha deciso di opporsi ad un “partito unico” che, tenendo ancora il potere ben saldo nelle sue mani, ha causato i disastri che oggi ci portano a guardare con tristezza i contorni di Siena.
Io e la mia squadra abbiamo deciso di dire “basta”. Non lo abbiamo fatto passivamente ma lavorando, ascoltando, ragionando, confrontandoci con la gente. Non abbiamo avuto paura di denunciare il malgoverno, il clientelismo, il lassismo e l’arroganza del potere costituito ed abbiamo risposto alle provocazioni e alle ingiurie con iniziative di spessore sui temi per noi di maggiore interesse: l’Università, la Banca, il Santa Maria della Scala e la candidatura di Siena a Capitale europea della Cultura, la nuova cittadinanza e la democrazia. Non ci siamo risparmiati nel confronto con la gente nella convinzione che un buon programma elettorale non deve essere scritto da addetti alla comunicazione, infiocchettato con favole e filastrocche, ma deve prendere forma dai bisogni della gente passando necessariamente dalla concretezza, dai numeri.
Chiedo il voto dei senesi perchè sono certo che, da una analisi anche superficiale gli elettori non potranno vedere un miglioramento della qualità della vita a Siena ma, negli ultimi dieci anni, un peggioramento progressivo e netto. Chiedo il voto dei senesi perché sono certo di poter risalire questa china. Una certezza che mi viene dal duro lavoro svolto in questi mesi e dalla mia coscienza che mi impone di non girare la testa da un’altra parte ma di agire. E’ l’invito che faccio a tutti: non girate la testa dall’altra parte, non mancate di andare a votare e non vi fate ingannare da un voto dettato dagli schieramenti, dalle appartenenze. Fatevi accecare, abbagliare, solo dall’immagine di Siena. Da quella che avete davanti e da quella che vorreste. Per voi e per i vostri figli. E scegliete liberamente da chi vorreste che fosse realizzata.
Gabriele Corradi – candidato a sindaco di Siena per la coalizione Liste civiche senesi, Per Corradi sindaco e Nuovo Polo per Siena
(Foto di Corrado De Serio)