La candidata di Sinistra per Siena rintuzza l'attacco del PD
SIENA. La calunnia è un venticello… Con rammarico sono costretta a prendere atto del clima di “a’ la guerre comme a’ la guerre” imposto a questa campagna elettorale dal PD e a derogare da quel profilo riservato, da me scelto, a fronte di continue ingiurie e illazioni a mezzo stampa. Scuseranno i lettori di queste noiosissime puntualizzazioni, che portano lontano da quello spirito di confronto tra idee contrapposte, che dovrebbe essere il vero sale della politica
Corre l’obbligo constatare che i nervi scoperti del compagno o amico (ignoro, attualmente, come vi chiamiate nel PD) Lorenzo Brenci, gli abbiano impedito di leggere attentamente il nostro elaborato su Banca e Fondazione, oppure gli ordini di scuderia sono quelli d’infamare, sempre e comunque, l’avversario.
Il testo era stato, nei giorni precedenti, inviato alla stampa locale che l’aveva, puntualmente, ignorato. Ritengo il contenuto di questo testo, visibile a tutti, alla cui stesura ho ampiamente contribuito, un’analisi corretta, quasi didascalica, degli argomenti in questione, minimamente confliggenti né con il ruolo che ricopro nell’organo d’indirizzo della Fondazione, dove sono stata spesso elemento di coesione, né con la delicata scelta, recentemente condivisa, sul futuro della nostra Banca.
Se poi la cultura imperante dei “cervelli all’ammasso” è abituata a demonizzare ogni forma di analisi, di critica o dissenso, il problema è vostro, non mio. E’ evidente: per voi chi non è omologato è contro, chi ragiona in modo autonomo è pericoloso.
Dorma sonni tranquilli, Lorenzo Brenci: non sono né una serpe in seno alla Fondazione, né un “culo di pietra” che mette radici sulle poltrone dove siede: se dovessero configurarsi condizioni politiche tali da dover decidere altrimenti, sarò io la prima ad andarmene, senza esitare.
In merito alla mia opera di volantinaggio, che svolgerò alacremente anche i prossimi giorni, solo presso di voi suscita ludibrio e ironia, a me rende orgogliosa, abituata a mettere la faccia e il cuore in ciò in cui credo e, malgrado l’età, a vivere ancora con entusiasmo la mia militanza.
“Mala tempora currunt”: se anziché infamare i nostri volantini, conteneste il veleno dei vostri, e foste meno ingessati, più sorridenti e generosi nell’agone elettorale, potreste provare ad apparire meno ammuffiti e compassati. Fate uno sforzo.
Concludo queste mie righe con una nota di amarezza personale: da 31 anni sono un pubblico ufficiale nell’esercizio del mio lavoro alle Scotte; trovarsi sulle pagine dei giornali
per motivi così pretestuosi è come tradire la fiducia di tutti coloro che hanno bisogno di credere alle mie cure e alle mie parole, nella mia quotidianità di medico.
Ma purtroppo la sensibilità e la classe non appartengono più al linguaggio politico di questa città. Peccato.
Antonella Eleonora Buscalferri
(Foto di Augusto Mattioli)