Dante Maffia ospite d'onore consegna i riconoscimenti
AREZZO. Una statuetta del mitico dio etrusco Tagete è stata consegnata giovedì (12 gennaio) ai vincitori del “XIII Premio Letterario TAGETE”, riservato ad opere e autori legati al territorio aretino e organizzato dalla omonima Associazione degli scrittori aretini, con il patrocinio di Provincia, Comune, Confcommercio, Accademia Petrarca, Camera di Commercio, Biblioteca “Città di Arezzo”. La cerimonia di premiazione, coordinata dalla giornalista Dory Danzeo in una affollata Sala dei Grandi della Provincia di Arezzo, è stata introdotta dal Presidente del Consiglio Provinciale Prof. Giuseppe Alpini, che ha ricordato come la provincia di Arezzo sia tra le più ricche di nomi celebri (e il magnifico affresco alle sue spalle, che raffigura tutti i ’grandi’, spaziando da Guido Monaco a Petrarca, da Piero della Francesca a Michelangelo, da Francesco Redi a Giorgio Vasari, ne era la perfetta testimonianza). Ha poi preso la parola il prof. Nicola Caldarone, Presidente dell’Associazione “Tagete”, che ha ricordato il valore del libro e della letteratura e illustrato la figura di Paolo Aretino, a cui quest’anno era intitolato il Premio Tagete (http://tagete.xoom.it).
Per ogni sezione del premio – Narrativa, Saggistica e Poesia – riservato a libri di scrittori legati al territorio aretino, purchè editi negli ultimi tre anni e non opera dei componenti del Consiglio Direttivo, la giuria ha selezionato una terna di opere, la cui attesa graduatoria finale, in un clima quasi da Oscar, è stata comunicata solo in sede di premiazione.
Per la Narrativa il 1^ premio è andato Pier Francesco Prosperi per INCUBO PRIVATO (2010), un incalzante romanzo di fantascienza ambientato a Siena durante il Palio, il 2^ a Benedetta Calchetti per LA MAGIA DI EMMA e infine il 3^ a Luciana Maci per AGOSTO; per la Poesia il 1^ Premio a Patrizia Fazzi per IL FILO ROSSO – Segno e simbolo nell’arte di Giampaolo Talani, un binomio poesia–pittura all’insegna dalla riflessione sull’amore e sul tempo, il 2^ premio a Luciano Fani per CANTI INESPRESSI. Per la Saggistica primo classificato Santino Gallorini con BALDISSARRE AUDIBERTI, accurata ricerca storica sul ’santo delle croci’, secondo premio a Marco Ungarelli con L’ARMONIA DEGLI OPPOSTI e terzo a Sergio Ciufegni con LEGGENDO I GRANDI. Per ogni opera premiata, oltre alla ambita statuetta, una dettagliata motivazione, letta dal presidente di giuria Alberto Mancini, e una successiva presentazione a cura dell’Associazione “Tagete”.
Come ogni anno una statuetta speciale “Premio Opera Omnia” è andata a un personaggio particolarmente insigne per meriti culturali e quest’anno il nome emerso è quello di Domenico Massaro, docente di Filosofia presso l’Università di Siena, preside del Liceo Scientifico di Poppi, autore di numerose pubblicazioni sia saggistiche che narrative, tra cui il recente romanzo “Il calamaio dell’inquisitore”, ispirato alla vicenda di Tommaso Crudeli.
Particolarmente rilevante la presenza come ospite d’onore del poeta e critico Dante Maffia, autore di numerosissime pubblicazioni poetiche e critiche e direttore della rivista “Polimnia”, con il compito di giudice unico delle sezioni di opere inedite, una delle quali riservata ai giovani fino a 25 anni. Per la ‘Poesia Inedita Giovani’ Maffia ha premiato una poesia di Riccardo Guerri, mentre con il racconto “Senza titolo” la ventitreenne Elisa Gianni di Arezzo ha bissato il premio per il ‘Racconto Inedito Giovani’, già ricevuto lo scorso anno dalle mani di Davide Rondoni. Ai due vincitrici è andato un buono libri di 100 euro ciascuno, offerti dalle Librerie Edison Book Store e Feltrinelli Point di Arezzo. Premiati anche Laura Ghinassi, per la Poesia Inedita e Gianlorenzo Casini per la Narrativa Inedita (già lo scorso anno 1^ classificato per la narrativa edita). Maffia si è detto onorato della sua presenza nella terra di Petrarca, Vasari e Redi e ha svolto un’avvincente lectio sulla poesia italiana da Carducci ai contemporanei, stupendo i presenti per le varie citazioni a memoria di moltissimi versi (quasi a ribadire che la poesia, come la musica, è soprattutto ritmo di parole fatte per essere ascoltate), mentre non ha mancato di lanciare uno strale all’eccessivo peso della critica letteraria, che spesso si morde a vicenda invece che invitare alla fruizione dei poeti.
In apertura e chiusura della bella cerimonia i brani musicali per flauto, chitarra, violino e pianoforte eseguiti da Bianca Schiopu, Isabella Spadaro, Lorenzo Magi, Tania Giommoni, Dimitri Milleri, Leonardo Meianti e Francesco Beni, allievi del Liceo Musicale “Francesco Petrarca” di Arezzo, guidati dai maestri Alessandro Dei e Alessandro Tricomi.
(Nella foto, Mancini premia Fazzi)
Per ogni sezione del premio – Narrativa, Saggistica e Poesia – riservato a libri di scrittori legati al territorio aretino, purchè editi negli ultimi tre anni e non opera dei componenti del Consiglio Direttivo, la giuria ha selezionato una terna di opere, la cui attesa graduatoria finale, in un clima quasi da Oscar, è stata comunicata solo in sede di premiazione.
Per la Narrativa il 1^ premio è andato Pier Francesco Prosperi per INCUBO PRIVATO (2010), un incalzante romanzo di fantascienza ambientato a Siena durante il Palio, il 2^ a Benedetta Calchetti per LA MAGIA DI EMMA e infine il 3^ a Luciana Maci per AGOSTO; per la Poesia il 1^ Premio a Patrizia Fazzi per IL FILO ROSSO – Segno e simbolo nell’arte di Giampaolo Talani, un binomio poesia–pittura all’insegna dalla riflessione sull’amore e sul tempo, il 2^ premio a Luciano Fani per CANTI INESPRESSI. Per la Saggistica primo classificato Santino Gallorini con BALDISSARRE AUDIBERTI, accurata ricerca storica sul ’santo delle croci’, secondo premio a Marco Ungarelli con L’ARMONIA DEGLI OPPOSTI e terzo a Sergio Ciufegni con LEGGENDO I GRANDI. Per ogni opera premiata, oltre alla ambita statuetta, una dettagliata motivazione, letta dal presidente di giuria Alberto Mancini, e una successiva presentazione a cura dell’Associazione “Tagete”.
Come ogni anno una statuetta speciale “Premio Opera Omnia” è andata a un personaggio particolarmente insigne per meriti culturali e quest’anno il nome emerso è quello di Domenico Massaro, docente di Filosofia presso l’Università di Siena, preside del Liceo Scientifico di Poppi, autore di numerose pubblicazioni sia saggistiche che narrative, tra cui il recente romanzo “Il calamaio dell’inquisitore”, ispirato alla vicenda di Tommaso Crudeli.
Particolarmente rilevante la presenza come ospite d’onore del poeta e critico Dante Maffia, autore di numerosissime pubblicazioni poetiche e critiche e direttore della rivista “Polimnia”, con il compito di giudice unico delle sezioni di opere inedite, una delle quali riservata ai giovani fino a 25 anni. Per la ‘Poesia Inedita Giovani’ Maffia ha premiato una poesia di Riccardo Guerri, mentre con il racconto “Senza titolo” la ventitreenne Elisa Gianni di Arezzo ha bissato il premio per il ‘Racconto Inedito Giovani’, già ricevuto lo scorso anno dalle mani di Davide Rondoni. Ai due vincitrici è andato un buono libri di 100 euro ciascuno, offerti dalle Librerie Edison Book Store e Feltrinelli Point di Arezzo. Premiati anche Laura Ghinassi, per la Poesia Inedita e Gianlorenzo Casini per la Narrativa Inedita (già lo scorso anno 1^ classificato per la narrativa edita). Maffia si è detto onorato della sua presenza nella terra di Petrarca, Vasari e Redi e ha svolto un’avvincente lectio sulla poesia italiana da Carducci ai contemporanei, stupendo i presenti per le varie citazioni a memoria di moltissimi versi (quasi a ribadire che la poesia, come la musica, è soprattutto ritmo di parole fatte per essere ascoltate), mentre non ha mancato di lanciare uno strale all’eccessivo peso della critica letteraria, che spesso si morde a vicenda invece che invitare alla fruizione dei poeti.
In apertura e chiusura della bella cerimonia i brani musicali per flauto, chitarra, violino e pianoforte eseguiti da Bianca Schiopu, Isabella Spadaro, Lorenzo Magi, Tania Giommoni, Dimitri Milleri, Leonardo Meianti e Francesco Beni, allievi del Liceo Musicale “Francesco Petrarca” di Arezzo, guidati dai maestri Alessandro Dei e Alessandro Tricomi.
(Nella foto, Mancini premia Fazzi)