CHIUSI. Sono ripresi i lavori nel tratto delle cinta muraria di Chiusi oggetto di un crollo improvviso. Lo stop è stato causato da un recente ritrovamento archeologico, che ha costretto a fermare il cantiere e a predisporre una variate, ma l’investimento complessivo di 355 mila euro non cambia.
Uno scavo archeologico ha evidenziato la presenza di un pozzo etrusco, adiacente a un pezzo di muratura di epoca precedente, che prima dello scavo era inglobato nella muratura di sostegno della sovrastante piazza del Prato. Una novità che impedisce di piantare i pali di fondazione dove previsto, e costringe a un leggero avanzamento del nuovo muro di sostegno, proprio per salvaguardare il pozzo.
I lavori dovrebbero terminare a ottobre, alla fine di un importante lavoro di ricerca di finanziamento, di studio e progettazione, che darà importanti risultati: insieme al ripristino delle antiche mura – risultato di vari interventi dall’epoca etrusca a quella romana – nasce un percorso turistico inedito.
“E’ la migliore risposta – osserva il sindaco Luca Ceccobao – che potevamo dare dopo l’improvviso cedimento di questo tratto della cinta muraria, che si affaccia verso Chianciano e Montepulciano”.
Le mura si trovano sotto la tutela della Soprintendenza per i Beni archeologici della Toscana, ma il Comune di Chiusi all’indomani del crollo si era subito attivato con un finanziamento proprio, che si aggiunge alle risorse messe a disposizione dalla Regione Toscana e dalla Fondazione Monte dei Paschi, e che ha permesso un’indagine dal punto di vista statico e storico, quindi un adeguato progetto di recupero e valorizzazione dell’antico manufatto in pietra.
“Abbiamo dato un’incarico – aggiunge il sindaco – per una ricerca archivistica, bibliografica ed iconografica, al fine di raccogliere una documentazione utile al ripristino del tratto del tratto crollato. Uno studio che non era stato effettuato in precedenza, e che ha permesso di definire le varie epoche di costruzione del manufatto e la sua importanza archeologica”.
I lavori, nonostante la complessità dei passaggi e numerosi imprevisti, sono a buon punto: prevedono il consolidamento del terreno a monte della cinta muraria e il miglioramento del sistema di raccolta delle acque meteoriche nella piazza, il recupero del paramento murario e la ricostruzione del tratto crollato con l’aggiunta di un muro di sostegno. Ma la novità sta nel collegamento tra la piazza e il piede delle mura attraverso una scala, con la sistemazione di un percorso, delimitato da un bordo in legno. Sarà sistemata tutta l’area adiacente a verde, compresa una scarpata, e saranno inseriti parapetti in legno e panchine. Scale e percorsi saranno illuminati con le nuove luci a led, per delineare un suggestivo passaggio tra l’interno e l’esterno delle mura, destinato a turisti e residenti.