Un altro blackout biancoverde nell'ultimo quarto

UMANA VENEZIA – MENS SANA SIENA 65-63 (19-12; 28-33; 42-52)
UMANA VENEZIA: Mihalich, Bulleri 5, Diawara 16, Marconato 2, Zorovsky 5, Szewczyk 5, Young 14, Bowers 6, Rosselli 8, Magro 2, Hubalek 2, Candussi. All Mazzon.
MENS SANA SIENA: Brown 17, Eze 6, Carraretto 5, Rasic 3, Kangur 5, Sanikidze 4, Ress 6, Ortner, Lechthaler, Janning 2, Hackett 7, Moss 8. All. Banchi.
di Umberto De Santis
VENEZIA. Una Mens Sana poco volitiva e incostante manca il colpo del ko (avanti di 13 punti nel terzo periodo) e si fa rimontare dall’Umana Venezia in un ultimo quarto da incubo. Sono riapparsi davanti a Banchi i fantasmi di Chalon e Prokom che solo tre giorni fa sembravano dissolti dalla grande prestazione collettiva contro il Maccabi. Mazzon coglie la vittoria di prestigio e salva la sua panchina: Venezia aveva cominciato con altri obiettivi, ed è in forse anche l’accesso alle Final Eight. Ma andiamo con ordine. La Reyer deve rinunciare a Clark e Fantoni. Luca Banchi concede lo starting five a Benjamin Eze, che si dimostrerà indietro nella condizione e abbastanza approssimativo nell’esecuzione dei giochi difensivi. L’avvio della gara è stentato, occorrono due minuti per vedere il primo canestro su azione: Daniele Magro, che schiaccia a canestro l’assist di Bulleri, dopo un libero di Young: 3-0 Reyer. La replica senese vede la tripla di Brown per il vantaggio 4-8, ma Diawara risponde immediatamente al 6’. Kangur non carbura, Eze si becca il secondo fallo, Ortner entra a vuoto: parziale di 10-0, dunque, per la Reyer, chiuso dai liberi di Sanikidze a finire del tempo 19-12, anche Hackett non cambia marcia per la Mens Sana. Zona press ordinata da Banchi, insieme all’ingresso di Ress: le triple di Moss e Hackett insieme alle entrate del pivot di Salorno valgono il vantaggio bianco verde al 16’, 21-23. La tripla con cui Alvin Young riapre le marcature oro granata. Con Brown in panchina, Siena trova minuti importanti per Rasic e Carraretto, Mazzon chiama timeout per giocare al meglio l’ultimo minuto, ma segna solo Hackett per il definitivo 28-33 all’intervallo lungo.
Nel terzo quarto Siena mantiene un vantaggio piccolo ma costante: i padroni di casa sono sostenuti solo da Young e Diawara. Al 25’ è ancora 37-39. La piega negativa per i veneziani viene da un tecnico alla panchina di un nervoso Mazzon, che fa da trampolino all’allungo della Mens Sana che in due minuti piazza il parziale 0-9 del 39-52, nonostante un piccolo incidente rimandi anzitempo Ress in panchina. Ma un onesto e provvidenziale fischio manda Zoroski in lunetta con tre liberi realizzati: 42-52. In apertura ultimo periodo il canestro quasi-da-tre di Eze sembra voler chiudere la sfida, ma invece si fa notte fonda per l’attacco mensanino che si becca un parzialone di 16-0 in 5’ da un quintetto atipico, con tre piccoli Young, Bulleri, Bowers e come lunghi Szewczyk e Rosselli: dire che Siena ha smesso di difendere è riduttivo rispetto alla maiuscola prestazione veneziana. L’entusiasmo del Taliercio si fa assordante, Moss chiude la serie dell’Umana, che però riallunga a +6 con Bowers al 39’ 62-56. I toscani non riescono a districarsi in questa situazione imprevista: Ress e Brown hanno ancora un sussulto e punti nelle mani, ma con due liberi dell’ex Marconato la Reyer è avanti di uno 64-63 a pochi secondi dalla fine. Bulleri si ritrova in lunetta, quasi per caso, ma fa solo ½. L’ultimo tiro sarebbe per Brown che, ben marcato, scivola a centrocampo e Daniel Hackett, palla in mano, opta per la tripla allo scadere che muore prima sul ferro, poi nelle mani di Rosselli. Venezia vince 65-63, per la Mens Sana il terzo stop in campionato vale il saluto di Sassari (81-67 alla Virtus Bologna), che rimane solitaria al secondo posto, dietro la capolista Varese (94-84 casalingo contro Cremona) prima con 24 punti. Dietro la Mens Sana, con 18 punti Cantù (86-64 in casa contro Reggio Emilia).
La squadra di Banchi è attesa la settimana prossima a Istanbul ospite del Fenerbahçe di Simone Pianigiani: tempo per meditare sugli errori di stasera e sui blackout improvvisi ne rimane poco, ma urge rimediare dato che campioni in grado di risolvere da soli le partite non si sono visti in azione.