Finirà in tribunale per il problema della figlioletta ammalata di leucemia?
SIENA. Sportando.net mette il punto interrogativo sul ritorno di Omar Thomas sui parquets italiani. E pubblica nella posta il link inviato da “Alrossi88”, lo stesso identico di quello che mi indica “Alessandrorossi8” nella sua email accompagnandola con una nota sulla particolare situazione che Abdul Omar Thomas, in ristrettezze economiche, starebbe attraversando a causa di una vicenda giudiziaria per il mantenimento della figlioletta ammalata di leucemia. Ho provveduto a inviare l’allegato al titolare della Procura federale della Fip, lunedì lo invierò anche alla Procura della Repubblica.
Dopo aver trattato come fatto di cronaca e di costume su www.ilcittadinoolline.it il “caso Thomas” che verte sul passaporto sloveno falso e deve tener conto di vari fattori, come l’assoluzione da parte del Tribunale di Civitavecchia (competente per i controlli di polizia di Fiumicino, dove il moro texano fu fermato e spedito in America), la richiesta di 2 anni e mezzo di squalifica richiesti dal Procuratore della Fip avvocato Alabiso, e i precedenti analoghi (caso Lorbek con forte penalizzazione della Benetton scontata nella stagione successiva), non vogliamo entrare nello specifico per la delicatezza delle implicazioni, compresa la pendenza di Avellino che – secondo il Corriere dello Sport del 2 novembre – avrebbe congelato il credito residuo di 300 mila euro del forte giocatore, preferiamo infatti attendere la spinosa decisione della Corte Federale prevista il 9 novembre. Si tratta di un vero e proprio casus belli, vedremo se potrà tornare a giocare nel campionato italiano. Se sì, naturalmente non come “passaportato” ma come straniero.
Questo il testo della email tradotta dall’inglese e accompagnata da una sentenza del tribunale americano: “Si racconta che Omar Thomas il giocatore di basket di UTEP (University Texas El Paso) non ha pagato il mantenimento per la figlia di 5 anni. Omar Thomas dice che riceve solo 1.600 dollari al mese in Italia (1.600/mese) e non può permettersi il sostentamento della figlia che, dice, è malata di cancro (leucemia). Omar Thomas è stato citato in giudizio dal tribunale degli Stati Uniti per aver omesso questo obbligo di legge. Ha vinto campionati in Italia ed è stato nominato il miglior giocatore, mentre la figlia era ammalata di cancro. Egli non parla mai nelle interviste della battaglia contro il cancro della ragazzina e sostiene che non venendo pagato molto in Italia, quindi non può pagare il mantenimento e le cure, per questo si trova negli Stati Uniti”
L’autore della e-mail si scusa per l’italiano citando il link che parla della vicenda giudiziaria del giocatore (caselaw.findlaw.com/tx-court-of-appeals/1554237.html). Ovviamente, nel ringraziarlo per la segnalazione, per evitare bufale, gli abbiamo chiesto via email di presentarsi e di precisare lo scopo di questa sua iniziativa, se lui intrattiene un rapporto di consulenza con Thomas o essendo venuto a conoscenza del problema ci ha voluto segnalare questo caso che ovviamente – oltre che aggrovigliato – potrebbe avere adesso un retroscena triste.
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