SIENA. Si è concluso al Santa Maria della Scala il convegno dedicato al cavallo da Palio. Il congresso tecnico-scientifico è stato organizzato per informare e fare il punto sulla strategia adottata, negli ultimi anni, dall'Amministrazione comunale, per la salvaguardia e la tutela del cavallo da Palio e della Festa senese.
Dopo gli interventi di ieri, durante i quali medici ed esperti hanno illustrato le novità che hanno permesso di raggiungere gli attuali risultati per diminuire, significativamente, gli infortuni a carico degli animali, i relatori si sono incontrati con gli allevatori, fantini, barbareschi, dirigenti e veterinari di Contrada per affrontare, nel dettaglio, gli aspetti oggetto del convegno.
Ai veterinari impegnati nelle affollate tavole rotonde, Marco Pepe, Gaetano Mari, Marco Reitano, Raffaello Ciampoli, Gianluigi Giovagnoli, Giulio Soldani Nicola Magnaghi, tante le domande sollevate, ma anche alcuni importanti suggerimenti e proposte, con lo scopo di migliorare ancora quanto sinora raggiunto.
Unanime la volontà di continuare, e potenziare, i momenti di addestramento e, dalla tavola rotonda coordinata da Reitano, la richiesta di ridurre il periodo di assenza dalle corse dei cavalli che saranno presentati al Palio e l'ottimizzazione dei tempi della prevista, così da avere una panoramica, più dettagliata possibile, degli animali.
Sulla diminuzione del numero dei cavalli da iscrivere alla prevista i veterinari hanno, giustamente, espresso le proprie perplessità, perché questo significherebbe vedere ridotte le capacità di scelta e, soprattutto, il livello di qualità.
Dalla tavola rotonda, coordinata da Soldani, dove si è discusso del Protocollo relativo ai farmaci, è emerso come questo, da parte delle diverse componenti paliesche, sia stato ben compreso e apprezzato. Messe in evidenza, anche, le conseguenze di carattere giuridico che la violazione dello stesso può comportare e deciso, nei prossimi mesi, un incontro, sempre a Siena, così da valutate le proposte emerse per eventuali modifiche al Protocollo.
Sempre sulla rilevanza dei momenti dell'addestramento si è soffermato il tavolo coordinato da Magnaghi che ha, di nuovo, ribadito, l'obiettivo dell'amministrazione comunale: "far in modo che tutte le varianti di gestione alla Mossa siano di tipo umano. Compito dell'équipe veterinaria, dunque, quello di ammettere alla Tratta un lotto di animali che, per il Palio, possano 'esprimersi' al meglio anche in merito alla prevedibilità di comportamento".
Apprezzamento per le valutazioni morfologiche fino ad adesso adottate che, escludendo cavalli di razza purosangue inglese e più alti di 165 cm., hanno consentito di partecipare ad una strategia di prevenzione sempre più efficace. Per Giovagnoli si devono "aumentare i segmenti anatomici da monitorare e correrarli con le caratteristiche degli altri distretti dello stesso soggetto, così da mantenere uniforme l'armonia del singolo cavallo che, considerato il percorso di Piazza rappresenta il migliore adattamento a questo tipo di prestazione".
(Clicca qui per leggere l'intervento del sindaco Cenni)
Dopo gli interventi di ieri, durante i quali medici ed esperti hanno illustrato le novità che hanno permesso di raggiungere gli attuali risultati per diminuire, significativamente, gli infortuni a carico degli animali, i relatori si sono incontrati con gli allevatori, fantini, barbareschi, dirigenti e veterinari di Contrada per affrontare, nel dettaglio, gli aspetti oggetto del convegno.
Ai veterinari impegnati nelle affollate tavole rotonde, Marco Pepe, Gaetano Mari, Marco Reitano, Raffaello Ciampoli, Gianluigi Giovagnoli, Giulio Soldani Nicola Magnaghi, tante le domande sollevate, ma anche alcuni importanti suggerimenti e proposte, con lo scopo di migliorare ancora quanto sinora raggiunto.
Unanime la volontà di continuare, e potenziare, i momenti di addestramento e, dalla tavola rotonda coordinata da Reitano, la richiesta di ridurre il periodo di assenza dalle corse dei cavalli che saranno presentati al Palio e l'ottimizzazione dei tempi della prevista, così da avere una panoramica, più dettagliata possibile, degli animali.
Sulla diminuzione del numero dei cavalli da iscrivere alla prevista i veterinari hanno, giustamente, espresso le proprie perplessità, perché questo significherebbe vedere ridotte le capacità di scelta e, soprattutto, il livello di qualità.
Dalla tavola rotonda, coordinata da Soldani, dove si è discusso del Protocollo relativo ai farmaci, è emerso come questo, da parte delle diverse componenti paliesche, sia stato ben compreso e apprezzato. Messe in evidenza, anche, le conseguenze di carattere giuridico che la violazione dello stesso può comportare e deciso, nei prossimi mesi, un incontro, sempre a Siena, così da valutate le proposte emerse per eventuali modifiche al Protocollo.
Sempre sulla rilevanza dei momenti dell'addestramento si è soffermato il tavolo coordinato da Magnaghi che ha, di nuovo, ribadito, l'obiettivo dell'amministrazione comunale: "far in modo che tutte le varianti di gestione alla Mossa siano di tipo umano. Compito dell'équipe veterinaria, dunque, quello di ammettere alla Tratta un lotto di animali che, per il Palio, possano 'esprimersi' al meglio anche in merito alla prevedibilità di comportamento".
Apprezzamento per le valutazioni morfologiche fino ad adesso adottate che, escludendo cavalli di razza purosangue inglese e più alti di 165 cm., hanno consentito di partecipare ad una strategia di prevenzione sempre più efficace. Per Giovagnoli si devono "aumentare i segmenti anatomici da monitorare e correrarli con le caratteristiche degli altri distretti dello stesso soggetto, così da mantenere uniforme l'armonia del singolo cavallo che, considerato il percorso di Piazza rappresenta il migliore adattamento a questo tipo di prestazione".
(Clicca qui per leggere l'intervento del sindaco Cenni)