Il verdetto è fissato per il 24 agosto
ROMA. (AGI) Anders Breivik, l’estremista di destra norvegese autore delle stragi di Oslo e Utoya, ha chiesto alla giuria di assolverlo. Nell’ultima udienza del processo, il cui verdetto e’ stato fissato per il 24 agosto, il 33enne ha affermato di aver ucciso per “difendere il suo Paese”. L’autore dei massacri del luglio 2011, in cui morirono 77 persone, e’ intervenuto dopo l’arringa di due ore del suo avvocato, Geir Lippestad, che ha respinto ogni ipotesi di infermita’ mentale del suo assistito, chiedendone a sua volta l’assoluzione o “la pena piu’ mite possibile”. Breivik ha usato tutti i 45 minuti a lui riservati per le ultime dichiarazioni, affermando che i suoi attacchi furono necessari per difendere l’etnia norvegese dal multiculturalismo e dall’invasione musulmana” del paese scandinavo. Quando ha iniziato a parlare, una trentina di parenti delle vittime hanno lasciato l’aula. “Ha il diritto di parlare, ma noi non abbiamo akcu dovere di ascoltarlo”, ha spiegato un loro portavoce. Leggendo da un testo scritto, l’estremista ha definito i suoi attentati “barbarici”, ma li ha giustificati come risposta alle politiche del Partito laburista e al rischio che la Norvegia diventi “un inferno multiculturale”. Nel suo intervento ha anche attaccato programmi tv come “Sex and the city” che a suo dire incoraggerebbero le donne a non sposarsi. Breivik ha affermato che solo due esperti su 37 hanno individuato in lui sintomi di disturbi psichici, e questa sarebbe la prova della sua sanita’ mentale. L’accusa punta invece all’infermita’ mentale e al ricovero in una struttura psichiatrica: giovedi’ il procuratore Svein Holden aveva affermato che, anche di fronte al dubbio sulla salute mentale di Breivik, sarebbe peggio rinchiudere in un carcere un malato mentale che sottoporre a trattamento psichiatrico una persona sana di mente. Il processo per il piu’ grave attacco terroristico in Norvegia dell’era moderna si era aperto ad aprile. Intanto il governo di Oslo ha annunciato che saranno costruiti due monumenti per commemorare le vittime nei due luoghi delle stragi, nel centro si Oslo e sull’isola che ospitavo un campeggio di giovani laburisti.