Sette organizzazioni contro la differenza di classe

SIENA. Il 6 Dicembre il ministro dell’istruzione Profumo doveva essere a Siena per inaugurare l’anno accademico all’Università ma, come ha già fatto in altre occasioni pubbliche, ha scelto di non presentarsi per la paura di dare ancora maggiore risalto alle proteste che lo accompagnano in giro per l’Italia.
Per quanto ci riguarda questo è già stato un risultato politico della mobilitazione messa in campo da una miriade di movimenti e organizzazioni che si erano espressamente date l’obiettivo di far capire al ministro come non fosse gradita la sua presenza nella città di Siena. Infatti, la nostra intenzione di mettere in connessione le varie solitudini causate dalla crisi e dall’austerità imposta dal Governo Monti si sono trasformate in una rabbia collettiva che speriamo diventi anche uno strumento per unificare le varie vertenze che a livello locale riguardano i tagli all’università sul versante del licenziamento del personale delle cooperative con relativa minore esigibilità dei diritti da parte degli studenti. In quest’occasione l’università è stata il luogo dove si è espresso questo conflitto e per questo occorre certamente ringraziare i movimenti studenteschi delle scuole medie e delle università. Il dato che però può veramente rivoluzionare le cose è il fatto che tutti i presenti hanno mostrato la consapevolezza che i tagli ad un settore non si combattono in maniera corporativa ma unificando le lotte contro l’obiettivo principale e cioè contro un governo volto a sostenere i poteri forti del capitalismo e appoggiato, fino a ieri, da tutte le maggiori forze politiche di centro destra e centro sinistra.
I provvedimenti del governo Monti, infatti, si sono inseriti in un preciso piano politico-economico volto al completo smantellamento dello stato sociale e del settore pubblico. Le misure imposte con la Spending review e quelle che si imporranno per il rispetto del trattato europeo, cosiddetto Fiscal Compact, rappresentano l’attacco più brutale ai diritti delle masse popolari. I tagli imposti alla sanità, all’istruzione e al mondo del lavoro, che ci vengono descritti dai mass-media come “medicina amara” necessaria ad un Paese che ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità, sono in realtà l’ennesimo strumento adottato dai padroni per la conservazione e l’esasperazione delle differenze di classe.
Tutto ciò mentre la devastazione dell’art.18 sui diritti dei lavoratori prosegue l’operazione di saccheggio ai danni dei lavoratori inasprendo il precariato e la disoccupazione giovanile come normale e “più flessibile”struttura sociale del futuro. Il mondo del lavoro, così privato dei diritti conquistati in decenni di lotte, sacrifici e resistenza alla repressione poliziesca, si ritrova attualmente privo di difese contrattuali e legali ed ugualmente represso e terrorizzato dalle forze del disordine al servizio dell’oligarchia dominante.
Per questi motivi giovedì scorso abbiamo presidiato il Rettorato, svolto un corteo spontaneo per le vie della città e concluso la giornata di lotta con un’assemblea. Questa giornata di lotta ci lascia credere come anche a Siena possa darsi un movimento in grado di risvegliare dal torpore una città che vive una grande crisi ma dove la maggioranza dei cittadini colpiti dalla stessa non hanno ancora trovato la strada per uscire dalla solitudine e lottare fianco a fianco, l’operaio della Whirlpool con la lavoratrice della cooperativa, l’impiegato dell’università con la bancaria del MPS, l’infermiere delle Scotte con la cassiera del supermercato, al fine di sovvertire quest’ordine di cose che ci vuole impotenti di fronte a decisioni prese da altri ma che riguardano nella più profonda intimità la nostra vita.
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Siena Beni Comuni
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Comitato Senese Acqua Bene Comune
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DAS_Dimensione Autonoma Studentesca
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Giovani Comunisti _Siena
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Confederazione dei Cobas
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Partito della Rifondazione Comunista_Federazione di Siena
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Partito dei CARC_Federazione Toscana