SIENA. L’onorevole Franco Ceccuzzi, segretario comunale del PD, sta ormai entrando nella leggenda della politica nostrana con il nome di “Franco l’equanime”, per la sua provata capacità di attaccare indistintamente sia il Governo nazionale che quello locale, a prescindere dell’appartenenza politica del governo da attaccare.
E non si può dire che non ottenga risultati perché se è vero che non riesce ad ottenere quelli sperati, è però riuscito in poco tempo a distruggere il PD senese trasformandolo in un coacervo di lobbies a tutela di interessi privati e personali, in una faida generalizzata dove tutti si azzuffano con tutti.
Sintomatica a tale proposito è stata la vicenda delle nomine in Fondazione, dove per sostenere candidature a lui fedeli non ha esitato a far scendere in campo contro Cenni dapprima la povera Elisa Meloni e, dopo essere intervenuto egli stesso, addirittura ben otto sindaci del circondario (diconsi otto su trentatre che a lui avrebbero dovuto fare riferimento).
Così facendo Franco l’equanime è riuscito a scatenare una reazione a catena che negli ex DS ha avuto effetto dirompente.
Immediata conseguenza, appena ufficializzate le nomine della Deputazione Amministratrice, sono state le dimissioni del suo vicesegretario comunale e collaboratore Alessandro Starnini il quale, una volta vanificate le proprie ambizioni, non ha esitato a rilasciare una intervista molto soft nei toni, ma durissima nei contenuti, dimenticando che l’obiettivo dei suoi attacchi sono unicamente i suoi compagni della componente di Bersani.
Tanto per cominciare Starnini denunzia come il PD appaia ”sempre più come un partito dedito alla lotta interna, agli equilibri politici e di potere.”, aggiungendo poi come sia “assolutamente necessario porre un freno alla deriva negoziale e commercialistica del PD e dell’intero sistema politico.”
A posteriori denunzia anche che “l’allargamento del CDA del Monte dei Paschi per risolvere gravi problemi politici è stato un grave errore.”
Ci fa piacere che lo stesso Starnini giunga dopo qualche mese alle stesse conclusioni cui da soli erano arrivati i normali cittadini.
Lo Starnini prosegue poi con una frase sibillina, ovvero che “l’unità del PD è preziosa, le alleanze pure, ma devono costruirsi entro i limiti di etica pubblica, di sobrietà, di merito. Se non si farà tutto questo un’area che fa riferimento al PD e al centrosinistra si sentirà fuori e qualcosa accadrà.”
Questo è chiaramente un messaggio in codice, anche se di facile interpretazione per chiunque ricordi come tutte le scissioni a sinistra siano avvenute in nome dell’unità dei lavoratori, dell’etica pubblica, della sobrietà e del merito.
La denunzia di Starnini si fa più incalzante al momento degli esempi quando di dichiara “Rimango di stucco quando leggo che la Pramac, azienda della Val d’Elsa, inaugura un nuovo stabilimento con 160 addetti a Locarno, in Svizzera, non a Tunisi. E la Val d’Elsa?”
E’ evidente come l’attacco non sia rivolto ai dirigenti della Pramac, ma a quegli uomini delle Istituzioni e del partito, che per quanto originari della Val d’Elsa e ben consapevoli della crisi che attanaglia l’economia di questo territorio, nulla hanno fatto di concreto.
Se la Pramac aveva delle necessità di espansione, possibile che tali necessità siano state secretate e che Gabriello Mancini (di San Gimignano, riconfermato Presidente della Fondazione MPS), Simone Bezzini ( di Colle V.Elsa, fino a poco tempo addietro segretario provinciale del PD e attuale Presidente della Provincia) e Paolo Brogioni (riconfermato sindaco di Colle e neonominato nella Deputazione della Fondazione MPS), non ne sapessero nulla?
Forse è più probabile che abbiano fatto finta di niente e che si siano limitati ai discorsi di circostanza.
Di tutto ciò non possiamo che ringraziare Franco l’Equanime ed i suoi replicanti. Grazie davvero di cuore e buon congresso; Franco l’Equanime ci andrà senza la responsabilità di segretario cittadino dei DS, come lui preferisce definirsi, perchè quando piove è meglio stare “coperti”.
Agostino Milani Consigliere comunale PDL
E non si può dire che non ottenga risultati perché se è vero che non riesce ad ottenere quelli sperati, è però riuscito in poco tempo a distruggere il PD senese trasformandolo in un coacervo di lobbies a tutela di interessi privati e personali, in una faida generalizzata dove tutti si azzuffano con tutti.
Sintomatica a tale proposito è stata la vicenda delle nomine in Fondazione, dove per sostenere candidature a lui fedeli non ha esitato a far scendere in campo contro Cenni dapprima la povera Elisa Meloni e, dopo essere intervenuto egli stesso, addirittura ben otto sindaci del circondario (diconsi otto su trentatre che a lui avrebbero dovuto fare riferimento).
Così facendo Franco l’equanime è riuscito a scatenare una reazione a catena che negli ex DS ha avuto effetto dirompente.
Immediata conseguenza, appena ufficializzate le nomine della Deputazione Amministratrice, sono state le dimissioni del suo vicesegretario comunale e collaboratore Alessandro Starnini il quale, una volta vanificate le proprie ambizioni, non ha esitato a rilasciare una intervista molto soft nei toni, ma durissima nei contenuti, dimenticando che l’obiettivo dei suoi attacchi sono unicamente i suoi compagni della componente di Bersani.
Tanto per cominciare Starnini denunzia come il PD appaia ”sempre più come un partito dedito alla lotta interna, agli equilibri politici e di potere.”, aggiungendo poi come sia “assolutamente necessario porre un freno alla deriva negoziale e commercialistica del PD e dell’intero sistema politico.”
A posteriori denunzia anche che “l’allargamento del CDA del Monte dei Paschi per risolvere gravi problemi politici è stato un grave errore.”
Ci fa piacere che lo stesso Starnini giunga dopo qualche mese alle stesse conclusioni cui da soli erano arrivati i normali cittadini.
Lo Starnini prosegue poi con una frase sibillina, ovvero che “l’unità del PD è preziosa, le alleanze pure, ma devono costruirsi entro i limiti di etica pubblica, di sobrietà, di merito. Se non si farà tutto questo un’area che fa riferimento al PD e al centrosinistra si sentirà fuori e qualcosa accadrà.”
Questo è chiaramente un messaggio in codice, anche se di facile interpretazione per chiunque ricordi come tutte le scissioni a sinistra siano avvenute in nome dell’unità dei lavoratori, dell’etica pubblica, della sobrietà e del merito.
La denunzia di Starnini si fa più incalzante al momento degli esempi quando di dichiara “Rimango di stucco quando leggo che la Pramac, azienda della Val d’Elsa, inaugura un nuovo stabilimento con 160 addetti a Locarno, in Svizzera, non a Tunisi. E la Val d’Elsa?”
E’ evidente come l’attacco non sia rivolto ai dirigenti della Pramac, ma a quegli uomini delle Istituzioni e del partito, che per quanto originari della Val d’Elsa e ben consapevoli della crisi che attanaglia l’economia di questo territorio, nulla hanno fatto di concreto.
Se la Pramac aveva delle necessità di espansione, possibile che tali necessità siano state secretate e che Gabriello Mancini (di San Gimignano, riconfermato Presidente della Fondazione MPS), Simone Bezzini ( di Colle V.Elsa, fino a poco tempo addietro segretario provinciale del PD e attuale Presidente della Provincia) e Paolo Brogioni (riconfermato sindaco di Colle e neonominato nella Deputazione della Fondazione MPS), non ne sapessero nulla?
Forse è più probabile che abbiano fatto finta di niente e che si siano limitati ai discorsi di circostanza.
Di tutto ciò non possiamo che ringraziare Franco l’Equanime ed i suoi replicanti. Grazie davvero di cuore e buon congresso; Franco l’Equanime ci andrà senza la responsabilità di segretario cittadino dei DS, come lui preferisce definirsi, perchè quando piove è meglio stare “coperti”.
Agostino Milani Consigliere comunale PDL