Il bilancio della Provincia è sbagliato?

La prima fase è quella più importante e consiste nel fare una mappatura delle società e degli organismi che devono essere considerati e quelli che possono essere scartati. Questa fase si chiama “perimetro di consolidamento”.

Dall’analisi dei documenti emergono almeno due aspetti interessanti.

1° aspetto) La società Fises, per esempio, è stata esclusa dal bilancio consolidato mentre dovrebbe essere contemplata.

La legge dice che, dall’anno 2019, le società con una partecipazione con più del 20% devono essere considerate (vedesi punto 2, punto 3.2 All. 4/4 d.lgs. n. 118/2011). La Provincia di Siena ha una partecipazione del 21,857% in azioni ordinarie, mentre del 12,968% in azioni privilegiate (tutto ciò si può riscontrare anche da qui: https://www.fises.it/static/Soci.aspx). La Provincia di Siena ha considerato la quota di azioni privilegiate (12,968%) e, per questo motivo, ha escluso la società dal suo bilancio consolidato. C’è un’altra ragione per cui Fises avrebbe dovuto comunque essere considerata e riguarda dei parametri che si chiamano “totale dell’attivo”, “patrimonio netto” e “ricavi caratteristici”. Le norme contabili obbligano la provincia a fare un rapporto tra i suoi valori e quelli dell’organismo partecipato. Se questo rapporto supera una certa soglia (3%) anche in uno solo di tali valori, allora l’organismo – si dice – è rilevante e quindi deve essere conteggiato (cfr. 3. 3.1 “Irrilevanza” All. 4/4 d.lgs. n. 118/2011).
Se si considerano i dati ufficiali il patrimonio netto della Provincia di Siena risulta essere 166.108.468,00 € e la quota relativa alla società Fises (considerando come partecipazione quella considerata (12,968%) risulta essere di 7.846.409,67 €. Il rapporto tra i due valori è quindi 4,7% (e supera la soglia del 3%).

 

2° aspetto) Dall’esame della documentazione approvata dagli organi competenti si evince che le tabelle che devono palesare queste verifiche sono vuote (vedesi All. B del decreto deliberativo del Presidente n. 79 del 28/07/2022) – eppure devono esser state sicuramente calcolate dagli uffici competenti – . Risulta, inoltre, difficilmente intelligibile anche la “Verifica di irrilevanza aggregata” – piccolo riquadro presente sempre nello stesso documento, in fondo – che consiste in un ulteriore controllo che l’ente deve fare. Questa verifica consiste nel sommare tutte le partecipazioni che, a primo impatto, non sono influenti ma che, considerate complessivamente, potrebbero superare un certo ammontare e quindi diventare rilevanti.

 

Preciso che, come cittadino, ho pertanto effettuato un particolare tipo di istanza, volta a favorire la partecipazione della cittadinanza, che si chiama “istanza di accesso civico” (d.lgs. n. 33/2013), la quale deve essere attenzionata dagli uffici competenti entro 30 giorni. Tale istanza è stata inviata il 5 novembre scorso, pertanto sarà già attenzionata dall’ente.

In caso di chiarimenti e ulteriori informazioni resto a disposizione, sempre nell’ottica del rispetto per la cosa pubblica e per favorire il dibattito pubblico e la partecipazione. Preciso che non intendo affermare che il bilancio consolidato sia sbagliato perché tutto ciò merita un approfondimento e a ciò sono deputati gli organi di controllo competenti (Organo di revisione interno, Corte dei Conti, gli stessi organi politici e uffici competenti interni). Inoltre, l’inclusione di società che non sono in perdita, non comprometterebbe le finanze locali, anzi, il ritorno sarebbe positivo. Certamente, se emergessero delle irregolarità, il bilancio dovrebbe essere approvato di nuovo con ripercussioni sulla macchina organizzativa poiché il termine ultimo di approvazione è già passato (la legge fissa come termine il 30 settembre). Tuttavia, per questi motivi, nell’interesse dell’intera comunità e al fine di favorire il buon funzionamento dell’ente locale, credo sia interessante eventualmente favorire un dibattito pubblico costruttivo e responsabile.

 

 

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