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Gli onorevoli Guido Dussin, Lanzarin e Togni, poi, definiscono il grado di infrastrutturazione ed industrializzazione della zona “alquanto carente e, conseguentemente, mostrano un indice di sviluppo bloccato da anni e risentono più di altri territori la crisi economica mondiale”. Il pedaggio, perciò, rappresenterebbe “una iniqua imposizione per i residenti e le aziende che hanno sede sul territorio”.
“Come scritto nella risoluzione presentata dalla Lega in Parlamento – spiega Gian Luca Lazzeri, consigliere regionale eletto nella circoscrizione fiorentina –, il pedaggiamento sulla Firenze-Siena non deve colpire i residenti, i pendolari e le imprese presenti sul territorio. In più, in base alla logica federalista, i soldi ottenuti col pedaggio su questa strada devono servire esclusivamente “per l’ammodernamento, la manutenzione ordinaria e straordinaria e la messa in sicurezza della strada medesima”.
Per il capogruppo leghista in Regione, Antonio Gambetta Vianna, “prima di far pagare i toscani su quelle tre strade disastrate che sono la Firenze-Siena, la Firenze-Pisa-Livorno e la Siena-Bettolle bisognerebbe far pagare i romani sul Grande Raccordo Anulare. Il mio non è un discorso campanilistico o contro Roma Ladrona, bensì la semplice constatazione che quotidianamente sul GRA ci passano diversi milioni di vetture, mentre sull’Autopalio, la Siena-Bettolle e la Fi-Pi-Li circa un centinaio di migliaia. Se Anas ha bisogno di soldi, che li cerchi nella Capitale”.