Azione chiede chiarezza e paventa manovre speculative sul titolo
SIENA. I piccoli soci di Monte dei Paschi non si sentono tutelati da autorità e istituzioni. Azione MPS, associazione aderente al CONAPA, ha sollecitato il lancio di un aumento di capitale fin dal 2013 ed ha aderito in massa nello scorso giugno. Già penalizzati pesantemente dalla crisi reputazionale e gestionale esplosa nel 2012, i piccoli azionisti sono duramente colpiti da una risposta isterica del mercato alle risultanze degli esercizi teorici di simulazione condotti dalle Autorità Europee di vigilanza, che dimezza il valore del loro investimento. Azione si chiede perché le Autorità di vigilanza europee abbiano volutamente ignorato l’esistenza di un articolato piano di ristrutturazione, il cui termine è al 2017. I dipendenti azionisti, che hanno aderito all’aumento di capitale con il proprio risparmio, in mancanza di un piano di azionariato-dipendenti organico, son quelli più colpiti: il piano di risanamento ha finora agito pesantemente su coloro che, nonostante tutto, hanno continuato a garantire l’immagine e l’efficienza della Banca di fronte alla clientela, anch’essa disorientata da notizie frammentarie e commenti interessati.
I piccoli azionisti si aspettano dal management risposte chiare, temendo che le manovre speculative sul titolo possano condurre alla svendita di banca Mps e chiedono a Governo ed Unione Europea quali iniziative intendano assumere a fronte della oggettiva delegittimazione del piano di ristrutturazione di Banca MPS da parte della Vigilanza Europea.