
Per Gianni Fava, parlamentare nonché commissario nazionale del Carroccio toscano, «il Monte dei Paschi (eterodiretto fino a ieri dal Comune di Siena e, quindi, dalla politica di sinistra in un vero e proprio “sistema trasversale” al quale partecipavano tutte le correnti interne del Partito Democratico), con l’acquisizione di Antonveneta è divenuto forse l’emblema delle banche italiane che meritano il declassamento o, addirittura meglio, a nostro avviso, il commissariamento. Per quanto ci riguarda, infatti, ritieniamo che le banche come il Monte dei Paschi, che hanno preso fiumi di soldi pubblici a tassi agevolati dell’1% e non li hanno ridistribuiti sull’economia reale, debbano essere immediatamente commissariate facendo sì che i soldi pubblici possano essere finalmente distribuiti a famiglie e piccole e medie imprese. Se ci ritroviamo in mezzo al mare in tempesta – termina Fava – non è certo per colpa delle agenzie di rating, che pure non amiamo, ma per i demeriti di una classe politica incapace di premiare il merito, di far spazio ai giovani, ma soprattutto di fare programmi a lungo termine senza guardare agli interessi personali».