... anche se non è tra le priorità". Altri sono i problemi
SIENA. L’intervista di Gabriello Mancini a Il Sole 24 Ore è semplicemente qualcosa di grottesco e presagisce, tra l’altro, scenari tutt?altro che positivi per la nostra Città.
Mancini, oltre ad ammettere la fine dell’Ente di Palazzo Sansedoni, afferma che, quando la Fondazione ha deciso di partecipare agli aumenti di capitale del 2008 e del 2011 della Banca, tutti sapevano e tutti erano corresponsabili, con precise colpevolezze politiche da parte degli eletti in Provincia e Comune che hanno votato i documenti d’indirizzo della Fondazione MPS. Che le responsabilità fossero condivise con la politica e con i vertici del PD senese, su questo non abbiamo dubbi, ma Mancini, con le sue dichiarazioni da vero “Ponzio Pilato” in salsa nostrana, non fa altro che dimostrare tutta la sua inadeguatezza a ricoprire il ruolo di Presidente della Fondazione ed, insieme a lui, con altrettanta inadeguatezza, sono da considerarsi sulla stessa barca i nominati dagli Enti locali nelle varie Deputazioni della Fondazione stessa.
Si assumano finalmente tutte le proprie responsabilità il Presidente Mancini ed il PD, l’ex Sindaco Ceccuzzi (all’epoca dei fatti deus ex machina del Partito senese), con tutti gli eletti in Comune e Provincia che hanno sostenuto gli atti di indirizzo della Fondazione, giustificando l’operato di Palazzo Sansedoni, per anni, con la favola che i nominati in Fondazione non dovevano assolutamente rispondere all’Ente nominante. Basta, dunque, con i rimpalli di responsabilità! E’ giunta l’ora che le colpe personali e politiche siano assunte da chi ha creato questo disastro e, su questo, la Lega non si tirerà indietro nel contribuire, assieme ai cittadini senesi ed agli azionisti della Banca, a far sì che sia fatta piena luce, da chi di dovere, su quanto avvenuto.
La Fondazione – in questo Mancini dimostra di non sapere neppure cosa prevede lo Statuto – avrebbe dovuto avere l’accortezza di non investire il proprio patrimonio in un unico asset, diversificandolo ed evitandone la concentrazione e la contrazione di debiti, che hanno portato come diretta conseguenza la perdita di redditività e l’impoverimento della Fondazione stessa.
Sulla revisione dello Statuto, infine, vogliamo ricordare che proprio la Lega, per prima, ne fece richiesta diversi anni addietro, avendo, già all’indomani della sua approvazione, messo in guardia la Città dei rischi che avrebbe portato con sé una concentrazione delle nomine nelle esclusive mani del Sindaco e del Presidente della Provincia, con il potere in Città di fatto consegnato nelle mani degli ex comunisti. Fatto, questo, che è puntualmente avvenuto. Servono invece competenza e professionalità, che, dinanzi alla disarmante intervista di Mancini, sembrano quanto mai necessarie; serve, più che “allentare” la presa della politica locale, riportare le nomine all’esclusività dei consessi elettivi degli Enti locali, bloccando lo strapotere di Sindaco e Presidente della Provincia ed il vergognoso mercimonio delle poltrone, che negli ultimi dieci anni ha fatto cattiva mostra di sé in Città, coinvolgendo purtroppo spesso anche l’opposizione. Di questo ne siamo coscienti, anche se a nostro giudizio la revisione dello Statuto, oggi, è l’ultimo dei problemi, vista la crisi della Città e delle sue Istituzioni, a partire da quell’Ente finito, indebitato fino al collo per colpa della politica ex comunista, incapace di influenzare le scelte della Banca, da sempre passivo spettatore nei confronti di quanto veniva deciso alla Rocca: la Fondazione.
Lega Nord Toscana – Segreteria Comunale di Siena
Mancini, oltre ad ammettere la fine dell’Ente di Palazzo Sansedoni, afferma che, quando la Fondazione ha deciso di partecipare agli aumenti di capitale del 2008 e del 2011 della Banca, tutti sapevano e tutti erano corresponsabili, con precise colpevolezze politiche da parte degli eletti in Provincia e Comune che hanno votato i documenti d’indirizzo della Fondazione MPS. Che le responsabilità fossero condivise con la politica e con i vertici del PD senese, su questo non abbiamo dubbi, ma Mancini, con le sue dichiarazioni da vero “Ponzio Pilato” in salsa nostrana, non fa altro che dimostrare tutta la sua inadeguatezza a ricoprire il ruolo di Presidente della Fondazione ed, insieme a lui, con altrettanta inadeguatezza, sono da considerarsi sulla stessa barca i nominati dagli Enti locali nelle varie Deputazioni della Fondazione stessa.
Si assumano finalmente tutte le proprie responsabilità il Presidente Mancini ed il PD, l’ex Sindaco Ceccuzzi (all’epoca dei fatti deus ex machina del Partito senese), con tutti gli eletti in Comune e Provincia che hanno sostenuto gli atti di indirizzo della Fondazione, giustificando l’operato di Palazzo Sansedoni, per anni, con la favola che i nominati in Fondazione non dovevano assolutamente rispondere all’Ente nominante. Basta, dunque, con i rimpalli di responsabilità! E’ giunta l’ora che le colpe personali e politiche siano assunte da chi ha creato questo disastro e, su questo, la Lega non si tirerà indietro nel contribuire, assieme ai cittadini senesi ed agli azionisti della Banca, a far sì che sia fatta piena luce, da chi di dovere, su quanto avvenuto.
La Fondazione – in questo Mancini dimostra di non sapere neppure cosa prevede lo Statuto – avrebbe dovuto avere l’accortezza di non investire il proprio patrimonio in un unico asset, diversificandolo ed evitandone la concentrazione e la contrazione di debiti, che hanno portato come diretta conseguenza la perdita di redditività e l’impoverimento della Fondazione stessa.
Sulla revisione dello Statuto, infine, vogliamo ricordare che proprio la Lega, per prima, ne fece richiesta diversi anni addietro, avendo, già all’indomani della sua approvazione, messo in guardia la Città dei rischi che avrebbe portato con sé una concentrazione delle nomine nelle esclusive mani del Sindaco e del Presidente della Provincia, con il potere in Città di fatto consegnato nelle mani degli ex comunisti. Fatto, questo, che è puntualmente avvenuto. Servono invece competenza e professionalità, che, dinanzi alla disarmante intervista di Mancini, sembrano quanto mai necessarie; serve, più che “allentare” la presa della politica locale, riportare le nomine all’esclusività dei consessi elettivi degli Enti locali, bloccando lo strapotere di Sindaco e Presidente della Provincia ed il vergognoso mercimonio delle poltrone, che negli ultimi dieci anni ha fatto cattiva mostra di sé in Città, coinvolgendo purtroppo spesso anche l’opposizione. Di questo ne siamo coscienti, anche se a nostro giudizio la revisione dello Statuto, oggi, è l’ultimo dei problemi, vista la crisi della Città e delle sue Istituzioni, a partire da quell’Ente finito, indebitato fino al collo per colpa della politica ex comunista, incapace di influenzare le scelte della Banca, da sempre passivo spettatore nei confronti di quanto veniva deciso alla Rocca: la Fondazione.
Lega Nord Toscana – Segreteria Comunale di Siena