Nel programma: lavoro, statuto della Fondazione, principi di incandidabilità

SIENA. Ha presentato la sua candidatura a Sindaco oggi, nella Sala Patrizi, Laura Vigni di Sinistra per Siena, Circolo Città Domani, d’intesa con Rifondazione Comunista e Siena si muove. Le linee direttrici della sua campagna elettorale “profumano di sinistra” per riprendere una recente battuta di Vendola – rivolta a Bersani durante le primarie – infatti al primo punto c’è il lavoro: proteggere i posti di lavoro a rischio, da quelli in Comune a quelli di Siena Biotech, che necessita di un rilancio, a suo dire, come il Santa Maria della Scala. Molto “bersaniana” invece, la sua risposta in merito all’ipotesi di non arrivare protagonista al ballottaggio, e dover quindi decidere a chi destinare i suoi voti: “Non ho pregiudizi, si deciderà in base ai contenuti programmatici”.
Eppure un po’ di pregiudizi sembra averli, soprattutto con la classe politica appena passata, infatti commenta: ”Ci sono senesi che avevano paura di dire la loro, per il timore di essere tagliati fuori, dobbiamo uscire da questo clima di intimidazione”. Poi spicca una pretesa forte sull’incandidabilità: si aggiungono agli incandidabili per condanne penali (diverse dal reato d’opinione), persone con conflitti d’interesse o candidati non disponibili alla trasparenza su posizione finanziaria e patrimoniale. La Vigni si dichiara vicina all’Osservatorio Civico e a Libera Siena, pur non essendo questi movimenti scesi in politica. Sulle nomine in Fondazione vede necessaria la revisione dello Statuto, e aggiunge: “E’ successo che Ceccuzzi facesse recapitare un fogliettino ad una persona in consiglio, quella si alza, e propone il nome suggerito. Cose così non devono più accadere”.
Siena 2019 la descrive come una proposta “velleitaria”, ma che può diventare occasione di ripresa, anche se “il comitato locale è stato scelto solo per appartenenza politica”. Il miglioramento dell’assistenza agli anziani è un altro obbiettivo, così come la raccolta differenziata, perché “siamo fermi alle percentuali di anni ed anni fa”. In progetto c’è anche la revisione del Regolamento Urbanistico: “Troppe case si sono costruite senza verificare l’effettiva necessità di abitazioni”. Poi un accenno alla Strada Fiume, ingolfata nelle ore di punta dallo “strozzamento” di Malizia, e che “doveva arrivare fino a Viale Toselli, smaltendo il traffico cittadino verso la Siena-bettolle”. In merito ai trasporti nei comuni limitrofi invece, propone l’utilizzo della rotaia già esistente, a supporto di un sistema di micro-metropolitane (un progetto che sembra ambizioso, in vista dei futuri tempi di magra per i bilanci comunali).
A seguire si apre un libero dibattito con i presenti, che senza mezzi termini, arrivano al dunque e tornano più volte sull’argomento ballottaggio, lei assicura: ”Ceccuzzi a suo tempo mi promise un assessorato, non pensiate che mi svenda così”. Infine un commento netto sulle recenti primarie a Siena: “Il presidente del Comitato per Renzi era un “uomo di Ceccuzzi”, che a sua volta sosteneva Bersani. Questa, è la vecchia politica”.