Il ricollocamento delle relazione tra le forze politiche locali dopo la fine della città-banca
di Red
SIENA. Le voci di bilancio negative sono troppe, il dissesto causato dalla gestione Mussari-Vigni-Mancini è troppo grosso: ma quali informazioni aveva il sindaco di Siena quando, in campagna elettorale, dal pulpito preferenziale dell’appartenenza al partito che governa la città ininterrottamente dal dopoguerra, chiosava sulla sensesità, la non scalabilità, la salute di ferro del sistema Monte? Ieri avevano creduto alla favola del buon bilancio i mercati, con +4,94% a euro 0,361 dopo giorni di stanca, oggi si vedrà, ma i presupposti sono tristi.
Qualcuno prenderà o ha già incassato la buonuscita, ma oggi sappiamo che di buono è rimasto ben poco.
Fondazione MPS. 24 ore fa l’ipotesi più concreta, la possibile new entry Alberto Matta e il suo fondo Optimum. Infatti il fondo lussemburghese sarebbe ancora in corsa, diversamente da Clessidra ed Equinox, per rilevare un 4% di azioni MPS in carico alla Fondazione. La forza del management di Optimum è quella di essere di estrazione bancaria proveniente, guarda caso, da Bnp Paribas e dalla gestione dei derivati… è una notizia che, insieme a tanti tasselli che vanno dalla scelta di Alessandro Profumo come nuovo presidente di banca MPS alle opinioni degli analisti europei, fa ipotizzare a tutti che da Roma sia giunto forte e chiaro il messaggio ai politici locali che non c’è nulla da obiettare, altrove è stato deciso che MPS sposerà BNL. E’ un puzzle che noi osserviamo e che non abbiamo costruito. Ma la disponibilità del fondo, con questi numeri della banca, improvvisamente è in forse.
Muovendosi nell’ottica del mercoledì, Palazzo Sansedoni aveva chiesto ai creditori (che devono avere circa un miliardo, ma la cifra esatta non la dice nessuno) di sbloccare un altro 2,5% di azioni dal pegno per poter concludere il percorso di vendita del 15,5% come sottoscritto e garantito da Mediobanca e Rothschild.
La Fondazione oggi non può disporre dei suoi beni, se non chiedendo permesso a chi ha in custodia i beni che furono della città di Siena. Questa è la verità: perché chiedere permesso, se il bene è tuo? Gabriello Mancini deve ringraziare il cielo che i creditori non abbiano interesse a tendere troppo la corda fino a decretare la morte del debitore: le spiegazioni sull’origine del debito sarebbero troppo difficili da esplicare, forse anche a un magistrato uso a trattare argomenti finanziari. Ma se i creditori volessero procedere con l’escussione, potrebbero farlo grazie alle clausole sottointendenti la firma del covenant. Tecnicamente, con un covenant il creditore si protegge dalla caduta di valore di un titolo sotto un tot prefissato,per cui scatta una “clausola di salvaguardia” che permette di pignorare tutte le azioni messe a garanzia e la loro vendita (come per un asta giudiziaria)fino alla ricopertura del debito. Ergo il Provveditore Pieri chiede ogni volta che vende l’annullamento dell’ipoteca sulla tranche in oggetto. E a Roma e da Roma sono arrivati messaggi che hanno chiarito che il futuro di MPS è già stato deciso.
A questo punto, sfruttando il fatto di saperlo nelle segrete stanze in cui la mozione del 29 novembre ha rinchiuso i capigruppo consiliari, ognuno in consiglio Comunale ha il diritto di decidere il meglio per sé e per il proprio gruppo politico. Per cui i tam tam della maggioranza politica senese “vedono” in arrivo nuovi consiglieri tra le loro fila facendo pure i nomi: Corradi Gabriele e Senni Sandro. Mentre vedono ancora titubante Marco Falorni. Ovvero il blocco delle Liste Civiche Senesi starebbe per fare il gran passo, visto che tutto è perduto per la senesità della banca, fino a firmare la famosa mozione di maggioranza spostata al nuovo consiglio comunale a venire. E tenere i piedi dentro la nuova aggregazione bancaria che sorgerà nel giro di un anno diventa prioritario per chi pensa così di contare nella politica.
In effetti, l’opposizione a Siena non ha mai potuto fare grandi opposizioni. I numeri non lo consentivano. Spesso è stato più facile accordarsi su carriere personali e continuare a fare il sacco che prende pugni e non ottiene nulla. Adesso che le cose sono molto cambiate, che il potere indubbiamente scricchiola, si sono aperti anche spiragli di una possibile opposizione, di un qualche controllo. sugli enti locali… e su quelli bancari E, non c’è dubbio, l’opposizione diventa possibile solo stando all’interno delle istituzioni che si intendono controllare.
Non è escluso, quindi, che si possano chiedere – e ottenere – posti di rilievo anche per una opposizione che, puntando su un’alleanza “temporanea” , cerchi di entrare e portare aria nuova nelle segrete stanze dei bottoni di Siena.
Da non disprezzare poi, se si vuole continuare a ragionare nei termini della vecchia e desueta politica, l’ombrello protettivo offerto dal PD nazionale: una assicurazione sulla vita come nemmeno Axa può offrire, e che certo è già all’opera per permettere di stendere un velo pietoso sugli avvenimenti cittadini degli ultimi venti anni.
Nel frattempo, con i 710 milioni di euro rastrellati, la Fondazione potrà procedere a rimborsare una cospicua parte del debito e rinegoziare le nuove scadenze del saldo. Sopportare un 2012 senza dividendo, come sembra si stia orientando Fabrizio Viola. Ma ne avremo la certezza nelle prossime ore.
Prevedere un dividendo per il 2013, in modo da galleggiare in attesa che l’andamento della crisi economica riporti in bonus i conti della banca. In fondo anche la Locatelli non è del signor Locatelli, che si gode i soldi incassati nel 1961 dalla Nestlè che poi ha venduto ai francesi di Lactalis. Pazienza, oltre all’inglese i nostri figli impareranno anche il francese.