"L

SIENA. Le forze politiche del centrosinistra che hanno operato nel Consiglio Comunale e condiviso il governo di Siena, in questo ultimo mandato amministrativo, si sono incontrate per rinnovare il patto politico e per riconfermare il loro impegno al servizio della comunità senese. Il difficile momento che vive la città chiede di ripartire dall’operato della Giunta guidata da Franco Ceccuzzi, per spingere ancora più avanti l’innovazione progettuale ed il rinnovamento nella scelta delle persone.
Il nuovo cantiere programmatico dovrà essere aperto a tutte le forze politiche, sociali, civiche che si battono per un vero cambiamento, auspicando che vi sia una grande partecipazione di senesi che si vogliono impegnare in prima persona per il futuro della città. Il centrosinistra, nell’augurare buon lavoro al Prefetto Laudanna, è impegnato nel rafforzare la propria presenza ed iniziativa politica per continuare ad essere, anche e soprattutto in questa delicata fase commissariale, un punto di riferimento di tutti i senesi.
La rinascita di Siena ripartirà con il rilancio delle sue eccellenze, prima tra tutte la Banca Monte dei Paschi che sta vivendo una fase molto difficile. L’aumento di ulteriori 2 miliardi dei Tremonti Bond nel capitale della Banca danno la misura di una situazione che era e rimane molto seria. Si tratta di un intervento straordinario dello Stato motivato da una esigenza di stabilità del sistema creditizio e favorito dal rinnovamento totale operato per il consiglio di amministrazione di Mps.
La città deve essere resa consapevole del punto in cui siamo e dal quale occorre ripartire. Negli anni passati mentre maturavano e crescevano i problemi, che sono causa delle gravi difficoltà odierne, si è invece diffusa una visione autocelebrativa che ha indebolito la capacità critica della città nella lettura di una realtà che si andava deteriorando..
E’ solo grazie a questo anno di mandato del Comune di Siena che è stata avviata una discussione autocritica per cercare di storicizzare con obiettività le vicende della Banca e della Fondazione Monte dei Paschi, passaggio ineludibile per introdurre quelle innovazioni necessarie per ritrovare slancio e fiducia sulle prospettive future. La mozione approvata dal Consiglio Comunale il 3 Aprile scorso rappresenta un passaggio di verità ed punto di riferimento sempre attuale. Un atto importante sul quale una parte di consiglieri di maggioranza ha votato contro per arroccarsi a difesa del passato ed in particolare del Presidente della Fondazione.
I fattori che hanno appesantito la situazione sono certamente rappresentati da una crisi economica internazionale che colpito tutte le banche in ogni area del mondo ed ha penalizzato oltremodo quelle commerciali. Ma vi sono anche motivazioni più strettamente locali alla base delle difficoltà: l’acquisizione di Banca Antonveneta – sbagliata per tempi e per modi e che richiama alla responsabilità gli organismi che hanno governato quella fase – lo sbilanciamento del portafoglio titoli, molti problemi di natura organizzativa e gestionale per lungo tempo accantonati, un operato del management che non sempre ha perseguito gli interessi della città e della Banca Mps.
Vi è poi il peso di elementi di carattere strategico come un malinteso concetto di controllo che è stato scambiato per valore numerico, le opportunità di crescita non realizzate per poi dover ricorrere ad acquisizioni che si sono purtroppo rivelate azzardate, la perdita della distinzione dei ruoli tra i diversi attori politici, istituzionali, sociali, aziendali che ha indebolito le reciproche autonomie e non ha favorito la crescita di una cultura finanziaria adeguata alla città del terzo gruppo bancario del paese. Un contesto che ha reso necessario e urgente l’innalzamento del livello di professionalità degli amministratori della banca e soprattutto di inaugurare un metodo che punta a restituire a ciascun soggetto l’ambito delle proprie competenze e delle proprie responsabilità.
L’ impegno di tutti deve essere rivolto a tutelare l’indipendenza strategica della banca ed il suo legame con Siena, reso oggi possibile in virtù dell’impegno dello Stato che potrà essere superato solo con il ritorno alla redditività, rigenerare il patrimonio della Fondazione, evitare la perdita di posti di lavoro, ritrovare una banca commerciale a servizio dell’economia reale.
Il Piano Industriale non è tanto una strategia quanto una strada obbligata per uscire dalla crisi e per il rilancio del gruppo, la possibilità di tornare a produrre utili, a guardare con fiducia al futuro di una città che ha la forza morale, culturale per risollevarsi. Occorre al tempo stesso ribadire che il rapporto con il i territorio rappresenta per la Banca un valore aggiunto, garantito dall’attenzione continua che hanno e dovranno avere i vertici di Banca Mps.
Il Piano Industriale che punta al rilancio impone dei sacrifici molto duri per i dipendenti. Il centrosinistra esprime sostegno e solidarietà a tutti i dipendenti del gruppo Mps auspicando che il confronto tra l’azienda ed i sindacati possa avvicinare le posizioni e trovare un punto d’incontro, nell’interesse della banca e delle persone coinvolte. Il primario obiettivo di non perdere alcun posto di lavoro deve essere coniugato anche con la garanzia delle tutele già acquisite da trasportare nell’ambito delle operazioni di eventuali trasformazioni societarie che verranno operate. Tutte le azioni di contenimento dei costi dovranno essere ispirate ad equità con un contributo progressivo in base al reddito ed alle responsabilità. Il merito ed il riconoscimento della professionalità dovranno essere al centro della valorizzazione delle risorse umane che rappresentano un grande patrimonio per l’azienda. I vertici hanno già dato i segnali giusti con la rinuncia agli emolumenti della Presidenza, con la riduzione di spese di rappresentanza e con l’obiettivo di ridurre i consigli di amministrazione ed il numero dei rispettivi componenti.
La politica mentre ha la responsabilità di tutelare l’autonomia della fase gestionale della Banca, deve impegnarsi di più nel far crescere la cultura del confronto e del dialogo in una situazione radicalmente cambiata rispetto al passato, e nel far sentire la vicinanza della città a tutti i dipendenti del gruppo, come a chi oggi ha accettato la difficilissima sfida di guidare la Banca Monte dei Paschi nel momento più difficile della sua storia. In questa fase è proprio l’interesse della città che chiede di superare pregiudizi e contrapposizioni.
Una nuova strategia nuova è necessaria anche per la Fondazione Monte dei Paschi che deve diversificare il patrimonio, garantire gli impegni presi con il Comune di Siena, i Comuni e la provincia, innovare lo Statuto in funzione della sua nuova missione, ridurre ulteriormente i costi a partire dalle indennità. E’ urgente la presa d’atto da parte del Presidente della necessità di dare avvio immediato ad un nuovo corso che può essere credibile solo con un suo passo indietro. I gravi risultati negativi dell’ultimo bilancio sia in ordine alla situazione patrimoniale che al conto economico impone una svolta immediata ed una riflessione critica da parte dei membri della Deputazione Generale sulla stessa Presidenza, ai fini della tutela del patrimonio dell’Ente.
PARTITO DEMOCRATICO, SIENA FUTURA, SINISTRA ECOLOGIA LIBERTÀ, RIFORMISTI-PARTITO SOCIALISTA