I report (interessati) delle società d'affari che guadagnano sulle disgrazie altrui

SIENA. Passata la sbornia dell’aumento di capitale, il valore dell’azione MPS è tornato ai livelli precedenti, segno che la nottata non è ancora passata. Infatti a rincarare la dose è arrivato come di consueto un organismo finanziario made in USA a tirare fuori dal cilindro previsioni negative molto interessate. Le vecchie abitudini dei vari Standard & Poors, Moody’s, Fitch non sono cambiate: d’altra parte dal 2008 le promesse di regolare funzioni e attività delle banche d’affari sono volate a milioni, comprese quelle di un certo Barack Obama che a potere non dovrebbe scherzare. Ma sono ancora lì con i loro report finanziari a condizionare i mercati, in perenne conflitto di interesse.
Stavolta è toccato a Goldman Sachs, una banca che di soldi ne ha guadagnati parecchi con il Monte dei Paschi in un settore dove non esiste la gratitudine. “Secondo le cronache” scrive formiche.net “gli analisti di GS invece di studiarsi conti e bilanci delle banche per simulare gli stessi test che la Bce ha in corso sulle 130 principali banche europee (la pagella dell’Istituto centrale di Francoforte è attesa per fine ottobre) hanno pensato bene che fossero sufficienti 125 telefonate ad altrettanti e imprecisati investitori internazionali per prevedere quello che deciderà la Banca presieduta da Mario Draghi”. Anche La Repubblica ha trovato strano il comportamento di Goldman Sachs .
“Ecco l’esito delle chiacchierate degli analisi della banca più potente al mondo” prosegue formiche.net: “i nove istituti citati come più a rischio di non superare la soglia del 5,5% di patrimonio primario, dopo il doppio esame (attivi Aqr e stress test): Monte dei Paschi di Siena (48% delle risposte), la tedesca Commerzbank (43%), il Banco Comercial Portugues (34%), il veronese Banco popolare (33%), la greca Piraeus Bank (33%), Banca Popolare di Milano (32%), la greca Eurobank (30%), l’austriaca Raiffeisen (29%), la greca Alpha Bank (28%). Al decimo posto il Banco popular spagnolo (28%)”. Se le inventano di tutti i colori per non far dormire tranquillo Alessandro Profumo.
La notizia è rimbalzata perfino alla mini-Festa Democratica alla Lizza dove ieri sera il neo-presidente della Fondazione Clarich sulle presunzioni di nuovo aumento di capitale ha dovuto auspicare che “È tutto da vedere. Se ci sarà bisogno di altri fondi nel breve periodo. Al momento non lo sappiamo. Ci auguriamo che il problema non si ponga, ma una valutazione da parte nostra sarà fatta se il problema si porrà”.
Segno dei tempi: una solida Fortezza che ci ripari dalle angherie dei tempi, a Siena, non c’è più.