Un ambito di grande sviluppo, a cui la cooperazione senese aderente a Legacoop guarda coninteresse dice Loreno Cambi
SIENA. “Il settore delle biomasse può dare un impulso interessante per creare nuova economia e occupazione, per questo condividiamo l’impegno delle amministrazioni provinciali per far conoscere e valorizzare questo tipo di iniziative nello sviluppo delle quali Legacoop farà la propria parte”. E’ quanto afferma Loreno Cambi, responsabile del Comitato territoriale Legacoop di Siena, all’indomani del seminario di formazione, promosso dalle Province di Siena e Grosseto, all’interno del progetto denominato “Rinnovambiente” e dedicato all’energia da biomasse.
Un settore che riveste un’importanza strategia per l’economia dei territori della Toscana, che si riappropriano così di una peculiarità che li contraddistingue da tempo, come la produzione di energia da fonti rinnovabili. “Nelle province di Siena e Grosseto – precisa Cambi – si produce totalmente da fonti rinnovabili circa il 20% del fabbisogno elettrico della regione Toscana. Si tratta di un settore di grande sviluppo, a cui la cooperazione senese aderente a Legacoop guarda con grande interesse e su cui da tempo ha investito in diversi di progetti per la produzione di energia rinnovabili da biomasse vegetali. In questo senso, voglio solo ricordare che in questa provincia hanno sede due tra le più importanti cooperative agricole forestali, appartenenti al Consorzio Regionale Toscana Verde, che svolgono attività nel settore forestale, manutenzione del verde urbano e cura dell’ambiente in generale, come la cooperativa “G. Boscaglia” di Radicondoli e “La Querce”, nel comune di Castiglione d’Orcia”.
Sono molte, poi, le best practices nella produzione dell’energia di biomasse. “Da molte fasi dei processi produttivi – ricorda Cambi – propri di queste cooperative si ha come materiale di resulta appunto la biomassa forestale, che può essere utilizzata per la produzione di energia elettrica. Nello sviluppo di questo tipo di progettualità le nostre cooperative sono interessate alla realizzazione dei piccoli impianti al di sotto di 1Mwt, tecnologicamente avanzati e di scarso impatto ambientale, in quando riducono al minimo le emissioni in atmosfera e danno residui di lavorazione praticamente inesistenti, con lo scopo di valorizzare anche il concetto della filiera corta utilizzando biomassa vegetale proveniente soltanto dal nostro territorio”.
“Un altro esempio di produzione di energia da biomasse – conclude Cambi – è quello della cooperativa agricola Toscana Cereali che, in collaborazione con la società Sorgenia, ha realizzato un impianto a biomasse vegetale nel comune di Castiglione d’Orcia, dove vengono utilizzati i residui di lavorazione dei cereali per la produzione di energia elettrica. Si tratta di risultati molto interessanti che dimostrano l’intenzione delle cooperative aderenti a Legacoop non solo di diversificare i propri processi produttivi, ma anche di creare nuova occupazione utilizzando risorse locali e nel pieno rispetto dell’ambiente del nostro territorio”.