Tre serate di grande musica nella suggestiva abbazia cistercense
CHIUSDINO. Week end di grande musica con spettacoli d’eccezione tra le bellissime architetture dell’Abbazia di San Galgano, dove prosegue il SanGalganoFestival dopo il grande successo dello spettacolo inaugurale, la nuova produzione OperaFestival dell’Aida per la quale il pubblico che gremiva l’antica abbazia cistercense ha tributato una standing ovation con un quarto d’ora di applausi agli interpreti, al regista e al direttore d’orchestra.
L’Abbazia di San Galgano ha qualcosa di magico e spettacolare, forse sarà il tetto di stelle, la storia che si legge dentro ogni singola pietra che la compone, il fatto è che ogni spettacolo si diventa un’esperienza unica ed emozionante come un viaggio nel tempo. Che sia un’opera o un concerto di musica classica o leggera, l’acustica e la scenografia conferiscono all’evento un’alchimia magica.
Venerdì 13 luglio (0re 21,00) è in cartellone l’esecuzione en plein air dei Carmina Burana di Carl Orff, concerto di grande suggestione, che deve la sua fama anche all’utilizzo dei suoi celebri pezzi nel cinema e nella pubblicità.
“E’ sempre un piacere approfondire l’analisi di questo brano del Novecento – dice il maestro concertatore Maurizio Preziosi, che dirigerà Coro e Coro di voci bianche -. Sicuramente l’ascolto della musica, visto che il materiale su cui Orff ha lavorato è medievale ed il fatto che viene eseguito nell’abbazia, riporta il pubblico a quelle atmosfere. La versione con due pianoforti e le percussioni rispetto a quella per orchestra accentua il senso ancestrale del brano in esecuzione esaltando la forza primitiva del pezzo, ma senza perdere per questo i momenti di massima liricità del concerto”.
Il compositore tedesco Carl Orff compose le celebri “cantiones profanae” traendo spunto dai testi medievali. Orff si ispirò alle parole dei clerici vagantes che inneggiano al vino, alla natura, alla gioia di vivere, ai canti studenteschi e a quelli carnascialeschi, generati dalle abbondanti e gaie libagioni alcoliche ma che, allo stesso tempo, non distolgono lo sguardo dai colori più tetri della morte.
Sabato 14 luglio (ore 21,00) per il SanGalganoFestival si ripropone eccezionalmente il connubio tra due grandi protagonisti della nostra musica: Ludovico Einaudi e Paolo Fresu, due fra i musicisti più celebrati e conosciuti nel mondo, a cinque anni di distanza dalla prima applauditissima apparizione al Parco della Musica di Roma
Ludovico Einaudi ha intessuto il suo stile particolare nella musica classica con elementi derivati dalla musica pop, rock, folk e contemporanea, il che lo ha reso un vero e proprio fenomeno musicale e discografico. Paolo Fresu, protagonista della scena jazzistica degli ultimi anni, ha registrato oltre trecentocinquanta dischi, spesso lavorando con progetti ‘misti’ come jazz-musica etnica, world music, musica contemporanea, musica leggera e musica antica.
Domenica 15 luglio (ore 21,00) sarà la balena di Vinicio Capossela a dominare la scena del SanGalganoFestival. Lo stesso Capossela, affascinato dalla particolarità dell’abbazia, ha voluto riportare in esclusiva in scena il suo cetaceo. Un anno in giro su e giù per lo stivale, in teatri prestigiosi e luoghi del mito, disco d’oro dopo appena due mesi dalla presentazione di “Marinai, profeti e balene”, disco di platino per le oltre 60 mila copie vendute, vincitore della Targa Tenco quale miglior album del 2011. Tutto questo prelude a “Ballate nella Balena”: al centro delle antiche volte dell’Abbazia come fosse dentro alla pancia di una balena, Capossela condurrà la sua piccola ciurma di uomini-pesce in un viaggio per mare e per porti. Musiche riportate dalla risacca, canzoni che hanno a che fare col fato e col destino, storie di oceano da Conrad a Melville, e del mediterraneo di Omero. Grandi musiche di assenza, di ferita e di cicatrice: la morna, il bolero, il rebetiko, il tango. Un concertato di apparizioni e fantasmi, di racconti e visioni a giro di danza. Capossela si conferma cantore delle storie di vita comune, di racconti in bilico tra dramma e ironia.
Quello all’Abbazia di San Galgano non sarà solo un concerto, dunque, ma un viaggio fantastico, un musical teatrale con canzoni che sanno di mare, di fumo, di uomini stanchi ma sempre tesi all’ennesima avventura, per un evento unico. Capossela navigherà tra vascelli fantasma, sirene, polpi, foche barbute, balene, squali bianchi, madonne delle conchiglie e serafini “con occhi di biglie”, portando il pubblico a vivere un’esperienza unica.
