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Direttore responsabile Raffaella Zelia Ruscitto
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Siena: dal Consiglio comunale

In aggiornamento

SIENA. Iniziato il Consiglio comunale in programma per oggi (30 gennaio). Le comunicazioni sullo svolgimento dell’assemblea.

“LA SEGNALETICA AL VARCO ZTL DI FONTEBRANDA È RISPONDENTE AL CODICE DELLA STRADA E NON RICHIEDE MODIFICHE”

Facendo riferimento al varco ZTL di Fontebranda e alle auto dei turisti che vi transitano senza autorizzazione, <<probabilmente fuorviati da impianti di navigazione o da mappe sul cellulare>>, Maria Isabella Becchi e Alessandro Piccini (Nero su Bianco) hanno presentato un’interrogazione nella seduta consiliare odierna per sollecitare l’Amministrazione a prendere provvedimenti nel merito della questione. Come ha illustrato Becchi: “Dopo l’accesso dal varco di Fontebranda, le auto salgono fino a giungere all’incrocio con la Costarella; dopodiché percorrono via di Città oppure, rendendosi conto di essere entrati in zona pedonale, fanno inversione a U nella zona dell’arco di Porta Salaria provocando ingorghi e intoppi al traffico urbano. Una situazione che potrebbe essere risolta se al varco vi fossero cartelli scritti in più lingue e a caratteri più grandi rispetto alla segnaletica presente”.

L’assessore alla Mobilità, Stefano Maggi, ha risposto che, per quanto riguarda la segnaletica, il formato e le dimensioni dei cartelli in oggetto, nonché il loro stesso posizionamento, rispondono alle prescrizioni degli articoli 80 e 81 del Codice della Strada e hanno una valenza universale su tutto il territorio nazionale. “Questo nel quadro della convenzione mondiale sulla segnaletica stradale – ha specificato Maggi – recepita dall’Italia con la legge n°308/1995, con la quale viene riconosciuta la necessità dell’uniformità dei segnali per facilitare la circolazione in condizioni di massima sicurezza, privilegiando il ricorso ai simboli rispetto alle diciture scritte. Ove queste ultime si rendano necessarie, è previsto l’uso della lingua nazionale, con alcune eccezioni che interessano le aree geografiche ove vige il bilinguismo”. L’assessore ha quindi affermato che, “per tali motivi, la segnaletica verticale al varco Ztl di Fontebranda risulta rispondente alle norme prescritte. Tuttavia è facile comprendere che i segnali attuali non sono molto efficaci. A seguito di una gara conclusa il 19 gennaio scorso, è in corso di installazione una segnaletica turistica per tutta la città di Siena, nell’ambito della quale saranno realizzati nuovi segnali più grandi e visibili, finalizzati a far capire che si tratta di una zona interdetta alla circolazione, che si affiancheranno ai segnali attuali”. Per quanto riguarda la segnaletica orizzontale, Maggi ha informato che, ai fini di una maggiore visibilità, “la barra di arresto e la scritta ZTL sono state ripassate a fine novembre, insieme agli attraversamenti pedonali di via Esterna Fontebranda”.

Soddisfatta per la risposta ricevuta dall’assessore, la consigliera Becchi ha auspicato che in futuro non si presentino più i problemi sollevati, ed ha apprezzato la predisposizione di un progetto relativo alla segnalazione turistica.

LA MANCATA PARTECIPAZIONE DI SIENA ALL’EUROPEAN MOBILITY WEEK NELL’INTERROGAZIONE DI MICHELE PINASSI

Perché il Comune di Siena non ha partecipato alla European Mobility Week 2016? Questa la domanda contenuta nell’interrogazione di Michele Pinassi, il quale ha chiesto i motivi per i quali Siena non figurasse tra tutte le città che hanno preso parte alle iniziative della settimana europea della mobilità, nello scorso mese di settembre, “che non avrebbero comportato alcun costo per l’Amministrazione comunale. Oltre 140 città italiane – ha rilevato – si sono registrate a uno dei temi proposti sulla mobilità sostenibile, rispetto ai quali l’Amministrazione comunale si è spesso dichiarata interessata”.

L’assessore alla Mobilità, Stefano Maggi, ha risposto che il Comune di Siena ha aderito costantemente, negli anni, all’iniziativa in oggetto. “Per l’edizione 2016 – ha specificato – era richiesto di partecipare presentando iniziative già in atto per la mobilità sostenibile che avessero un carattere permanente in ambito di ciclabilità, pedonalizzazione del centro storico e trasporto pubblico locale. Siamo stati fortemente impegnati – ha proseguito – alla predisposizione di atti e progetti su questi stessi temi, in particolare la pedonalizzazione della “Y storica. Misura che, però, è entrata in vigore dopo la conclusione della European Mobility Week“.

Quanto all’aspetto economico, l’assessore ha informato che “ogni anno la partecipazione all’European Mobility Week ha comportato spese più o meno dirette per l’Amministrazione, anche attraverso le proprie compartecipate Siena Parcheggi e Tiemme o varie forme di sponsorizzazione. Nel 2016 non è stato possibile trovare sponsorizzazioni; mentre un progetto privato molto interessante per un parco tematico di educazione stradale avrebbe avuto un costo di circa 20mila euro”.

Michele Pinassi evidenziando come la mobilità sostenibile sia uno dei temi principali del suo movimento politico ha ribadito che “il non aver partecipato alla European Mobility Week 2016 sia stata, comunque, una perdita per la città visto che l’amministrazione su questo argomento ci ha costruito una sorta di cavallo di battaglia”.

ENTRA IN VIGORE IL REGISTRO DEI TESTAMENTI BIOLOGICI

Recependo lo spirito delle deliberazioni consiliari sul tema, la giunta ha approvato l’istituzione del registro dei testamenti biologici e il relativo disciplinare per la raccolta e la conservazione delle dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario (DAT), in vigore dal prossimo 1° febbraio.

Nelle more di una normativa nazionale e nell’ambito dell’autonomia amministrativa dei Comuni, nonché nel pieno rispetto della privacy nella gestione dei dati personali e sensibili, il registro potrà recepire le DAT sottoscritte dai residenti nel territorio comunale, in condizioni di lucidità mentale, in merito ai trattamenti sanitari che si intende accettare o meno nell’eventualità di malattie o traumi cerebrali che determinino una perdita di conoscenza irreversibile.

Le iscrizioni avvengono sulla base di una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà nella quale il cittadino attesta l’esistenza della propria DAT e il luogo della sua conservazione. La persona che redige il testamento è tenuta a nominare uno o più fiduciari che saranno chiamati, nel caso in cui risulti incapace di comunicare consapevolmente con i medici, a dare fedele espressione alle sue volontà per ciò che concerne i trattamenti sanitari da eseguire. Nel testamento biologico possono essere indicare anche le volontà per quanto riguarda il fine vita, la donazione degli organi, le funzioni religiose e il rito funerario, la cremazione o la tumulazione del proprio corpo.

“Il testamento biologico – commenta il sindaco Bruno Valentini – è oggetto di un ampio dibattito sociale e culturale e di svariate pronunce giurisprudenziali e abbiamo ritenuto opportuno adottare una specifica regolamentazione a tutela delle volontà dei nostri concittadini. Il disciplinare adottato recepisce pienamente i principi di autonomia e libertà di scelta espressi nella Costituzione, nella Carta dei diritti fondamentali dell’UE e nella Convenzione sui diritti umani e la biomedica di Oviedo, nonché i contenuti del codice di deontologia medica adottato dalla Federazione dei medici chirurghi e odontoiatri e le indicazioni del Comitato nazionale di bioetica. L’istituzione del registro delle DAT costituisce senz’altro un’ulteriore conquista di diritti e di civiltà”.

VIA GABRIELLI: LE IPOTESI DI RIPRISTINO DELL’AREA INTERESSATA DALLO SMOTTAMENTO NEL FEBBRAIO 2014

Facendo riferimento a un’analoga interrogazione sullo stesso tema, a distanza di quasi tre anni Ivano Da Frassini (PD) è tornato sulla vicenda della frana del terrapieno che, nel febbraio 2014, interessò l’area verde posta tra via Gabrielli e il condominio sottostante.

Sottolineando come “a tutt’oggi sono state effettuate soltanto opere di sistemazione parziali e non definitive dal punto di vista strutturale”, Da Frassini ha chiesto “se vi sono progetti per la sistemazione definitiva dell’area in oggetto e i tempi previsti per l’effettuazione dei lavori”.

L’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Mazzini, ha ricordato come “lo smottamento si sia verificato nel febbraio 2014 a seguito di persistenti piogge e abbia comportato la chiusura del tratto di marciapiede posto a monte del terrapieno”. Quanto alle risultanze delle verifiche tecniche effettuate, l’assessore ha indicato alcuni degli elementi di criticità: “Innanzitutto la non corretta regimazione delle acque provenienti dai terreni posti a monte della nuova strada; inoltre, il tratto iniziale della stessa, quello in curva, risulta posizionato sopra a un originario fosso di scolo delle acque che, quindi, è stato interrotto nel suo naturale decorso; c’è poi un’eccessiva pendenza della scarpata generata dal taglio per la realizzazione della carreggiata; infine, l’assenza di opere di sostegno per la scarpata e la strada soprastante, nonostante le prescrizioni della relazione geologica in cui si ravvedeva la necessità di proseguire la paratia di pali messa in opera a tergo del fabbricato”.

Mazzini ha informato che l’Amministrazione comunale ha posizionato dei dispositivi provvisori di contenimento e di temporanea messa in sicurezza, a monte e a valle del dissesto, “ma, pur in assenza di ulteriori significativi movimenti franosi, si rende necessaria un’azione di ripristino complessivo dell’area”.

Rispetto alle varie ipotesi progettuali, l’assessore ha illustrato la risistemazione della parte a valle della frana, “valutate le caratteristiche strutturali della strada e il drenaggio della spinta idrostatica di monte, potrebbe essere prevista una riprofilatura con gradoni per interrompere la pendenza attuale e rimuovere il terreno franato al piede, che attualmente grava sul muretto presente alla base. Successivamente, si può passare alla realizzazione sia di una palificata doppia, per contrastare la spinta e l’erosione del terreno e favorire la crescita di piante stabilizzanti, sia di un drenaggio a tergo delle opere con ripristino del marciapiede franato”.

“Un intervento stimato in circa 40mila euro – ha concluso Mazzini – che si basa sul presupposto che il muro possa costituire un punto fisso al piede di scarpa funzionale a risolvere i movimenti franosi in superficie e a drenare adeguatamente le acque sotterranee presenti in parete”.

Da Frassini ha ringraziato l’assessore per la risposta “con la quale ha fornito ulteriori informazioni sulle cause della frana e sui tempi di soluzione dei problemi esposti con l’interrogazione. Con il piano triennale delle opere pubbliche che andrà in approvazione proprio nella seduta consiliare odierna, l’intervento di sistemazione definitiva in via Gabrielli sembra imminente: ne monitoreremo gli sviluppi e il risultato finale con la dovuta attenzione”.

LA PEDONALIZZAZIONE DELLA “Y STORICA” TORNA ALL’ATTENZIONE DEL CONSIGLIO

Con l’interrogazione di Andrea Corsi e Massimo Bianchini (L’Alternativa), Ernesto Campanini (Sinistra per Siena, RC, SsM) e Marco Falorni (Impegno per Siena), la recente pedonalizzazione della “Y storica” della città è tornata nuovamente all’attenzione del Consiglio Comunale. Il consigliere Corsi, richiamandone la deliberazione dello scorso mese di agosto e i commi 1, 3, 7 e 8 della relativa ordinanza 25/D 2016, ha chiesto “se l’organizzazione derivante da questi due atti sia tale da garantire, in concreto, la tutela dei diritti degli utenti senza discriminazione alcuna; e se, considerando i problemi e le difficoltà emerse nel primo mese di attuazione, l’Amministrazione intenda rivederla o modificarla”.

L’assessore alla Mobilità e alla Polizia Municipale, Stefano Maggi, dopo aver sostenuto che con il provvedimento “Banchi di Sotto e via di Città hanno radicalmente migliorato il proprio aspetto, specialmente nelle ore del mattino” e che “ci sono pervenuti diffusi riconoscimenti da parte dei commercianti che hanno la sede delle loro attività in queste stesse vie”, ha ricordato “come la tutela del centro storico richiesta dall’Unesco passi anche da queste tipologie di interventi in materia di mobilità e traffico”. “Il problema del traffico in queste vie – ha specificato – era determinato dal passaggio indiscriminato dei veicoli che attraversavano la città passando dal suo “cuore”. Attualmente vige un divieto generale di transito, sottoposto però a deroghe per le diverse necessità”.

“Nel primo mese dall’entrata in vigore dell’ordinanza emessa lo scorso 30 settembre – ha proseguito – sono state esaminate le richieste di quei soggetti che svolgono attività continuative dettate dalla necessità di garantire particolari servizi e funzioni oltre l’orario di accesso consentito, ovvero dalle 6 alle 9,30. Queste, per esempio, sono pervenute da Siena Ambiente per le operazioni di svuotamento dei cestini; oppure, dal gestore del servizio affissioni del Comune per l’uso degli spazi per i manifesti; o ancora, da Poste Italiane per lo smistamento della corrispondenza e dalla Soprintendenza che in via di Città ha la propria sede, così come dagli istituti di vigilanza privata per il trasporto valori. Per ognuno di questi soggetti è stato rilasciato un permesso in deroga permanente per le sole ore necessarie all’effettuazione dei loro servizi. Per quanto riguarda alcune ditte private, sono state concesse deroghe specifiche per servizi di catering e per il recapito delle bombole del gas, con attenzione a impattare meno possibile sulle vie della “Y storica””.

L’Amministrazione non ha ricevuto altre richieste specifiche, salvo alcune nel merito della modifica dei percorsi, le quali sono attualmente al vaglio tecnico. “Possiamo quindi ritenere – ha specificato Maggi – che, a oggi, il provvedimento di chiusura adottato risulti adeguato e comunemente recepito”. L’assessore ha poi focalizzato la risposta sui punti dell’ordinanza richiamati nell’interrogazione. “Nessuna limitazione per i veicoli con permesso “residenti”, “garage” e neppure ai titolari di contrassegno nazionale disabili, che vogliono raggiungere la propria residenza o autorimessa: e questo vale anche per i residenti di Banchi di Sopra. Per quanto riguarda i taxi, questi possono transitare nel solo tratto di via di Città da via delle Terme a via dei Pellegrini e, nei restanti tratti, potranno accompagnare e prendere i clienti delle strutture ricettive lì ubicate previa comunicazione al centro controllo ZTL del Comando di Polizia Municipale. Per i veicoli autorizzati al trasporto merci è vietato il transito finalizzato al solo attraversamento; sono invece autorizzati, purché muniti di specifico contrassegno, dalle 6 alle 9,30, e fino alle 10 qualora siano a trazione elettrica, se impegnati in consegne o ritiri in attività all’interno dell’itinerario sottoposto a ordinanza. Lo stesso vale per i mezzi dei manutentori”. “In generale è da tenere presente – ha concluso – che l’ordinanza garantisce, attraverso la valutazione della Polizia Municipale, la possibilità di accedere alla zona in tutti i casi di necessità e urgenza”.

Corsi si è dichiarato “insoddisfatto perché l’assessore non sembra prendere in considerazione le necessità dei residenti nel centro storico: dalla sua risposta non è emersa alcuna volontà di rivedere gli aspetti critici del provvedimento che, così strutturato, genera forme di discriminazione. Il sito Unesco sarà anche più bello a seguito dell’entrata in vigore del provvedimento, ma con scelte di questo genere si rischia di renderlo sempre più disabitato. Spero in una revisione di buon senso dell’impianto complessivo anche sul fronte dei taxi, un servizio pubblico che permette maggiore autonomia e libertà di spostamento a certe categorie di residenti”.

INTERROGAZIONE SU UN’INIZIATIVA SVOLTA ALL’ASILO MONUMENTO

Riportando alcune segnalazioni ricevute, i consiglieri Andrea Corsi (L’Alternativa) e Marco Falorni (Impegno per Siena), hanno chiesto informazioni su un’iniziativa tenutasi nella scuola per l’infanzia Monumento “che ha visto i bambini partecipare ad un’attività che senza i vestiti, attraverso l’utilizzo della schiuma da barba con la quale si sono ricoperti hanno, poi, ad occhi chiusi, dopo aver scelto un compagno, sperimentato il piacere della conoscenza reciproca”. Corsi, riportando quanto scritto e affisso nella bacheca della scuola, ha chiesto se quanto avvenuto corrisponde a verità, quali le finalità educative perseguite, e se attività analoghe sono state intraprese anche negli altri plessi comunali.

L’assessora all’istruzione Tiziana Tarquini ha ricordato che la progettazione didattica nelle scuole dell’infanzia comunali si colloca all’interno del progetto educativo che ciascuna scuola realizza nel rispetto di due principi fondamentali richiamati nell’apposito  Regolamento: libertà di insegnamento e responsabilità collegiale. “Il progetto didattico educativo annuale – ha evidenziato l’assessora – presenta le attività per l’anno di riferimento, ponendo in evidenza la centralità del gioco nell’approccio alla conoscenza, con particolare attenzione alle azioni volte a promuovere la crescita delle bambine e dei bambini riconosciuti nell’area dell’identità, dell’autonomia e delle competenze. Il progetto – ha proseguito – viene condiviso, come da Regolamento, con le famiglie dopo essere stato presentato al Comitato di gestione e approvato dal coordinamento pedagogico, e presenta sia le attività curricolari indirizzate dalla direzione responsabile a tutte le sei scuole dell’infanzia, tra le quali l’insegnamento della religione cattolica, la familiarizzazione con la lingua inglese per i piccoli dell’ultimo anno e i laboratori di propedeutica musicale, sia le attività specifiche di ogni plesso. Queste ultime, di norma, si realizzano all’interno di uno “sfondo integratore” costituito da un macro-tema entro il quale vengono articolate, a seconda dei casi, attività di sezione e inter-sezione, laboratori anche con le famiglie, uscite didattiche, ecc. E’ infatti attraverso la progettazione specifica del gruppo di lavoro che si esprimono al massimo l’identità di ciascuna scuola, le modalità con le quali vuole perseguire gli obiettivi, lo slancio educativo che passa, anche, da una valorizzazione delle competenze particolari di chi vi opera”.

L’assessora Tarquini, ha quindi illustrato in sintesi le tematiche affrontate dalle sei scuole dell’infanzia. “Un boccone a me… un boccone a te” è stato il tema trattato all’”Agnoletti”. Un percorso di educazione alimentare per esplorare il tema “alimentazione” con l’utilizzo di fiabe e racconti, con una particolare attenzione ai processi di conoscenza che prediligono il canale sensoriale. Alla “Mara Meoni” l’area di indagine è stato il “cibo che gioca con l’arte”. Giocando con forme, colori, sapori, odori è stato costruito un percorso di conoscenza, dall’esplorazione sensoriale alla composizione artistica, con l’uso di materiali non strutturati di cibo-materia (miele, farina, cioccolato…).

Con “Ben-essere” al “Raggio di sole” è stata affrontata l’importanza di ritagliare spazi di condivisione emotiva, come respirare insieme, stare in silenzio per 15-20 minuti alla settimana con una musica di sottofondo o con giochi di visualizzazione, come provare a disegnare con la mente. Un percorso da fare al termine di attività strutturate e organizzate in sette incontri mirati a conoscere se stessi e i propri compagni.

Alla scuola “Santa Marta” i bambini con “In viaggio verso la città di smeraldo” hanno affrontato un cammino alla scoperta di se stessi, delle proprie paure e potenzialità, per sviluppare corporeità, capacità espressive verbali e non verbali stimolando l’espressione delle emozioni all’interno di relazioni significative, sperimentare varie tecniche espressive, capacità di orientamento, conoscenza di ambienti diversi.

“La ciclicità delle stagioni” è stato, invece,  il tema affrontato alla scuola “B. Vestri”, per attivare esperienze di osservazione, percezione esplorazione, scoperte.

All’”asilo Monumento” l’iniziativa “Fuoco e fiamme: il potere delle emozioni” ha rappresentato un’area di indagine in continuità con il progetto didattico-educativo dell’anno precedente: “Acquagiocando”. I piccoli, attraverso l’esplorazione dell’elemento “fuoco” sono stati accompagnati in una esplorazione senso-motoria che, a partire dal corpo, inteso come strumento di conoscenza, approda  al gesto creativo personale e condiviso.

“Il progetto – come ha detto l’assessora Tiziana Tarquini – si è articolato in una serie di attività. Tra queste i giochi di gruppo volti a favorire l’espressione della propria “aggressività naturale e positiva”; modulazione del volume e dell’intensità della voce; disegni su carta anche a occhi chiusi; laboratori teatrali alla scoperta del fuoco; uscite didattiche alla Caserma dei Vigili del Fuoco (il fuoco che distrugge) e ad  una vetreria (il fioco che crea); giochi corporei e di drammatizzazione, anche con l’uso di particolari materiali come tempera e schiuma, volti a rappresentare i movimenti della fiamma: dall’esperienza sensoriale al riconoscimento dell’impronta personale impressa sulla superficie, in un percorso di scoperta della propria identità, in linea con quanto indicato nel documento ministeriale di riferimento: “i bambini giocano con il loro corpo, comunicano, si esprimono con la mimica, si travestono, si mettono alla prova, anche in questi modi percepiscono la completezza del proprio sé, consolidando autonomia e sicurezza emotiva (…). Il bambino vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo, matura condotte che gli consentono una buona autonomia nella gestione della giornata a scuola (MIUR, Decreto 16.11.12, n. 254)”.”

“Dalla risposta dell’assessora – ha controbattuto Andrea Corsi – mi sembra di aver capito che le cose scritte in bacheca sono vere, e mi sembra anche che iniziative analoghe, con bimbi senza vestiti che si spalmano la schiuma reciprocamente, non siano state effettuate in altre scuole per l’infanzia.  Non ho ben capito le finalità di questo gioco. Mi dichiaro, quindi, insoddisfatto per i contenuti esposti dall’assessora”.

LA VICENDA DELL’AEROPORTO DI AMPUGNANO

Le vicende della società Aeroporto di Siena spa, posta in liquidazione dagli stessi azionisti nell’ottobre 2012, sono state approfondite nella seduta consiliare odierna con l’interrogazione presentata da Michele Pinassi (Siena 5 Stelle) che ha ricordato come il Comune di Siena ne detenga/detenesse una partecipazione dell’1,03%, per un valore di circa 137mila euro. Il consigliere ha ripercorso alcune tappe: “Nel giugno 2014, il Tribunale di Siena ha omologato la procedura di concordato preventivo nominando il liquidatore giudiziale. Successivamente, nel luglio 2016, la società ha approvato il Regolamento di definizione di rapporti e accordo di transazione allo scopo di consentire la liquidazione dei creditori”. Pinassi ha chiesto “a che punto è la messa in liquidazione della società>> e di conoscere <<l’elenco dei creditori liquidati, i relativi importi e le date di tali transazioni”.

Il sindaco Bruno Valentini, ha risposto che le informazioni richieste nell’interrogazione sono contenute nel bilancio finale di liquidazione, redatto dal liquidatore Marco Tanini e approvato lo scorso 19 ottobre dall’assemblea dei soci di Aeroporto di Siena spa: “Il bilancio finale prevede la liquidazione al 100% dei crediti residui, in gran parte già avvenuta, e una piccola quota di liquidazione a favore dei soci. Per il Comune di Siena si tratta di qualche centinaia di euro, passibili di un leggero aumento a seguito di alcune verifiche sull’Irap da parte dell’Agenzia delle Entrate”.

Nel dettaglio i dati del Piano di riparto, in coerenza con quanto stabilito nel Piano di concordato riporta come: “Attualmente le disponibilità liquide ammontano a 1.802.352 euro. Quanto ai crediti in prededuzione, la loro somma è di oltre 393mila euro; oltre 982mila euro spettano ai creditori cosiddetti privilegiati, quali dipendenti, TFR, professionisti e imprese artigiane, mentre 400mila euro circa ai fornitori. Il totale del riparto debiti ammonta a 1.777.753 euro: dalla differenza tra le disponibilità liquide e il riparto debiti risulta un avanzo di quasi 25mila euro”.

Il primo cittadino ha quindi informato che l’ultima assemblea dei soci dello scorso mese di ottobre “ha preso atto del bilancio finale di liquidazione, che prevede la soddisfazione integrale di tutti i crediti residui; ha poi approvato la delega al liquidatore Tanini per le attività residuali e indispensabili a stralcio nei prossimi mesi, per dichiarazioni fiscali, il pagamento degli ultimi debiti e la riscossione degli ultimi crediti a scadenza futura”. Ed ha concluso sostenendo che, secondo quanto affermato dal liquidatore, la società sarebbe stata cancellata nel 2016 dal registro delle imprese “e ciò comporta automaticamente il venir meno della costituzione di parte civile dell’Aeroporto nei procedimenti penali ancora aperti. Naturalmente i soci procederanno con le azioni che riterranno più opportune. Da tener presente che il Comune di Siena si è costituito parte civile perché la nostra comunità è stata defraudata di questa struttura, che potrà, comunque, avere la possibilità di un aeroporto per servizi di base come quelli legati al business e al turismo, visto che la Regione Toscana ha riconosciuto quello di Pisa per i voli internazionali, quello di Firenze per i nazionali, l’Elba per i collegamenti dell’isola e Siena per il traffico minore, cioè piccoli gruppi turistici, trasporto organi e protezione civile. Una risposta, questa, più ragionevole e sostenibile per il nostro territorio”.

“Ha fatto bene il Comune, visto il danno causato alla città – ha ribattuto Pinassi – costituirsi parte civile, se non fosse che lo ha fatto per il danno provocato dal mancato ampliamento, non per il fallimento di un progetto scellerato che sarebbe risultato una “cattedrale nel deserto”. Sono soddisfatto che i dipendenti e gli artigiani che vi hanno lavorato siano  stati liquidati, ma ciò non toglie le responsabilità a chi ha gestito l’operazione”.

APPROVATA LA COPERTURA DEI SERVIZI PUBBLICI A DOMANDA INDIVIDUALE

L’assemblea consiliare ha approvato i tassi di copertura percentuale di riferimento per i servizi pubblici a domanda individuale (non obbligatori per il Comune), previsti nel bilancio di previsione dell’ente per il 2017 e calcolati sulle previsioni di entrata e di spesa.

Il sindaco Bruno Valentini, intervenendo nel dibattito, ha spiegato che “i costi complessivi di gestione comprendono gli oneri diretti e indiretti di personale, le spese per acquisto di beni e servizi, le spese per i trasferimenti e le quote di ammortamento degli impianti e delle attrezzature. Inoltre – ha proseguito – dobbiamo tener conto che i costi comuni a più servizi sono riportati sulla base di percentuali determinate dal D.L. 55/1993, mentre le entrate complessive comprendono le tariffe a carico dell’utenza, altre entrate e contribuzioni destinate alle attività, come, ad esempio, contributi regionali, sponsorizzazioni e trasferimenti”.

Il quadro che emerge vede per gli asili nido entrate per 800mila euro e uscite per un milione e 365.750 euro con una copertura del 58,58% (il tasso reale è del 29,29% in quanto la normativa prevede che le spese si calcolino per la metà); impianti sportivi 82mila euro a fronte di un costo pari a 715mila (copertura 11,47%); musei e pinacoteche entrate per 2milioni 952mila e uscite 3milioni 320mila (88,93%); teatro e attività culturali diverse, entrate 388mila, uscite 1 milione e 525.321mila (25,44%); mense scolastiche, entrate 2 milioni e 10mila, uscite 3milioni 401mila (59,10%); illuminazione votiva, entrate 190mila, uscite 181mila (104,97%).

Su 6 milioni e 422mila euro in entrata, le uscite ammontano a 10 milioni e 508mila, con una copertura del 61,12%. Il Comune di Siena presenta quindi tassi di copertura dei servizi ampiamente superiori al limite normativo del 36%, comunque non vincolante per gli enti in equilibrio finanziario.

Come ha evidenziato il primo cittadino entrando nel dettaglio: “Per i nidi abbiamo entrate percentualmente minori rispetto a tante altre realtà locali perché negli asili comunali operano solo dipendenti comunali, assicurando una qualità e un’affidabilità molto elevata. Lo sbilanciamento che si nota per gli impianti sportivi è dovuto all’alto costo di gestione, a copertura della quale non è opportuno aumentare il costo di fruizione perché l’Amministrazione tende a promuovere le attività sportive e a coinvolgere un’ampia parte della cittadinanza. In costante crescita anche gli introiti derivanti dal comparto culturale. Lo dimostra il più che positivo trend del Santa Maria della Scala, che a oggi ha triplicato gli incassi, ed è prevedibile ancora di più dall’unificazione con l’Opera Metropolitana del Duomo della biglietteria che avrà sede proprio all’interno del nostro Complesso museale. Mentre, per quanto riguarda i cimiteri stiamo valutando la convenienza dell’affidamento esterno delle 19 strutture comunali”.

I DISGUIDI SULLA LINEA DEL TPL N° 32 SAN PIERO-SIENA OGGETTO DELL’INTERROGAZIONE URGENTE DI GIUSEPPE GIORDANO

Prendendo spunto da alcune inefficienze nel servizio del trasporto pubblico locale (TPL) gestito da Tiemme, nella seduta consiliare odierna Giuseppe Giordano (Movimento Civico Senese) ha presentato un’interrogazione urgente sottoscritta anche dal gruppo consiliare Laura Sabatini e Alessandro Trapassi, da Andrea Corsi (L’Alternativa) ed Enzo De Risi (Cittadini di Siena). Il consigliere, in particolare, ha richiamato le notizie secondo le quali “nell’ultimo periodo, alcune corse dell’autobus n°32, in partenza da Pianella e diretto a Siena, non sono state effettuate senza che ne sia stato dato il preavviso: un grande disagio per gli utenti che potrebbero avanzare anche pretese risarcitorie”. Giordano ha quindi chiesto all’Amministrazione “di confermare o meno quanto esposto e di indicare gli eventuali motivi dei disguidi, nonché i relativi tempi di soluzione”; inoltre, “se si siano verificati casi analoghi su altre linee e se si intende sollecitare la società partecipata Tiemme a svolgere un’adeguata attività di informazione in caso di sospensione delle corse degli autobu”>.

L’assessore alla Mobilità, Stefano Maggi, ha puntualizzato che la tratta n°32 alla quale si riferisce l’interrogazione “in realtà parte da San Piero, dove arriva alla mattina dallo stazionamento notturno di Pianella con trasferimento a vuoto: poi, prosegue per Casetta, Taverne d’Arbia e Ruffolo”. Riconoscendo che dal 9 gennaio la corsa mattutina delle 7.05 ha effettivamente avuto dei problemi, Maggi ne ha esposto le cause: “Alla riapertura delle scuole dopo le vacanze natalizie, a causa delle temperature particolarmente rigide registrate ovunque, l’autobus a metano ha presentato alcuni problemi tecnici di accensione. Ma il problema – ha proseguito – è ormai risolto da una settimana: Tiemme ha infatti sostituito il mezzo con uno a gasolio di ultima generazione, che rientra tra quelli di recente acquisizione da parte dell’azienda”.

Dopo aver affermato che “Tiemme garantisce che certi problemi non accadranno di nuovo>>, l’assessore ha concluso sostenendo che <<visto che le corse mattutine, generalmente a servizio di studenti e lavoratori pendolari, sono quelle più importanti, è fondamentale garantire il servizio con regolarità: monitoreremo la situazione”.

Giordano si è detto soddisfatto “per i contenuti della risposta e per l’impegno assunto dall’assessore sul fronte del controllo del funzionamento del TPL: se vogliamo davvero che il servizio venga utilizzato dai cittadini, dobbiamo fare in modo che funzioni. Nel caso in cui dovessero emergere situazioni analoghe di criticità tecniche riferibili ai mezzi più vetusti, riteniamo opportuno che Tiemme li sostituisca ricorrendo agli autobus di nuova generazione recentemente acquistati”.

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