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Direttore responsabile Raffaella Zelia Ruscitto
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Prime notizie dal Consiglio comunale

Consiglio comunale di Siena

SIENA. Di seguito pubblichiamo i primi comunicati dal Consiglio comunale di Siena.

IL VICESINDACO MANCUSO HA RISPOSTO ALL’INTERROGAZIONE URGENTE DI PINASSI SUL MERCATO NEL CAMPO

Ha risposto il vicesindaco Fulvio Mancuso all’interrogazione urgente sul Mercato nel Campo presentata questo pomeriggio in Consiglio Comunale da Michele Pinassi (Siena 5 Stelle). Il consigliere,  riportando alcune lamentale da parte di operatori del settore agroalimentare “in merito al contributo richiesto per la partecipazione all’iniziativa, giudicato eccessivamente oneroso per le piccole aziende”, ha chiesto se è possibile “nei pochi giorni che rimangono prima dell’effettuazione dell’appuntamento poter attuare politiche di sconto o altre agevolazioni per le piccole aziende agroalimentari ed artigiane che, attualmente, pagano 175 euro al giorno (oltre IVA)”.

Nella sua risposta Mancuso ha ricordato che fin dalla prima edizione, ideata dall’Amministrazione comunale,  del 2009 la realizzazione del Mercato nel Campo è stata affidata, come previsto dalla normativa, tramite apposite convenzioni, ai Centri di assistenza Tecnica (CAT) presso Confcommercio e Confesercenti di Siena.

“Pur condividendo la sensibilità esternata dal consigliere sul problema, a me non sono pervenute lamentele, né dalle associazioni di categoria, né da parte degli stessi operatori”. “Le norme di partecipazione al Mercato nel Campo – ha  evidenziato Mancuso – prevedono una diversa spesa a carico delle attività partecipanti, tant’è che le aziende di Siena, della provincia e della regione versano il contributo economico di  175 euro al giorno (oltre IVA), mentre per le altre il contributo è di 250 euro al giorno (oltre IVA).

La spesa a carico delle aziende, che non è variata rispetto alle edizioni 2015 e 2016 viene versata al soggetto gestore (CAT) al momento dell’assegnazione dei posteggi.   

L’individuazione dell’entità del contributo richiesto è oggetto di valutazione in sede di affidamento dell’incarico e compone la previsione di entrate complessive degli stessi per la prestazione del servizio affidato”.

Michele Pinassi, non avendo ricevuto risposta alle altre domande poste, perché non ritenute urgenti, ha dichiarato che “prima di esprimere un giudizio sull’intervento fatto dal vicesindaco, aspetterà ad avere una panoramica complessiva”.

L’ASSESSORE MAZZINI RASSICURA SULLE CONDIZIONI DELLA STRADA STERRATA DI PIEVE A BOZZONE

Le condizioni della strada sterrata di Pieve a Bozzone, in particolare nel tratto compreso fra il fiume Arbia e Villa Barbetti, sono state oggetto di dibattito consiliare, nella seduta odierna, con l’interrogazione presentata da Massimiliano Bruttini (PD) e sottoscritta dal collega di gruppo Federico Nesi.

Bruttini ha rilevato come “la strada in oggetto sia fortemente interessata, oltre che dalla viabilità locale, anche dal traffico diretto verso la città, in quanto alternativa al raccordo Siena-Bettolle che, in alcune ore del giorno, risulta di difficile scorrimento”.

Dopo aver sottolineato che “l fondo stradale risente anche del passaggio dei mezzi pesanti, compresi quelli che lavorano alla cava di sabbia lungo il corso dell’Arbia”, il consigliere ha sollecitato l’Amministrazione a intervenire con “opere di ripristino della sede stradale, un intervento di regimazione delle acque e il posizionamento di adeguata segnaletica affinché siano garantite condizioni di massima sicurezza”.

L’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Mazzini, ha risposto che “a seguito di sopralluogo, non risulta che il tratto di strada segnalato manifesti particolari criticità, se non per alcune disconnessioni trasversali che risultano comunque ordinarie per una strada a sterro”.

Mazzini ha aggiunto che “potrebbe essere sufficiente un intervento di rimbrecciatura che verrà effettuato, appena il tempo lo consentirà; e quindi non in questo periodo, poiché il piano stradale è asciutto, e l’amalgama del materiale risulterebbe difficoltosa, creando una situazione di rischio per la viabilità veicolare”.

Bruttini ha auspicato che “la sistemazione venga effettuata il prima possibile, così da rendere più agibile tutto il tratto della strada”.

LA RISPOSTA DELL’ASSESSORE MAZZINI ALL’INTERROGAZIONE DI BRUTTINI SULLA STRADA DI CERTOSA

Le precarie condizioni della Strada di Certosa sono state oggetto dell’interrogazione consiliare presentata oggi da Massimiliano Bruttini (PD). Il consigliere ha infatti evidenziato  come il tratto a sterro “dall’innesto della strada di Renaccio fino alla Chiesa di S. Pietro a Paterno, a causa del volume di traffico  e delle importanti pendenze, necessiti di interventi di ripristino per mettere in sicurezza la circolazione veicolare; così come il tratto, seppur asfaltato, che porta a via Girolamo Gigli, dove il manto di copertura presenta strappi e buche che mettono in difficoltà il transito”. Ed ha chiesto “se l’Amministrazione ritiene necessario intervenire sul ripristino di questi due  fondi stradali, provvedere alla regimentazione delle acque e alla collocazione della segnaletica, così da riportare la strada in condizioni di sicurezza”.

L’assessore ai LL.PP. Paolo Mazzini nel condividere il fatto che “la parte a sterro della strada presenti alcune sconnessioni, probabilmente dovute al recente passaggio dei mezzi del trasporto pubblico, che richiedono opere di imbrecciatura”, ha informato che “per le attuali condizioni atmosferiche non è possibile intervenire  perché la nuova breccia non si amalgherebbe con quella già presente troppo asciutta. Appena il tempo lo consentirà queste opere saranno eseguite”.

“Ipotizzare – ha proseguito – un intervento di asfaltatura risulta difficoltoso dal punto di vista paesaggistico, alcuni anni fa, infatti è stato rigettato un progetto di depolverizzazione  con materiali di minor impatto rispetto ad un normale asfalto. Inoltre se la strada fosse asfaltata  sarebbe anche necessario prevederne un allargamento perché i conducenti sarebbero portati ad aumentare la velocità, con il conseguente aumento dei rischi di collisione”.

Il consigliere Bruttini ha dichiarato che non era suo pensiero chiedere l’asfaltatura di quel tratto di strada, bensì una maggiore attenzione per il manto stradale, in modo da evitare situazioni di pericolo.

LE POLITICHE DI SOSTEGNO ALLE EDICOLE E IL PROTOCOLLO SIGLATO TRA ANCI E FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI

L’ipotesi di valorizzare le edicole secondo i contenuti del protocollo di intesa sottoscritto a inizio ottobre tra la Federazione italiana Editori Giornali (FIEG) e l’ANCI è stata tema di dibattito consiliare con l’interrogazione presentata, nella seduta odierna, da Giuseppe Giordano (Movimento Civico Senese).

Il consigliere ha richiamato i punti principali del documento “sensibilizzare i Comuni capoluogo  di Regione o di Provincia affinché riducano i canoni di occupazione di suolo pubblico delle edicole e esonerino dall’imposta le locandine editoriali dei quotidiani e dei periodici esposti nei locali pubblici”.

“l protocollo invita le stesse amministrazioni – ha proseguito – a dare la possibilità alle edicole di ampliare le categorie di beni e servizi offerti a cittadini e turisti (pagamento ticket, prenotazione visite mediche, spedizioni e recapiti corrispondenza, …) e a promuovere iniziative per assicurare una presenza capillare dei punti vendita anche nelle aree periferiche, individuando forme di liberalizzazione degli orari per garantire la loro disponibilità in ogni momento possibile,  e prevedere, inoltre, iniziative per riqualificarne la funzione con politiche di sostegno per la ristrutturazione dei manufatti utilizzati per la vendita”.

Ricordando “che alcuni chiostri storici della città hanno cessato la propria attività e che le misure richiamate dal protocollo potrebbero avere effetti positivi anche sul profilo occupazionale”, Giordano ha chiesto quali iniziative sono state adottate dall’Amministrazione comunale “per salvaguardare le edicole senesi e trasformarle in reti di servizio al cittadino secondo quanto previsto dal protocollo in oggetto”.

Il vicesindaco Fulvio Mancuso ha affermato che il protocollo in oggetto persegue l’obiettivo di salvaguardare le edicole come punti vendita esclusivi della stampa quotidiana e periodica alla luce dell’attuale situazione di grave difficoltà che sta attraversando l’editoria e la relativa struttura di vendita, anche attraverso la loro trasformazione in rete di servizio al cittadino. “n particolare – ha detto – il Protocollo intende promuovere un percorso di riqualificazione e ridefinizione del ruolo e della funzione dei tradizionali punti vendita della stampa, favorendone la trasformazione in punti di accesso a una serie di servizi regolati da intese con le singole amministrazioni locali”.

Il protocollo ANCI-FIEG si impegna a sensibilizzare, quindi, le amministrazioni comunali affinché adottino interventi di sostegno alle edicole del territorio e “al fine di valutare la fattibilità tecnica, amministrativa e fiscale degli interventi proposti – ha proseguito Mancuso – l’assessorato allo Sviluppo economico ha convocato un tavolo di lavoro con i Servizi comunali interessati che, preso atto dei contenuti del documento, ha individuato delle linee di intervento, che riguardano, in particolare: la riduzione del cacone permanente di occupazione del suolo pubblico; l’individuazione dei servizi quali il rilascio di certificazione anagrafica e la vendita di biglietti per le manifestazioni comunali. Gli uffici stanno valutando le soluzioni tecniche e amministrative per la formulazione di una proposta operativa alle associazioni di categoria”.

Il vicesindaco ha specificato che le disposizioni contenute nel D.L. 50/2017, le quali saranno recepite nel nuovo Codice del Commercio in via di approvazione da parte della Regione Toscana, prevedono già una serie di semplificazioni per innovare il sistema di vendita della stampa.

“Tra queste la dichiarazione di inizio attività, non più soggetta ad autorizzazione ma con semplice segnalazione certificata di inizio attività (SCIA); oppure, la definizione, in sede di Conferenza unificata Stato-Regioni, dei criteri e dei parametri qualitativi per l’apertura di nuovi punti vendita al fine di garantire una presenza capillare ed equilibrata dei punti vendita sul territorio nazionale, anche nelle aree periferiche, tale da soddisfare la domanda del bacino d’utenza e tenuto conto anche delle esigenze stagionali”. “Altre forme di agevolazione consistono nell’individuazione, sempre in sede di Conferenza unificata Stato-Regioni, dei criteri omogenei per: la liberalizzazione degli orari e dei periodi di chiusura dei punti vendita; la rimozione degli ostacoli che limitano la possibilità di ampliare le categorie merceologiche e i servizi offerti al pubblico; infine, la possibilità di svolgere l’intermediazione di servizi a valore aggiunto a favore delle amministrazioni territoriali. Un lavoro in itinere, dunque, che speriamo porti a risultati concreti”.   

“Spero di dichiararmi soddisfatto – ha detto Giuseppe Giordano – quando vedrò concretizzarsi azioni concrete. Tengo, comunque, a ribadire che questo tipo di iniziative permettono nuove opportunità di lavoro, incremento dei servizi offerti ai cittadini e, in parallelo, un maggiore controllo del territorio”.

“LA CITTÀ CONDIVISA”: INTERROGAZIONE SULLA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE ATTIVATA DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

La campagna di comunicazione attivata dall’Amministrazione comunale con lo slogan “La città condivisa” è stata oggetto dell’interrogazione di Giuseppe Giordano (Movimento Civico Senese) e Mauro Marzucchi (Siena Futura).

Giordano ha chiesto al sindaco quali sono stati i costi e quanto durerà la campagna, oltre a “quali sono state le finalità e le necessità che l’hanno determinata e quali saranno i prossimi messaggi rivolti alla cittadinanza”.

Infine, il consigliere ha domandato anche “con quali criteri sono stati selezionati all’esterno coloro che hanno collaborato alla realizzazione della stessa”.

Il sindaco Bruno Valentini ha risposto puntualmente ai vari quesiti: sulla spesa, ha informato che “l Comune ha speso circa 200 euro per la stampa dei manifesti della campagna di comunicazione in oggetto, dei quali 120 euro + IVA per la stampa di quattro manifesti di metri 6×3 effettuata dalla Tipografia Senese e 60 euro per la stampa di 120 manifesti di metri 0,70×1 curata internamente dalla tipografia comunale”.

Valentini ha aggiunto che i manifesti sono rimasti affissi per l’intero mese di ottobre, utilizzando spazi non prenotati, e che attualmente non sono previste ulteriori affissioni.

Quanto alle sue finalità, “la campagna di comunicazione – ha proseguito – è stata fatta per informare i cittadini sui principali progetti realizzati dall’Amministrazione nel corso del mandato. Una campagna di comunicazione realizzata internamente al Comune, per la quale sono stati recepiti alcuni suggerimenti esterni che abbiamo deciso di accogliere in quanto provenienti da un soggetto qualificato professionalmente e senza alcuna spesa a carico dell’Ente”.

Il consigliere Giordano si è dichiarato “totalmente insoddisfatto, e non perché il sindaco non ha risposto alle mie domande, bensì per il metodo adottato per realizzare questa campagna informativa che, a pochi mesi dall’appuntamento elettorale risulta essere molto strumentale”. Giordano ha, inoltre, lamentato il fatto che il Comune  “con l’affissione dei manifesti in spazi pubblici ha determinato un mancato guadagno”,  e la “scorrettezza nel non aver contattato anche altri professionisti che potevano avere idee brillanti e creative”.

CON DUE INTERROGAZIONI, IL CONSIGLIO DISCUTE ANCORA DEL CROLLO DI UN CONTROSOFFITTO ALL’OSPEDALE

Con le interrogazioni sottoscritte, nella seduta odierna, da Pasquale D’Onofrio e Letizia Maestrini (Gruppo Misto) e da Enzo De Risi (Cittadini di Siena) e Mauro Aurigi (Gruppo Siena 5 Stelle), il Consiglio comunale ha ulteriormente focalizzato l’attenzione sul crollo di un controsoffitto, avvenuto lo scorso 2 novembre, al terzo lotto dell’ospedale Santa Maria alle Scotte. 

“Un incidente importante – come ha ricordato D’Onofrio – che ha interessato il reparto di Medicina Nucleare dell’AOUS e che, per un caso fortuito, ha provocato solo cinque contusi in modo lieve”. Il consigliere, dopo aver ricordato che la struttura ospedaliera risale in gran parte agli anni ‘70 e ’80, e come anche la nuova direzione AOUS abbia segnalato l’assoluta necessità di procedere nella sua manutenzione, ha evidenziato “come i vari interventi di ristrutturazione e manutenzione straordinaria eseguiti negli anni siano andati a rilento per l’esiguità dei finanziamenti. Lavori che sono risultati, comunque, insufficienti, così come le opere di manutenzione ordinaria, a causa dell’ingente indebitamento, contratto nel 2011, di circa 120 milioni di euro da pagare in 30 anni per far fronte all’acquisto dello stabile di proprietà dell’Università e salvare quest’ultima dal dissesto”. “La capacità di indebitamento, calcolata intorno ai 50 milioni euro – ha proseguito – è stata praticamente azzerata, visto che l’AOUS è impegnata a garantire una rata annuale di circa 7,3 milioni di euro, e l’impossibilità di contrarre ulteriori mutui non consente una seria politica di ristrutturazione e manutenzione ordinaria. E non possono certo essere gli ammalati e gli operatori, di oggi e di domani, a subire le conseguenze delle passate cattive amministrazioni delle istituzioni cittadine”. Per questi motivi, il consigliere ha chiesto di conoscere “le iniziative da adottare per promuovere verso gli organi regionali competenti, di concerto con l’AOUS, un cospicuo piano di investimenti sulla struttura dell’ospedale”, nonché “la manleva dell’AOUS dal pagamento del mutuo contratto per l’acquisto della struttura universitaria, affinché la direzione aziendale abbia disponibilità finanziarie sufficienti per investire, avviare e mantenere un’idonea manutenzione che consenta, ad ammalati e operatori, di trovarsi in un ambiente curato e tecnologicamente avanzato, com’è nel loro diritto”.

Anche De Risi, nella sua illustrazione, ha affermato che “la struttura dell’ospedale senese è ormai datata e richiede, da tempo, interventi di manutenzione e adeguamento, anche in termini di sicurezza, che non sono finora stati eseguiti per esiguità di finanziamenti: una situazione che ha addirittura fatto ipotizzare anche al sindaco la difficoltà per la costruzione di un nuovo plesso”. Il consigliere ha poi ricordato che nel 2010 il sistema sanitario regionale ha erogato 108 milioni di euro per l’acquisto dell’immobile dall’Università degli Studi di Siena, “un’operazione finalizzata a evitare il fallimento dello stesso Ateneo, alle prese con un buco di circa 200 milioni di euro”. Dopo aver inoltre sostenuto che “l’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese è stata oggetto di esigui investimenti da parte della Regione Toscana rispetto alle altre del territorio” e che “la sua capacità di indebitamento è pressoché assorbita dai costi relativi al mutuo contratto per l’acquisto dell’immobile, riducendo così la possibilità di mettere in atto una seria politica di ristrutturazione e manutenzione”, il consigliere ha domandato “quale sia l’effettiva capacità di indebitamento dell’azienda al netto del mutuo relativo all’obbligato acquisto dell’immobile delle Scotte” e di essere informato “sulle previsioni del documento di valutazione dei rischi redatto dal responsabile Prevenzione e Sicurezza delle Scotte”. Infine, De Risi ha chiesto di promuovere presso la Regione Toscana “un serio piano di investimenti e finanziamenti per l’AOUS, in riferimento sia alle necessità strutturali e manutentive sia all’ammodernamento delle tecnologie sanitarie e al fabbisogno di personale sanitario” e “la rapida erogazione dei finanziamenti già individuati e finalizzati alle Scotte”.

L’assessora alla Sanità, Anna Ferretti, ha risposto attingendo da una nota del direttore generale dell’AOUS, Valtere Giovannini. Nel merito dell’effettiva capacità di indebitamento dell’azienda al netto del mutuo relativo all’acquisto dell’immobile delle Scotte, ha affermato che “questa è disciplinata dalla normativa che stabilisce un limite massimo del 15% rispetto alle proprie entrate correnti, escludendo la quota di fondo sanitario nazionale di parte corrente attribuita dalla Regione. Le rate relative al mutuo contratto per l’acquisto del presidio ospedaliero, cui si aggiungono quelle più esigue del mutuo per la realizzazione del DEA, esauriscono tale capacità di indebitamento”. L’assessora ha poi sostenuto che “il documento di valutazione rischi esiste anche in riferimento allo specifico intervento che ha comportato il crollo ed è ovviamente al vaglio degli inquirenti”. Rispetto al piano degli investimenti, “il direttore Giovannini ha dichiarato – ha proseguito Ferretti – che la nuova direzione aziendale, insediatasi a fine settembre, ha subito constatato la vetustà di una serie di ambienti ospedalieri, rilevando la necessità di redigere un piano di manutenzione”.

Nei prossimi giorni, il personale tecnico dell’AOUS sarà affiancato e coadiuvato da tecnici di altre aziende sanitarie, in particolare Careggi e Pisa, per addivenire a un documento conclusivo con l’enunciazione delle priorità e la stima dei costi: “Una base da cui partire – ha specificato l’assessora – per programmare gli interventi in funzione delle priorità individuate; a quel punto si porrà poi il problema di verificare in quale misura il bilancio aziendale potrà sostenere i costi degli interventi e se sarà, invece, necessario un sostegno della Regione Toscana”. Con la nota, il direttore Giovannini ha riportato anche l’elenco delle attrezzature da implementare e ha fatto riferimento al personale che dovrebbe essere inserito a breve. Dopo aver indicato che l’intervento principale riguarderà la realizzazione di un nuovo blocco operatorio, grazie a finanziamenti ministeriali e regionali, la nota di Giovannini ha elencato le ulteriori apparecchiature tecnologiche in fase di acquisizione e rinnovo e ha segnalato il prossimo piano di reclutamento di 14 unità da parte dell’Università degli Studi di Siena, cui si aggiungono i concorsi primariali in fase di espletamento, finalizzati all’affidamento di incarichi di direzione delle strutture complesse a direzione ospedaliera a oggi vacanti.

Rispetto alla risposta, D’Onofrio, ringraziando per il dettaglio della stessa, ha evidenziato che “anche il direttore Giovannini ha confermato che la capacità di indebitamento dell’AOUS è azzerata e che il mutuo contratto per sanare il debito dell’Ateneo non consente interventi di manutenzione né investimenti. Un debito maturato in un periodo buio per la città, antecedente all’era Focardi, sul quale non è mai stata fatta una seria analisi e in cui una certa parte politica ha dato sponda a una presunta élite universitaria. Valuteremo pertanto se la Regione Toscana recepirà le richieste dell’azienda e auspichiamo che vada a buon fine tutto ciò che è stato prospettato: il nuovo blocco operatorio, l’approvvigionamento tecnologico e l’investimento sui professionisti che è stato interdetto, per anni, dal condizionamento della presunta élite universitaria sulla classe politica locale”.

De Risi si è definito “meravigliato perché la mia interrogazione richiamava i contenuti di un ordine del giorno, non approvato, alla mozione discussa nello scorso Consiglio sui quali il sindaco si espresse diversamente rispetto a quanto afferma, con la sua nota, il direttore Giovannini. Valentini sostenne, infatti, di aver ottenuto rassicurazioni dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, rispetto all’erogazione di finanziamenti per le Scotte, mentre oggi veniamo a conoscenza che tutto è ancora in fase di richiesta e definizione. Allora, dove sta la verità?”.

I SERVIZI IGIENICI PUBBLICI NEL SOTTOPASSAGGIO ALLA LIZZA TEMA DI INTERROGAZIONE CONSILIARE

La gestione dei gabinetti pubblici nel sottopassaggio della Lizza è stata trattata, nella seduta consiliare odierna, con l’interrogazione di Marco Falorni (Impegno per Siena), Andrea Corsi e Massimo Bianchini (L’Alternativa) che hanno stigmatizzato la mancanza di personale preposto alle attività di custodia e sorveglianza, “così come peraltro esplicitato in loco – ha affermato – con un cartello che riporta la dicitura per impostazioni condivise con l’Amministrazione comunale”.

“La situazione – ha evidenziato Falorni – non giova all’immagine di Siena come città a vocazione turistica e, inoltre, è particolarmente umiliante per i portatori di handicap motorio, i quali si trovano davanti un ulteriore cartello che li invita a contattare telefonicamente l’addetto di un’altra analoga struttura per essere supportati nell’accesso ai servizi, trovandosi quindi costretti ad aspettare i tempi del suo intervento”. Il consigliere ha rilevato ulteriori criticità: “La macchinetta dei pagamenti spesso si guasta, impedendo l’apertura dei tornelli per l’accesso ai bagni, con il rischio potenziale che l’utente rimanga al loro interno nell’impossibilità di uscirvi: un rischio irrazionale che potrebbe essere evitato con l’applicazione di un maniglia antipanico”.

Alla sua richiesta di sapere se l’Amministrazione abbia intenzione di porre rimedio a quanto segnalato, ha risposto il sindaco Bruno Valentini, il quale, rispetto al primo cartello citato, ha affermato che “è stato messo su iniziativa della cooperativa SET (che opera inserendo al lavoro soggetti svantaggiati) che, dall’aprile 2015, ha in concessione il servizio. Così come un altro posto nell’analoga struttura di via di Porta Giustizia, l’informazione fa riferimento alla descrizione progettuale presentata nell’offerta di gara. Il cartello risponde, infatti, alla volontà di migliorare il servizio con particolare attenzione verso i portatori di handicap, superando le barriere fisiche costituite dai tornelli”.

Il primo cittadino ha informato che “a tali tipologie di chiamate di servizio, che risultano essere state poche, il gestore ha sempre risposto in tempi celeri, al massimo entro 10/15 minuti. Inoltre, il personale intervenuto non ha mai dovuto lasciare scoperto il funzionamento di altri servizi; anzi, talvolta tale cartello e la reperibilità offerta sono risultati utili quale linea diretta per segnalazioni o richieste di servizio”.

Rispetto alle attività di pulizia dei servizi igienici, il sindaco ha affermato che “vengono garantite nelle fasce orarie maggiormente interessate con più passaggi di personale, ai quali si aggiungono le tre aperture settimanali garantite dal personale della cooperativa quale ulteriore servizio aggiuntivo”. Valentini ha precisato anche che “complessivamente gli addetti sono 10, dei quali 7 residenti nel territorio comunale con titolo di svantaggio certificato, passando così da meri utenti dei servizi sociali a contribuenti e attori di un servizio pubblico”.

Quanto alle gettoniere, il sindaco ha sostenuto che “gli episodi di malfunzionamento sono stati sporadici, essendosi manifestati non più di 10 volte su circa 1.000 giorni di servizio” e, in conclusione, ha rassicurato che “non vi è alcun rischio reale di rimanere bloccati all’interno dei bagni, in quanto le uscite di sicurezza dotate di maniglioni antipanico, auspicate nell’interrogazione, sono già presenti e consentono di uscire in qualsiasi momento”.

Marco Falorni si è dichiarato “completamente insoddisfatto”. “Il sindaco – ha detto – giustifica gli inconvenienti esposti in base alle poche chiamate ricevute dalla Cooperativa. Ma è evidente che, viste le difficoltà, le persone rinunciano al servizio. La mia, chiaramente, non è una critica verso SET, che ben conosco, bensì verso la tipologia di accordi che il Comune ha stipulato con essa. Di fatto parte dei servizi igienici pubblici della città risulta inagibile anche per i normodotati. Ma anche chiusi come quello in via della Vecchia che funziona solo il mercoledì, giorno di mercato, e non negli altri giorni nonostante la zona sia frequentata da molte persone”.

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