
SIENA. Di eguito ulteriori notizie da Consiglio comunale del 14 aprile
L’assemblea consiliare, nella seduta di ieri, ha approvato alcune modifiche al regolamento dei servizi educativi per l’infanzia.
L’assessore all’Istruzione Tiziana Tarquini, illustrando all’aula la delibera, ha precisato come “il regolamento sia stato modificato dopo una sperimentazione di due anni e un percorso condiviso con il Tavolo Tecnico formato da personale educativo e ausiliario dei servizi all’infanzia, uffici comunali, servizio pedagogico e assessorato. Modifiche necessarie per offrire un servizio più rispondente alla valorizzazione dei servizi all’infanzia e alle esigenze dell’utenza. Il metodo utilizzato è quello della massima condivisione con il personale educativo ed ausiliario la cui esperienza professionale è fondamentale per la gestione dei servizi. Le modifiche effettuate dimostrano ancora una volta la centralità dei servizi all’infanzia per questa Amministrazione Comunale”.
Tra le novità, nuovi criteri per la gestione dei bandi per le domande d’ammissione alle scuole dell’infanzia e ai nidi, diverse modalità di informazione e pubblicazione sul sito istituzionale oltre all’ambientamento dei bambini di nuova iscrizione secondo le indicazioni previste dal “Progetto Accoglienza” che prevede, tra l’altro, un orario breve nei primi cinque giorni di apertura, al fine di favorire un’ammissione e un adattamento graduale anche dei più piccoli nelle strutture educative.
RESPINTA LA MOZIONE DI MICHELE PINASSI SUGLI OGM
Non è stata accolta dall’aula la mozione presentata nella seduta consiliare di ieri, 14 aprile, da Michele Pinassi (Siena 5 Stelle) e sottoscritta anche dal collega di gruppo Mauro Aurigi, inerente il tema degli organismi geneticamente modificati (Ogm). Il documento intendeva impegnare il sindaco a “emettere un’ordinanza che ne vieti la coltivazione nel territorio comunale; introdurre nei servizi di ristorazione collettiva gestiti dal Comune un sistema informativo indicante la loro eventuale presenza negli alimenti somministrati; infine, nei bandi di gara per appalti pubblici, aggiungere il titolo preferenziale verso i prodotti che non li contengono”.
La maggioranza ha respinto la mozione perché, come ha spiegato Gianni Guazzi (PD), presidente della Commissione Servizi sanitari e sociali nella quale è stato approfondito l’argomento anche con il coinvolgimento di esperti del settore, “pur essendo condivisibile nei principi, propone di fatto di intervenire su degli elementi che sono già opportunamente disciplinati e regolamentati dalla normativa regionale toscana, la quale è decisamente all’avanguardia ed esempio virtuoso sullo scenario nazionale ai fini della tutela della salute dei consumatori”.
UTILIZZO DEL GLIPHOSATE: NON ACCOLTA LA MOZIONE DI MICHELE PINASSI
Michele Pinassi (Siena 5 Stelle) con una mozione è tornato sul tema dell’utilizzo di diserbanti a base di gliphosate. Il consigliere ha rimarcato come “tale erbicida, la cui presenza è particolarmente elevata nelle acque superficiali e può provocare effetti negativi a lungo termine, sia impiegato su colture arboree ed erbacee e anche su aree non destinate all’attività agricola” e ha citato la delibera n° 821/2015 della Regione Toscana che sancisce il divieto di utilizzo del gliphosate nelle aree extra-agricole. Pinassi intendeva impegnare l’Amministrazione ad “attuare tutte le iniziative che ritiene opportune per limitare l’utilizzo di diserbanti fitosanitari nel territorio comunale e potenziare la relativa attività di controllo con riferimento all’obbligo di installare apposita cartellonistica di avviso” ; inoltre, con un emendamento al documento originario, di “vietare la vendita di tali prodotti a chi sia sprovvisto del patentino richiesto per svolgere attività agricole a qualsiasi titolo”.
La maggioranza non ha accolto il documento, come ha sostenuto Gianni Guazzi, presidente della Commissione Servizi sanitari e sociali nella quale è stato approfondito l’argomento anche con il coinvolgimento di esperti del settore, “con le stesse motivazioni con le quali abbiamo respinto la precedente mozione sugli ogm. Anche in questo caso, i principi sono ampiamente condivisibili e l’attenzione di Pinassi su certi temi merita un riconoscimento positivo. Riteniamo, comunque, che ciò che viene richiesto di applicare sia già sufficientemente normato dalla legislazione nazionale e dalla delibera regionale citata, che è un esempio virtuoso rispetto ad altre impianti normativi”.
LA VIABILITÀ DI VIA FIORENTINA NEL DIBATTITO CONSILIARE
La proposta di realizzare una rotonda all’intersezione di via Fiorentina con viale Sclavo ha costituito l’oggetto dell’interrogazione presentata nella seduta consiliare di ieri, 14 aprile, da Ivano Da Frassini (PD) e sottoscritta anche dai colleghi di gruppo Stefania Bufalini, Gianni Porcellotti e Federico Nesi. “La zona è soggetta a intensi volumi di transito perché costituisce una delle principali vie di accesso alla città – ha detto Da Frassini – e in considerazione delle numerose attività economiche e produttive che vi sono presenti. La richiesta è di valutare la collocazione di una rotonda in via Fiorentina, all’altezza dell’attuale impianto semaforico all’intersezione con viale Sclavo, che possa consentire una maggiore fluidità, in tutte le direzioni, del traffico veicolare”.
L’assessore al Traffico, Stefano Maggi, ha informato che l’intervento era già previsto nel piano strutturale dal 2007 e nel Regolamento Urbanistico approvato nel 2011, e fa parte del “Piano complesso di intervento della ex Novartis”. Il progetto preliminare approvato dalla giunta comunale nel 2011 riguardava, in particolare, la realizzazione di due rotatorie: una nell’area indicata nell’interrogazione e l’altra all’incrocio in località “Terrazze”, con costi stimati, rispettivamente, di 665mila e 235mila euro. Lo stesso progetto prevedeva, inoltre, l’adeguamento della sede stradale di via Fiorentina con la realizzazione di una banchina divisoria tra le due rotatorie (200mila euro) e di un parcheggio con una capienza per circa 15 posti auto nell’area delle “Terrazze” (110mila euro).
“L’intervento – ha specificato Maggi – era previsto nel Piano triennale delle opere pubbliche 2012/14 e poi è stato spostato nell’elenco degli interventi non finanziati ma che rientrano comunque nelle finalità programmatiche dell’Amministrazione comunale. In altri termini, è rimasto negli strumenti di programmazione ma la sua realizzazione è impensabile senza individuare forme di cofinanziamento esterne. La zona beneficerà comunque di altri interventi di riqualificazione, come ad esempio quelli di miglioramento della pedonalizzazione”.
Da Frassini ha ringraziato l’assessore “per la risposta franca e chiara, dalla quale si capisce bene che le spese per l’intervento auspicato sarebbero davvero rilevanti” e ha invitato l’Amministrazione a valutare “altre soluzioni, anche di natura provvisoria e in attesa di un maggiore sfruttamento dell’arteria di strada Fiume, che possano rendere più fluido il transito veicolare nell’area”.
IL SINDACO VALENTINI HA RISPOSTO ALL’INTERROGAZIONE DI GIORDANO SUL REPERIMENTO DI 2 MILIONI DI EURO PER IL SANTA MARIA DELLA SCALA
Il consigliere Giuseppe Giordano (Siena Rinasce) ha presentato un’interrogazione con richiesta di informazioni relative “al recupero di risorse tra le pieghe di vecchi bilanci, come comunicato dal sindaco Bruno Valentini durante la seduta della Commissione Cultura e Scuola dello scorso febbraio, che negli ultimi 15 anni, pur essendo destinate a una pluralità di interventi sul Santa Maria della Scala, non sono state spese integralmente”. In particolare, Giordano ha richiesto il dettaglio dei residui attivi con la specifica dei singoli importi, delle opere e dell’anno di riferimento. “Nel bilancio di previsione 2016/18 approvato lo scorso 31 marzo – ha risposto il sindaco Bruno Valentini – sono stati iscritti due interventi che riguarderanno il complesso museale per un totale di 2.100.000 euro, finanziati con avanzo di amministrazione vincolato e derivanti da risorse già a suo tempo destinate al Santa Maria: un milione e 300mila euro per lavori, nel 2016, di adeguamento antincendio a Palazzo Squarcialupi, e 800mila nel 2017 per il completamento di altri interventi sulla sicurezza del complesso museale”.
Della revisione analitica a monte di tale lavoro si darà conto nell’imminente rendiconto della gestione 2015.
“Tali importi – ha specificato il sindaco – derivano da somme stanziate negli anni passati per il recupero del Santa Maria della Scala che sono “residuate”, ovvero non interamente utilizzate”. Nello specifico: 769.744,93 euro di avanzo derivanti dalla prima emissione obbligazionaria comunale (BOC) eseguita nel 1998 per 20 miliardi di lire e avente per oggetto la realizzazione del primo lotto funzionale del complesso museale, comprendente il museo della storia dell’arte senese, il bar caffetteria, ristoranti in via Fosso di Sant’Ansano, negozi e strade interne, impianti e centrali tecnologiche concernenti il primo lotto funzionale e laboratori di restauro. Ulteriori 423.562,60 euro derivanti da un contributo di Fondazione MPS, assegnato nel 1997, per un totale di 2,9 miliardi di lire e avente per oggetto demolizioni di strutture e realizzazioni di centrali tecnologiche; 143.255,35 euro dalla seconda emissione obbligazionaria comunale (BOC) eseguita nel 2001 per 20 miliardi di lire e riguardante la realizzazione del secondo stralcio funzionale del Santa Maria, comprendente il recupero e riuso del quarto livello di Palazzo Squarcialupi, la demolizione delle ex cucine e il restauro della strada interna; 69.856,45 euro da un contributo della Regione Toscana assegnato nel 2003 per un importo di 4 milioni e mezzo di euro e relativo, tra l’altro, al restauro dei locali destinati a ospitare la biblioteca Briganti; 193.578,41 da un altro contributo di Fondazione MPS assegnato nel 2000 per un totale di 2,3 miliardi di lire e avente a oggetto sempre il recupero e riuso dei locali destinati a ospitare la biblioteca Briganti; infine, 608.235,04 euro dalla terza emissione obbligazionaria comunale (BOC) eseguita nel 2004 per due milioni e mezzo di euro per la realizzazione del terzo stralcio funzionale comprendente il recupero e restauro dei locali posti al quarto livello (corsie di S. Galgano e S. Ansano), l’impermeabilizzazione di alcune coperture, la fornitura e posa in opera di arredi nei locali posti al quarto, quinto e sesto livello di Palazzo Squarcialupi e il restauro del vano scala H.
Giordano ha espresso la “necessità di acquisire e approfondire i dati illustrati dal sindaco sulle voci di spesa indicate. Sarebbe comunque interessante effettuare una verifica generale su tutti i finanziamenti erogati al Comune da Fondazione MPS per constatare se abbiano avuto pieno utilizzo e individuare ulteriori economie di gestione che possano essere recuperate e destinate alle stesse finalità del finanziamento”.
FESTE CATERINIANE 2016 SOLO AL SANTUARIO SENZA MANIFESTAZIONE IN PIAZZA DEL CAMPO
Apprendendo dalla stampa che quest’anno le celebrazioni cateriniane a Siena non offriranno la tradizionale parata delle forze armate, Michele Pinassi (Siena 5 Stelle) e Alessandro Piccini (Nero su Bianco) hanno presentato nella seduta consiliare di ieri, 14 aprile, due interrogazioni urgenti sull’argomento, poi accorpate nella discussione.
Entrambi i documenti hanno sottolineato la rilevanza di questo tradizionale appuntamento in onore di Santa Caterina, al quale generalmente partecipano anche le Contrade e le Forze Armate. “Un momento sentito da tutti i senesi e dai credenti tutti” ha detto Pinassi; “Una figura importante non solo a Siena – ha aggiunto Piccini – ma anche fuori dai confini nazionali, in quanto compatrona d’Italia e d’Europa”.
Pinassi ha quindi chiesto al sindaco “con quali modalità si svolgerà l’appuntamento in agenda per domenica 24 aprile e se è effettivamente previsto un programma diverso rispetto agli scorsi anni”, mentre Piccini ha domandato “quando sia stato avvertito il Comune della defezione e se questa riguarderà anche gli anni futuri e che cosa intenda fare il sindaco in funzione di questa decisione”.
Il sindaco Bruno Valentini ha informato che il Comune, in quanto soggetto componente del comitato organizzatore delle celebrazioni, è venuto a conoscenza di questa decisione di natura autonoma e unilaterale da parte della Diocesi.
“Già l’anno scorso dalla Diocesi erano venuti dubbi sulle modalità organizzative ma non sull’importanza dell’evento – ha specificato il sindaco – e le cause sono riconducibili a due ordini di motivi. Il primo è che la presenza di pubblico alle celebrazioni è progressivamente venuta meno nel tempo e appare, quindi, poco consona la scarsa presenza di cittadini nel contesto di Piazza del Campo. Per questo, hanno ritenuto più opportuno concentrare i festeggiamenti nella e intorno alla casa natale di Santa Caterina, in Fontebranda, compresa la presenza di militari schierati”.
“Anche la presenza dell’Esercito, col tempo, è andata rarefacendosi – ha proseguito il sindaco – e dispiegando in piazza un numero decrescente di militari, anche in conseguenza del passaggio dal servizio di leva all’esercito di professionisti. Ciò significherà che una parte della manifestazione che si svolgeva in Piazza del Campo si sposterà e verrà integrata in quella incentrata sul santuario di Santa Caterina e sul Portico dei Comuni, compresa la processione fino a San Domenico con il ritorno delle reliquie”.
Rispetto al programma di quest’anno, Valentini ha informato che è prevista la presenza di un rappresentante del Governo e che le bandiere delle Contrade saranno esposte, come di prassi, nel Portico dei Comuni d’Italia. “Per il futuro, il Comune è disponibile anche a riconsiderare il ripristino della manifestazione tradizionale ” ha aggiunto il sindaco prima di concludere con un invito rivolto a tutti i consiglieri “di essere presenti per dimostrare attenzione e sensibilità al tema, altrimenti diventa paradossale lamentare una scarsa partecipazione se poi si è i primi ad essere assenti”.
Pinassi ha risposto che “è difficile incentivare la partecipazione di pubblico se gli spazi prescelti per le celebrazioni sono ridotti e non sufficientemente ampi”. Piccini ha rilevato come sia comunque utile che “l’assise comunale venga messa a conoscenza di queste situazioni e possa riflettere anche sulla presenza dei senesi a certi appuntamenti. Che l’Amministrazione faccia il possibile per stimolare la partecipazione dei cittadini e la sensibilità nei confronti di una figura che rischia di essere apprezzata più fuori che a Siena”.