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Il Consiglio comunale di Siena in seduta

Prime risposte alle interrogazioni dei consiglieri. Si parla di sicurezza del territorio e di bike sharing...

SIENA. La sicurezza stradale dipende anche dallo stato in cui si trova la strada stessa per questo l’interrogazione presentata da Michele Pinassi (Gruppo 5 Stelle) con la quale il consigliere ha chiesto di conoscere “il numero delle segnalazioni aperte e risolte relativamente alla manutenzione delle strade comunali; le denunce per infortunio verso l’Amministrazione; il costo, almeno relativo all’ultimo anno, delle eventuali spese legali e dei risarcimenti e quali azioni di prevenzione  messe in atto dall’Ente”.

“La manutenzione costante delle strade comunali – ha risposto l’assessore ai Lavori Pubblici Paolo Mazzini  – è un preciso dovere dell’Amministrazione, e varia a seconda di come queste sono realizzate. Ne è un esempio la lastricatura in pietra serena: più di 200 euro a metro quadrato. Una spesa ampiamente superiore ad altre tipologie”.

“Il Comune – ha proseguito – interviene, in base alle possibilità di Bilancio e secondo graduatorie, sulle priorità determinate dal personale dell’ufficio tecnico. Infatti,  pur nella difficile condizione economica presente e nella riduzione degli interventi , la manutenzione continua a rappresentano una voce importante dei  Lavori Pubblici dell’Ente. Con il nuovo sistema di segnalazioni attivato lo scorso novembre – ha evidenziato l’assessore – è possibile  avere report precisi sul numero di segnalazioni aperte e su quelle risolte. Nei primi sei mesi sono state risolte 17 segnalazioni su 32. Mentre il numero dei sinistri, denunciati in polizza RCT,  a seguito di danni derivanti da cattiva manutenzione (buche, tombini, ecc.) a persone o cose, ammonta a 44, più o meno in linea con gli anni precedenti, e sono stati liquidati 13.665 euro”. Ancora nessun dato relativo al 2015 perché le pratiche sono ancora in via di definizione da parte della compagnia assicuratrice. Per quanto concerne le azioni di prevenzione – ha concluso – queste sono, essenzialmente, di due tipi: manutenzione e monitoraggio delle superfici stradali,  e gestione del traffico e relativa segnaletica da parte del Corpo di Polizia Municipale, rivolta alla gestione del traffico e alla segnaletica”.

Nella sua replica Pinassi ha evidenziato la necessità di “garantire strade sicure e non con problemi di scivolosità, affossamenti del manto, e altro, come alla Colonna S. Marco e in Via A. Sclavo, e, soprattutto, programmare gli interventi di asfaltatura, cosicché non si verifichino lavori di scasso nella superficie stradale, da parte di altri soggetti, non appena queste sono state risistemate”.

Il rapporto tra la qualità della vita nel centro storico e la disponibilità di stalli e aree di sosta per veicoli è stato dibattuto nella seduta consiliare odierna con l’interrogazione di Giuseppe Giordano ed Eugenio Neri (Siena Rinasce).

“Siena – ha introdotto Neri – ha necessità di favorire la residenza entro le proprie mura, garantendo la vivibilità del centro, ed  evitare sia esodi verso il territorio esterno, sia il fenomeno delle seconde case, causa di decadenza in molte altre realtà. Molti cittadini – ha proseguito– manifestano disagio per la carenza di aree di sosta per veicoli e, più in generale, del sensibile peggioramento delle condizioni all’interno della cinta muraria, in particolare nelle vie dove vengono concentrati gli spettacoli e le iniziative turistiche. Una situazione oggetto di attenzione degli organi di informazione locali e di numerosi scambi d’opinione sui social media”. Eugenio Neri ha quindi chiesto: “il numero dei permessi di accesso alla Ztl rilasciati e quello degli stalli auto effettivamente disponibili; quanti, tra questi, siano a servizio dei ciclomotori; la quantificazione di questi ultimi che accedono alla Ztl”. E  domandato: “in che modo viene giustificato il regime privilegiato per ciclomotori, vista la palese violazione del principio di uguaglianza tra cittadini dello stesso Comune; quante sono le infrazioni rilevate nel corso del mandato nei confronti dei mezzi a due ruote, e quali controlli vengano effettuati per evitare la loro circolazione contromano, biciclette comprese”. E ancora: “Esistono particolari prescrizioni sulla circolazione nel centro, poste dalla competente Soprintendenza, che impediscano di installare un’adeguata segnaletica per le situazioni di pericolo e, in caso contrario, come l’amministrazione intenda invece migliorarla”. Sul fronte dei rapporti con la controllata Siena Parcheggi: “se non sia eccessivamente oneroso il servizio di gestione dei bollini, ormai automatizzato visto che l’attività di controllo dell’evasione è in capo alla Polizia Municipale, e se non sia il caso di consigliare alla società di estinguere i mutui accesi per realizzare i parcheggi da 10 milioni”. Infine, “a quale rimedio debba affidarsi il residente in Ztl che non trova posto per il proprio mezzo nell’area di pertinenza, in particolare, se è vero che ogni volta che vengono persi stalli in piazza del Mercato per iniziative autorizzate, gli aventi diritto possano ricorrere automaticamente al parcheggio in struttura “Il Campo””.

“Su questi problemi – ha risposto l’assessore ai trasporti e traffico Stefano Maggi – non manca l’attenzione da parte dell’Amministrazione. La difficoltà è che si tratta di quesiti  di non facile risposta, perché Siena è una città medievale, e quindi progettata e costruita quando non c’erano le auto. Una conformazione urbanistica che non è in grado di sopportare il numero di automezzi presenti.  AttuaImente – ha proseguito – i  permessi residenti rilasciati sono 2.750; in media, le autovetture posteggiate lungo le strade all’interno del centro storico sono circa 1.970  e i  motoveicoli  circa 1.680. Numeri eccessivi per i quali sono stati sollecitati maggiori controlli da parte della Polizia Municipale che, dall’inizio dell’anno, ha rilevato circa 1000 infrazioni. Nel Piano della Mobilità è allo studio la possibilità di aree raggruppate per la sosta dei  motocicli. Gradualmente l’obiettivo è quello di razionalizzare al massimo la penetrazione nel centro storico”.

Nell’evidenziare che non esistono limitazioni, da parte della Soprintendenza ai Beni Architettonici, circa la segnaletica nella  Ztl comunale e che si sta già lavorando per aumentare la segnaletica, anche in lingua inglese, vista una piccola disponibilità di fondi per circa 40mila euro, ha ricordato che “l’introito derivante dai bollini arriva interamente nella casse comunali, mentre alla Siena parcheggi va un canone complessivo per la gestione del servizio”.

Maggi ha, infine, ricordato che “la scorsa settimana la Giunta ha deliberato l’autorizzazione, per i residenti della ZTL che non trovano spazio nel loro settore, di posteggiare nelle ARU loro adiacenti; e sarà consentito di accedere gratuitamente al parcheggio Il Campo qualora Piazza del Mercato risulti interdetta alla sosta per l’organizzazione di eventi cittadini”.

Insoddisfatto il consigliere Eugenio Neri che ha rimarcato come non abbia ottenuto risposta circa la discrepanza tra il numero dei posti disponibili e i permessi rilasciati. Nell’evidenziare “il costo del bollino, fra i più alti in Italia, contrapposto alla mancanza di spazi per i residenti che lo pagano”, ha ribadito come “il centro storico sia ancora più invivibile nonostante la segnalazione di problemi conosciuti fin dal 2013”.

Richiamando “le recenti notizie di cronaca su aggressioni e danneggiamenti avvenuti nel centro storico della città”, Michele Pinassi (Siena 5 Stelle) ha chiesto all’amministrazione, durante la seduta consiliare odierna, “cosa intenda fare e a che punto sia l’installazione del sistema di videosorveglianza promesso dal sindaco”.

“Esiste un’evidente divergenza – ha risposto l’assessore alla Sicurezza e Polizia Municipale Mauro Balani – tra la sicurezza percepita e i reali livelli di questa, una costatazione anticipata anche dallo stesso interrogante. Dai dati della Prefettura, infatti, emerge uno status addirittura migliore rispetto a realtà di analoghe dimensioni”. “Premesso – ha proseguito – la repressione a garanzia della sicurezza è di competenza delle forze di Polizia, il ruolo dell’Amministrazione è quello di garantire la prevenzione per una buona vivibilità sia nel centro sia nelle periferie. L’installazione di un sistema diffuso di videosorveglianza o il potenziamento dell’illuminazione pubblica, non rappresentano, però, una panacea anche se servono a tranquillizzare i cittadini, perché la vera tranquillità, forse, la dà l’occhio del vicino, all’interno di tessuto sociale forte e coeso, piuttosto che l’occhio della telecamera”. Balani, nell’informare che è già allo studio dell’ufficio Tecnico un progetto per l’illuminazione al quale associare l’estensione delle attuali telecamere, a oggi adibite solo al controllo degli accessi in ZTL ed esterni alla città, ha reso una panoramica sui dati forniti dalla Prefettura relativi al confronto 2014-2013. Lesioni dolose -31%, percosse -23, minacce -26, violenze sessuali -25, furti con strappo -12, furti in abitazione -38, mentre risultano in aumento i furti sulle auto in sosta. Per quanto riguarda, invece, il lavoro della Polizia municipale a inizio estate erano pervenute 25 segnalazioni relative al degrado, di cui 9 per scritte sui muri, 11 per danneggiamento a cose, veicoli e segnali stradali, 5 per atti vandalici, 69 segnalazioni per rumori molesti. “In via sperimentale, nei mesi passati, – ha detto Balani – è stato attivo un coordinamento che, credo, segni il futuro anche dell’attività di controllo con le altre forze dell’ordine. Il Prefetto ha delegato il Questore a coordinare un gruppo di lavoro dove sono presenti tutte le forze nazionali e locali impegnate nella prevenzione, controllo e repressione. Particolare attenzione sarà dedicata a zone che hanno già registrato criticità, come i vicoli: Pallacorda, Orbachi, Carrozze, via del Costone, via degli Umiliati, la scalinata tra Campo Regio e l’esterna di Fontebranda, piazza del Mercato e strade limitrofe.

Michele Pinassi, pur condividendo sulla non criticità di Siena ha, però, rilevato “il peggioramento del suo tessuto sociale, che vede un incremento dei reati in una città abituata ad essere molto tranquilla”. Il consigliere, soddisfatto che il  Comitato per la sicurezza abbia identificato le zone critiche della città, ha rimarcato “la necessità di installare un sistema di videosorveglianza che, anche se non rappresenta una panacea, aiuterà ad aumentare il senso di sicurezza percepito dalle persone e, visto che registrano, anche il concetto concreto di sicurezza”.

Le attuali transennature che stanno interessando il passaggio pedonale sotto Porta Romana sono state oggetto di interrogazione da parte di Massimiliano Bruttini (Pd). Il consigliere, evidenziando l’importanza della struttura sia dal punto di vista monumentale sia da quello funzionale, in qualità di accesso alla città, ha chiesto notizie “sugli interventi in essere, anche nel caso interessino la Sovrintendenza o altro organo statale, e il termine dei lavori”.

“Le barriere a limitazione del passaggio dei pedoni – ha risposto l’assessore ai Lavori Pubblici Paolo Mazzini – sono una precauzione a fronte di un lieve spostamento, a causa di un fulmine che ha colpito la muratura, di un merlo del coronamento della Porta. Il monumento è di proprietà del Demanio dello Stato e governato dalla  Sovrintendenza, ma in virtù del protocollo d’intesa tra il Mibact e il Comune siamo stati autorizzati ad effettuare tutte le operazioni necessarie per la sua messa in sicurezza; la stessa Soprintendenza  ci ha permesso l’utilizzo di risorse provenienti da residui della Legge Speciale per Siena. I nostri tecnici – ha concluso – hanno già visionato il manufatto danneggiato e contattato una ditta per le necessarie operazioni di restauro”.

Il consigliere Bruttini dopo la risposta dell’assessore ha auspicato tempi brevi per i lavori da realizzare.

Il Consiglio comunale, nella seduta di oggi, ha ratificato la variazione agli stanziamenti del bilancio di previsione 2015, disposta dalla Giunta, dovuta alle economie realizzate dalla rinegoziazione dei mutui con la Cassa Depositi e prestiti, pari a una riduzione della quota capitale di 582mila 974 euro. Questa operazione ha consentito di destinare la suddetta cifra al finanziamento di interventi inseriti nel programma triennale dei Lavori pubblici, tra cui il rifacimento delle strade e la sistemazione di marciapiedi in diverse zone della città, e il miglioramento dell’intersezione stradale in località Fangonero, in corrispondenza della strada del Ruffolo.

Con apposita interrogazione consiliare, durante la seduta odierna, Pietro Staderini (Moderati di Centrodestra) ha chiesto informazioni sul tratto della Via Francigena che attraversa il cosiddetto “Bosco dei renai”, nell’area comunale compresa fra la strada del Ferratore e il cimitero di Montalbuccio. Il consigliere ha lamentato come “in quella zona il tracciato non sia più riconoscibile, né individuabile, a causa di un radicale intervento di taglio degli alberi ed escavazioni varie che ha sfigurato il sentiero e divelto anche la segnaletica”. Richiamando “le risorse investite per la valorizzazione della Francigena, il suo stesso prestigio e l’incremento di visitatori pellegrini registrato negli ultimi anni nel nostro territorio”, il consigliere ha chiesto all’amministrazione comunale “e fosse già al corrente della situazione descritta e quali azioni intenda adottare per individuare le responsabilità civili e penali del danno e far ripristinare la situazione originaria”.

“La Regione Toscana, da comunicazione inviataci lo scorso marzo, – ha risposto l’assessore ai Lavori Pubblici Paolo Mazzini  – ha già incaricato l’Associazione europea delle Vie Francigene (AEVF) per la manutenzione ordinaria, compreso il taglio dell’erba, e  l’aumento della segnaletica lungo il tratto di competenza”. “L’AEVF – ha proseguito – porterà avanti l’incarico avvalendosi della cooperazione dell’Associazione Toscana delle Vie Francigene che, con propri soci, eseguirà gli interventi necessari. Da informazioni in nostro possesso le operazioni di taglio nel Bosco dei Renai è stata effettuata direttamente dai proprietari del terreno”. Come ha evidenziato Mazzini “la Via Francigena è un bene generale del Paese, anche se non di competenza dei vari Comuni che attraversa, rappresenta una memoria storica e un simbolo importante, come e forse più che  nel passato, per il suo valore culturale in grado di aprire a contaminazioni e integrazione fra i popoli”.

Ampiamente soddisfatto della risposta  Pietro Staderini che, tra l’altro, ha confermato la ripulitura fatta nel Bosco di renai e la ripristinata percorribilità del tratto dell’antica Via, ha invitato l’Amministrazione “ad un’azione di sollecitazione, affinché anche i privati si attivino per mantenere e  rafforzare la percorribilità dei tratti della Francigena”.

Facendo riferimento ad alcune sollecitazioni dei residenti della zona, Alessandro Trapassi (Siena Cambia) ha presentato un’interrogazione urgente sui disagi generati dalla sosta dei bus turistici in viale Vittorio Veneto. Questi mezzi – ha detto Trapassi – spesso si fermano e stazionano in doppia fila, con il motore acceso, allo scopo di consentire il funzionamento degli impianti interni di condizionamento e di riscaldamento dell’aria. Le relative emissioni di anidride carbonica non consentono agli abitanti dell’area di aprire le finestre in alcuni momenti della giornata”. “In considerazione dell’avvio dell’anno scolastico – ha aggiunto il consigliere – segnalo, inoltre, i potenziali rischi per l’incolumità degli studenti che frequentano gli istituti superiori presenti nell’area”. Trapassi ha concluso chiedendo all’amministrazione “se tale situazione generi anche il mancato pagamento del ticket da parte delle compagnie di bus e, quindi, un danno per l’amministrazione comunale”.

L’assessore ai Trasporti e al Traffico, Stefano Maggi, ha informato l’aula di aver incontrato i residenti dell’area e che sono già in corso contatti tra il responsabile comunale del Servizio Mobilità e le ditte che gestiscono i bus turistici.  “La loro autorizzazione è valida per il solo carico e scarico – ha sottolineato Maggi – e non certo per una sosta prolungata e in doppia fila. Oltre al disagio per i residenti richiamato nell’interrogazione, c’è proprio la questione del mancato pagamento del ticket e, quindi, dobbiamo riportare tali imprese a un comportamento corretto. A tale scopo, trasmetterò subito questa interrogazione al Comando di Polizia Municipale, in modo da prevedere interventi e controlli tempestivi ed efficaci”.

Trapassi ha ringraziato l’assessore per la premura e si è riservato di esprimere un giudizio complessivo “quando vedrò qualcosa, perché per ora i controlli non sono stati fatti”. “In generale – ha concluso il consigliere – credo che queste autorizzazioni in viale Vittorio Veneto, anche per la sosta breve, vadano revocate. La zona è pericolosa, a maggior ragione con la ripartenza dell’anno scolastico e nel giorno del mercoledì, in concomitanza con il mercato delle merci. I bus turistici hanno il loro spazio all’ex campino di San Prospero e, da lì, possono tornare al parcheggio del Fagiolone di Pescaia”.

Il Consiglio Comunale, nella seduta odierna, ha adottato la variante al Regolamento Urbanistico relativa al parco agricolo sportivo “la cittadella dello sport”, situata nell’area di Borgo Vecchio a Isola d’Arbia. Con la variante, ottemperando alla sentenza del Tar Toscana, viene restituita alla destinazione rurale agricola una porzione di territorio precedentemente destinata a previsioni di carattere urbano e, contemporaneamente, vengono riviste le previsioni edificative all’interno di una più consona e attuale realtà socio-economica. L’adozione di questo atto permetterà, infatti, di ridurre il consumo di suolo agricolo, ridimensionando l’area destinata alle strutture sportive a favore della collocazione di un parco agricolo sportivo con effetti migliorativi per il contesto territoriale.

I lavori di riqualificazione della pista del campo scuola “Renzo Corsi” di viale Avignone hanno costituito l’oggetto dell’interrogazione urgente presentata, nella seduta consiliare odierna, da Pietro Staderini (Moderati di Centrodestra). Il consigliere, riferendosi alla recente chiusura dell’impianto per l’allestimento del cantiere, che ha comportato la sospensione temporanea di ogni attività sportiva nell’area, ha domandato all’amministrazione la quantificazione dei tempi necessari alla realizzazione dell’intervento. Inoltre, Staderini ha chiesto “se, per il periodo di chiusura della struttura, siano stati previsti accordi per l’utilizzo delle docce delle piscine di piazza d’Armi e dell’Acquacalda da parte degli utenti, o per il ricorso ad altri impianti comunali a beneficio dei gruppi organizzati che organizzano sistematicamente la propria attività sportiva al campo scuola”.

L’assessore allo Sport, Leonardo Tafani, ha ripercorso le vicende dell’appalto e del cantiere: “Dopo il primo sopralluogo a seguito dell’aggiudicazione della gara, nella scorsa primavera, è emerso un cedimento di 16 cm sulla curva a lato dei plessi scolastici del “Sarrocchi”. Per il suo ripristino, necessario anche all’omologazione della pista a fini federali (Fidal), si è reso necessario reperire ulteriori 40mila euro rispetto alla stima iniziale dell’importo dei lavori: risorse che abbiamo ottenuto, a giugno, tramite un finanziamento della Regione Toscana sul bando annuale per l’impiantistica sportiva”.

“I lavori dovevano iniziare lo scorso 24 agosto – ha proseguito Tafani – ma sono stati rimandati di una settimana a causa di alcuni elementi tecnici e, soprattutto, per le condizioni atmosferiche che non hanno consentito l’approntamento del cantiere. Dopo la fase di consolidamento della curva ceduta, passeremo al retopping con la completa ristrutturazione della superficie in tartan”. Quanto ai disagi per l’utenza, Tafani ha ricordato come la responsabilità dell’area di cantiere sia di competenza della ditta appaltatrice e non del Comune: “Non possiamo imporre scelte o soluzioni al direttore dei lavori, che abbiamo comunque sollecitato, così come hanno fatto alcune società di atletica leggera, perché, almeno nella fase del retopping, possano essere resi fruibili gli spogliatoi e le docce”. “Proprio per andare incontro alle legittime aspettative dei fruitori dell’impianto – conclude Tafani – abbiamo predisposto un prolungamento automatico della validità delle tessere di accesso per un periodo pari agli effettivi giorni di chiusura”. Infine, l’assessore ha risposto sulla possibilità di ricorrere agli spogliatoi e alle docce di altre strutture sportive comunali: “Le piscine sono gestite dall’UISP e, soprattutto, pongono un problema di saturazione degli spazi disponibili: non possiamo affatto sovraccaricarle ulteriormente, se non vogliamo creare nocumento alla loro attività primaria che consiste nell’organizzazione dei corsi di nuoto”.

Staderini, che ha ribadito lo spirito costruttivo e non polemico dell’interrogazione, “nell’interesse del popolo del Campo scuola e di chi vi si allena regolarmente”, ha riconosciuto la validità delle argomentazioni dell’assessore. “L’auspicio è che, passate le tre settimane di consolidamento della curva – ha concluso il consigliere – nella fase di rifacimento della pista si possano riaprire le docce e magari anche la palestrina. Dalla risposta di Tafani abbiamo anche capito che i ragazzi dell’UISP e delle altre società stanno sopperendo a questa chiusura temporanea andando ad allenarsi a Colle di Val d’Elsa”.

Il rischio idrogeologico nella zona di Taverne d’Arbia è stato dibattuto in Consiglio comunale con l’interrogazione urgente presentata da Lorenzo Di Renzone (Siena Cambia) e sottoscritta dai colleghi di gruppo Fabio Zacchei e Pasqualino Cappelli.

Di Renzone ha richiamato le recenti problematiche relative alla regimentazione delle acque, avvenute anche a livello locale a seguito di precipitazioni a carattere straordinario, e i conseguenti danni per aziende, civili abitazioni e infrastrutture viarie.

“Nella zona di Taverne – ha detto il consigliere – è in previsione un’opera pubblica, a carico dell’amministrazione provinciale, consistente nella realizzazione di un argine sopraelevato del torrente Arbia. L’allagamento che ha interessato la zona a fine agosto, però, non è stato causato dall’esondazione dell’Arbia, ma sembra piuttosto dovuto alle interferenze idrologiche di superficie alla base della collina di Mociano e nell’area di completamento del raddoppio della Siena-Bettolle”.

“Considerato che l’opera di difesa idraulica sul torrente – ha concluso Di Renzone – potrebbe rivelarsi obsoleta rispetto alle mutate condizioni idrologiche superficiali, chiedo se, di concerto con l’amministrazione provinciale, sia stata considerata l’adeguatezza dell’intervento e se non sia, invece, più opportuno avviare un tavolo di concertazione per dirottare su altri interventi le risorse destinate alla difesa idrogeologica dell’abitato di Taverne”.

” Effettivamente, quell’allagamento – ha risposto l’assessore all’Ambiente, Paolo Mazzini – è dovuto all’arrivo di una forte quantità di acqua e fango dalla collina soprastante la superstrada, mal direzionata e non trattenuta né opportunamente regimata dalle opere che fanno parte della realizzazione del raddoppio della Siena-Bettolle. Possiamo quindi affermare che la messa in sicurezza di quell’area dipende dalle opere di Anas”.

“I lavori programmati dalla Provincia – ha continuato l’assessore – riguardano altri aspetti. In teoria, l’Arbia ha una portata di gran lunga superiore rispetto all’acqua che può venire dai versanti soprastanti e, quindi, pare opportuno un intervento a difesa dell’abitato di Taverne e per una corretta gestione del corso del fiume. Riteniamo pertanto che la Provincia debba proseguire nella sua azione”.

Di Renzone ha ringraziato l’assessore e ha specificato come “sia importante “fare sistema” quando vengono impiegate risorse pubbliche per una serie di opere e interventi che hanno un obiettivo comune: in questo caso, la riduzione del rischio idraulico per gli abitanti di Taverne d’Arbia, in termini complessivi e non solo da quella parte del fiume”.

Il servizio di bike sharing del Comune di Siena denominato “SIPedala”, di recente attivazione, ha costituito l’oggetto dell’interrogazione presentata, nella seduta consiliare odierna, da Pietro Staderini (Moderati di Centrodestra). Il consigliere ha sottolineato la necessità di “dotare il servizio di infrastrutture di supporto, quali piste ciclabili, segnaletica, mappe e informazioni dedicate, e di prevedere alcuni miglioramenti, soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo dell’utenza dei cicloturisti stranieri”, evidenziando come “non esista nel regolamento alcun specifico riferimento all’ottenimento della tesserina elettronica e al pagamento della tariffa oraria per i turisti occasionali”.

Richiamando “i vari flop già registrati in altre città italiane, anche morfologicamente più adatte di Siena”, Staderini ha espresso alcune criticità rispetto all’implementazione del progetto: “L’avvio della stagione turistica avrebbe dovuto imporre una pianificazione dei lavori di installazione delle infrastrutture di servizio. Inoltre, manca una pensilina per il riparo degli stalli e delle bici in sosta”. Il consigliere ha quindi chiesto “quali informazioni sono dedicate ai turisti per l’accesso al servizio, il ritiro della tesserina e il pagamento del ticket; a quando il montaggio di pensiline per il riparo delle infrastrutture e, infine, chi sarà ritenuto responsabile nel caso che il servizio di bike sharing fosse sottoutilizzato”.

“Nessun flop – ha esordito l’assessore ai Lavori Pubblici, Paolo Mazzini – il successo dell’iniziativa è nei numeri: ad oggi sono stati stipulati 496 abbonamenti e percorsi 21mila chilometri. Credo che, al momento, chiunque possa considerare questo servizio utile alla città, perché permette di muoversi in maniera sostenibile. Ne è una dimostrazione anche l’interesse che ha suscitato all’Università degli Studi di Siena e in un’azienda come GSK, che ci ha chiesto di ampliare le stazioni di ricarica così da poterne usufruire”.

Rispetto alle opportunità di utilizzo del servizio da parte dell’utenza turistica, l’assessore ha informato come, per l’accesso, sia prevista un’apposita applicazione gratuita per smartphone: “Sui totem informativi installati in ciascuna delle 13 ciclostazioni è riportato un QR Code che permette di scaricare l’applicazione. L’utente potrà registrarsi al servizio inserendo i propri dati, accettando le condizioni di utilizzo riportate nel regolamento e inserendo i dati della propria carta di credito. Terminati questi passaggi, si viene abilitati al prelievo della bicicletta senza bisogno di alcuna tessera”. Quanto alle tariffe di utilizzo del servizio, ha proseguito Mazzini, “sono previste due tipologie di abbonamento breve: quello giornaliero e quello per due giorni. Il primo, al costo di 10 euro, è comprensivo di 5 ore di utilizzo da usufruire nell’arco delle 24 ore anche in forma discontinua; il secondo richiede 15 euro per 10 ore di utilizzo da usufruire nell’arco delle 48 ore, e sempre anche in forma discontinua. Entrambi gli abbonamenti, come quello annuale, sono comprensivi di 5 euro di copertura assicurativa per responsabilità civile contro terzi. Inoltre, è della scorsa settimana la delibera della Giunta che, a breve, permetterà di utilizzare la tessera Mobint di Tiemme anche per il noleggio delle biciclette, così da agevolare la mobilità integrata, e la diminuzione dell’abbonamento annuale per i giovani da 16 a 26 anni  che sarà di 20 euro anziché 30″.

L’assessore ha poi specificato che la dotazione infrastrutturale costituita da totem e colonne di ricarica “è idonea alla permanenza in ambienti esterni, senza bisogno di alcuna pensilina>> e ha ricordato che il servizio è stato attivato in via sperimentale ma, visto il successo ottenuto <<nei prossimi mesi, le statistiche di utilizzo di ciascuna ciclostazione ci permetteranno di procedere con eventuali implementazioni o ricollocamenti delle stesse. Un’operazione, quest’ultima, semplice e poco onerosa, considerato che non sono necessarie opere di scavo per l’installazione di colonnine e totem”.

Pietro Staderini, nel dichiararsi soddisfatto, ha comunque sottolineato “la necessità delle pensiline”. Il consigliere ha concluso auspicando, inoltre, “un’analisi critica dei dati sull’utilizzo delle bici e i conseguenti correttivi da porre in essere come, ad esempio, l’installazione di colonnine nel quartiere di Vico Alto”.

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