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Direttore responsabile Raffaella Zelia Ruscitto
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Altre notizie dal Consiglio comunale

SIENA. Di seguito altri comunicati dell’ufficio stampa sul Consiglio comunale.

MASI CHIEDE INFORMAZIONI SULL’IMMOBILE DEGLI EX UFFICI FINANZIARI DI VICO ALTO E SUL CANTIERE STRADALE DI VIA VERDI

Nella seduta odierna, l’interrogazione del consigliere Alessandro Masi (PD) ha messo al centro dell’attenzione l’immobile degli ex uffici finanziari a Vico Alto, di proprietà demaniale, che ospitava la sede dell’Agenzia del Territorio e della Direzione Territoriale dell’Economia e Finanze e che, da quasi cinque anni è stato liberato, e il cantiere stradale della zona di via Verdi. 

“La struttura oggi è abbandonata a se stessa con spazi vuoti e inutilizzati che rischiano di diventare un fattore di degrado per la zona – come ha evidenziato Masi -; se invece venisse recuperata, valorizzata e destinata a un uso pubblico o collettivo, potrebbe rappresentare una risorsa per il contesto urbano del quartiere”.

La vicenda, ha poi ricordato il consigliere, “era già stata sollevata con una mia interrogazione nel 2018, alla quale era seguita la risposta dell’assessore all’Urbanistica che dichiarava “essere ben nota all’Amministrazione e che per questo era stato avviato un ragionamento per il suo impiego, evitando così una situazione di degrado, ma in un’ottica complessiva di sviluppo dell’intera area. Per questo il lavoro da svolgere è sul Piano Operativo”. 

Nel luglio 2020 si leggeva sulla stampa che “il Demanio provava con un secondo tentativo, a vendere l’immobile, offrendo uno sconto del 25% e portando il prezzo base a 2 milioni e 140 mila euro”. 

“Ad oggi però – ha proseguito – non se ne sa nulla e il degrado aumenta. Spetterebbe al Comune insistere per arrivare ad una soluzione finale sullo stabile, che con il recupero gioverebbe così ai quartieri di Vico Alto e di San Miniato, ma anche allo Stato, perché le sue amministrazioni potrebbero evitare di pagare affitti, avendo già un bene disponibile”.

Il consigliere ha quindi chiesto al Sindaco “cosa intenda fare affinché venga superato l’empasse di questo immobile, attualmente in disuso e in degrado”. Ma anche di “conoscere lo stato del vicino cantiere stradale di via Verdi, anch’esso un’opera incompiuta, e di come si possa recuperare il suo ripristino e la piena funzionalità della strada”.

Il vice sindaco ha quindi letto la risposta passatagli dall’assessore all’Urbanistica Francesco Michelotti. “Nelle vigenti norme del Piano Operativo, l’edificio ha destinazione d’uso direzionale e servizi con la specifica E1 (uffici privati in genere) e disciplina d’intervento t5”.

Ricordando all’aula quali e quante utilizzazioni rientrano in questa categoria (“E1”): “attività a carattere direzionale quali sedi di banche, di assicurazione, immobiliari, di società private in genere, servizi di supporto alle imprese; servizi privati per la formazione, scuole private; uffici privati in genere, studi e servizi professionali, compresi quelli di coworking professionali; agenzie varie, di viaggi, di pulizia, di servizi postali, autoscuole, onoranze funebri, attività di riparazione e noleggio di beni di consumo personali e domestici, servizi di autotrasporto di persone, attività di noleggio e leasing operativo di veicoli, macchinari e merci ingombranti in genere, con esposizione, custodia e consegna sul posto; proloco, uffici per il lavoro, informa giovani, servizi per lo spettacolo, box office, ecc.; servizi privati di interesse sociale e culturale, servizi sociali, culturali, sedi di associazioni sindacali, politiche, di categoria, culturali, sportive a carattere privato”.

Mentre per quanto concerne la disciplina t5, ha proseguito: “questa prevede una ristrutturazione di tipo ricostruttivo, che può consentire fino alla demolizione con ricostruzione comunque configurata (diversa sagoma, prospetti, posizione, ecc.).

Sono stati promossi più confronti con la proprietà dell’immobile, ossia il Demanio, invitandolo a presentare richieste relative al recupero dell’immobile e dell’area circostante, con eventuali e possibili nuove destinazioni d’uso, ma la stessa ha preferito porre in vendita l’edificio nelle condizioni urbanistiche attuali”. 

Concludendo che “nel caso di un’eventuale vendita a terzi, il Demanio ha ipotizzato e prospettato all’Amministrazione la redazione di una variante urbanistica, il cui iter istruttorio ed approvativo sarebbe comunque rapido, trattandosi di una variante semplificata, quindi senza comunicazione di avvio del procedimento né Vas. In sostanza, il Comune ha approntato tutti gli strumenti e creato tutte le condizioni per il recupero e la riqualificazione dello stesso, senza ingerire nelle decisioni della proprietà, che rimane l’unica titolata a decidere sul futuro del fabbricato”.

Per quanto riguarda invece la parte di interrogazione di sua competenza, sul cantiere di via Verdi, ha evidenziato quanto avvenuto negli ultimi mesi. “Affidata la redazione di una verifica geologica propedeutica alla progettazione per individuare il tipo di intervento da attuare, perché il danneggiamento della strada è stato originato dalle acque e dalla loro canalizzazione sotterranea non più efficiente in quel tratto. L’intervento, quindi, si concentrerà principalmente sulla soluzione della causa e poi sul ripristino in sicurezza della via”.

Il vicesindaco ha poi informato l’aula che “è stato approvato il Progetto di fattibilità tecnica economica con delibera 194 del 12 maggio scorso e inserito nel Triennale, utilizzando i fondi dell’Accordo Quadro per 1,2 milioni, in cui rientra anche l’intervento di via Massetana, oltre a questo, di via Verdi. 

I tempi lunghi sono stati generati dalla complessità dei lavori, che vedranno la realizzazione di una paratia di pali a sostegno del riporto stradale per oltre 60 metri e la sostituzione del riporto con una profondità di circa 2 metri. Sarà poi necessario eliminare il problema che ha causato il danneggiamento, con il rifacimento delle fognature bianche e nere per un valore stimato di 530 mila euro. Fondi che abbiamo reperito e che entreranno nella Programmazione”. Concludendo che “l’iter che porterà alla realizzazione di un’opera funzionale per il pieno ripristino della strada è stato così avviato”.

Masi ha ringraziato per la risposta puntualizzando che “in realtà sono due e per questo, facendo una sintesi, si dichiara parzialmente soddisfatto”. Ha detto di capire “che il Comune ha messo in pista tutte le condizioni per risolvere le criticità a Vico Alto, ma in questo caso si tratta di una proprietà pubblica, per la quale occorre che la sua prospettiva diventi un obbiettivo condiviso di quel quartiere, perché questa situazione sta creando un problema importante per la zona in cui si trova l’edificio. Uno dei ruoli dell’Amministrazione, soprattutto quando c’è un soggetto pubblico, è di trovare insieme una soluzione quanto prima, perché l’edificio è un tassello della qualità urbana di Vico Alto”. Sul cantiere di via Verdi, invece,  Masi, nel prendere “atto di tutto il lavoro e della natura complessa dell’intervento”, si è dichiarato “soddisfatto”, suggerendo “di valutare e verificare l’utilità di un eventuale cambio del senso unico della strada, per una sua maggiore sicurezza. Un’ipotesi considerata anche dagli stessi residenti”.

ALESSANDRO MASI (PD) CHIEDE CHIARIMENTI SULLA MANCATA APPROVAZIONE DEL PUMS

II consigliere del gruppo Pd, Alessandro Masi, ha presentato un’interrogazione nella seduta consiliare di oggi per la mancata approvazione del Piano urbano della mobilità sostenibile (PUMS). 

Masi ha evidenziato che “ad oggi il documento, adottato il 19 maggio 2020 e le cui controdeduzioni hanno ottenuto il via libera dal consesso del 25 novembre 2021, rimane ancora da approvare, a differenza del Piano Operativo Comunale (POC), e l’avvio del nuovo Piano Strutturale (PS) risale ormai a due anni or sono”. 

Nel sottolineare che “la mancanza di armonia e di tempismo delle decisioni urbanistiche di questa Amministrazione fanno male al Comune, alla città e al governo delle sue trasformazioni e della sua programmazione”, Masi ha chiesto di conoscere “lo stato di redazione del PUMS e a quando andrà la sua approvazione”. 

Il vicesindaco Corsi ha risposto spiegando che “come noto il Piano Urbano di Mobilità Sostenibile (PUMS) è uno strumento strategico che detta indirizzi e non uno strumento urbanistico necessario per la realizzazione degli interventi. Si tratta di un piano settoriale, non obbligatorio per il Comune di Siena (in quanto con popolazione inferiore a 100.000 abitanti), di contenuto meramente strategico che ha come finalità generale il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica attraverso la definizione di azioni orientate a migliorare l’efficacia e l’efficienza del sistema della mobilità e la sua integrazione con l’assetto e gli sviluppi urbanistici e territoriali”.

Aggiungendo poi che “anche se il PUMS non risulta al momento approvato, l’Amministrazione ha concretizzato molte azioni in conseguenza dello stesso, quali la realizzazione della ciclovia di via Fiorentina e gli interventi di moderazione del traffico sull’asse viario Cassia sud-via Piccolomini, entrambi in via di compimento, il servizio in sharing di motorini elettrici, già partito la scorsa settimana, l’installazione di oltre 10 APL (attraversamenti pedonali luminosi), il Piano di Spostamenti casa-lavoro del Comune,  un Piano di riassetto dei bus turistici, a breve oggetto di discussione, confronto e condivisione in Consiglio comunale e il potenziamento, attraverso fondi comunitari del bike sharing”.

Poiché durante la progettazione di tali interventi, ha concluso Corsi “è emersa la necessità di rivedere la classificazione funzionale delle strade da esso prevista, in relazione all’opportunità di apportare alcune modifiche alla perimetrazione del centro abitato esistente, e alle novità introdotte dal decreto rilancio sul codice della strada con particolare riferimento alle corsie ciclabili, è intenzione dell’Amministrazione, operati gli opportuni approfondimenti nel tema della classificazione delle strade, procedere con l’approvazione entro fine anno”. 

“Il Piano strategico – ha replicato Masi – doveva servire come guida al POC. Invece si è finito il POC, ma non il PUMS, che ora, in attesa della riclassificazione delle strade, diventa anche la base  del nuovo Piano Strutturale. Quindi si pianifica il nuovo con studi incompiuti e che diventano vecchi.

Il Comune, invece, ha il dovere di governare i cambiamenti con gli strumenti più aggiornati, per garantire alla Città ed ai suoi cittadini un disegno ed una prospettiva chiara. 

Al contrario, si va avanti caso per caso, fuori da un organico Piano strategico”. Il consigliere ha richiamato infine il dibattito sulla sostenibilità della scorsa settimana, che ha portato Siena alla ribalta “quando però siamo proprio noi i primi a negare la sua progettazione e programmazione”. Chiudendo il suo intervento con un “richiamo severo all’Amministrazione a rimettere in ordine il filo degli strumenti urbanistici, in modo che possano generare risposte concrete per il bene della città. Infatti, è inutile fare propositi e annunci sulla sostenibilità da Siena, quando poi non abbiamo nemmeno in ordine la pianificazione della mobilità interna. Per questi motivi mi dichiaro insoddisfatto”.

L’INTERROGAZIONE DEL GRUPPO “PER SIENA” SULLA MANUTENZIONE DEI MANTI STRADALI E DEI MARCIAPIEDI IN PERIFERIA

Si è incentrata sulla manutenzione dei manti stradali e dei marciapiedi della periferia di Siena l’interrogazione presentata oggi in Consiglio comunale da Vanni Griccioli, Massimo Mazzini e Pierluigi Piccini (Per Siena).

Griccioli ha evidenziato “come in altre interrogazioni, che si sono susseguite in questi quattro anni, sia stato sollevato il tema”, ricordando che “il mancato intervento delle strade nella parte periferica della nostra città sta rendendo alcuni tratti viari pericolosi, soprattutto per i motoveicoli”.

Il consigliare ha poi elencato, partendo da sud della città, le vie che necessitano di lavori “da via Girolamo Gigli, in gravi condizioni dovute a buche e insenature, ad alcune parti di via Piccolomini. Ma anche i viali: Toselli, Sardegna, Achille Sclavo, che risultano fortemente abrasi e sfaldati; così come via del Vecchietta e Duccio di Boninsegna. Situazione simile anche a San Miniato nelle arterie di maggior scorrimento, e nella zona periferica a nord come in via Quinto Settano e Celso Cittadini”.

Da quanto esposto la richiesta “di conoscere se ci sono in cantiere prossimi interventi sulla periferia e le tempistiche certe di ripristino, che auspichiamo non si concentrino a pochi mesi dalla fine di questo mandato amministrativo, poiché possono ingenerare situazioni di collasso viario non indifferente. E perché non siano state programmate, in questi anni, azioni concrete e non interventi definiti a toppe su vari manti stradali”.

“Critiche ingiuste quelle avanzate dal consigliere perché – ha aperto così il vicesindaco – noi abbiamo iniziato la programmazione e avviato i lavori da tempo su strade importanti”. Dai viali e l’anello intorno alla Fortezza, a via Beccafumi, Strada Grossetana per oltre 1,5 km, via Fiorentina, Strada di Scacciapensieri, la Chiantigiana, via Nino Bixio, Pescaia, via Montluc, il piazzale davanti a Porta Ovile, via Lombardi, la rotatoria di via Bianchi Bandinelli.

Ha ricordato poi quanto “l’asfalto necessita di manutenzione” concordando  “sulla presenza di alcune vie che necessitano di interventi di asfaltature. Non è vero però che non sono stati programmati anzi molti di questi, soprattutto in quelle di maggior carico di traffico, si sono fatti in orari notturni per evitare disagi ai cittadini. E nei prossimi mesi ne sono previsti altri. Per esempio, in tutto il quartiere di Ravacciano. Lavoro, questo, già pronto dallo scorso autunno, ma per il quale abbiamo ritenuto fosse meglio aspettare la fine dell’anno scolastico visto che i soli momenti di grande traffico si verificano in entrata e uscita dalle scuole. Già affidato l’intervento di rifacimento dell’area di sosta e della carreggiata in via Banchi, nella parte davanti al Cus, con una completa razionalizzazione del parcheggio. Verranno rifatti i tappeti di Piazzale Rosselli e completata l’asfaltatura di Strada di Scacciapensieri. E anche viale Bracci con un restyling delle isole, dello spartitraffico, del verde e dei marciapiedi. 1 milione e 400 mila euro di accordo quadro per le asfaltature e 1,2 milioni, destinati a due interventi importanti: Strada Massetana, per oltre mezzo milione di euro, dove verranno espiantati tutti i pini e rifatto il manto, e via Verdi in cui non è previsto solo un lavoro di asfaltatura”.

Il vicesindaco ha concluso “dicendo di aver risposto con dei dati concreti che testimoniano l’impegno di questa Amministrazione nella manutenzione delle strade e nello specifico nei lavori al manto stradale di asfalto programmati e non realizzati all’ultimo minuto”.

“La mia preoccupazione – ha ribadito Griccioli – era quella di ridursi a fine mandato per eseguire questi interventi perché si possono generare problemi alla viabilità. La mia attenzione, infatti, non era a fini elettorali, ma su criticità che si rifletterebbero sui cittadini”.

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