Presa d'atto del Cda sulla mancanza di capitali per andare avanti
di Red
SIENA. L’onda lunga della pesante crisi che investe la Fondazione MPS arriva in Siena Biotech. Il consiglio di amministrazione della società, preso atto che da Palazzo Salimbeni non arriveranno soldi e che gli ultimi otto milioni, di cui si era parlato come di “boccata d’ossigeno”, sono pressochè bloccati dalle pretese dei creditori e non saranno disponibili, avrebbe deciso di mettere in cassa integrazione a rotazione il personale, con turni di 40 dipendenti alla volta. Già le prime avvisaglie si sarebbero dovute avere con le dimissioni del Direttore Generale Giovanni Gaviraghi, che erano state ufficialmente vendute come “legate espressamente a fattori personali”. I dipendenti restano in attesa delle decisioni che verranno loro comunicate giovedì prossimo e, per non inficiare le trattative che la Rsu sta continuando con l’azienda, saranno pronti ad emettere una propria nota.
Siena Biotech è una società strumentale della Fondazione MPS che è vissuta in questi anni solo con i finanziamenti della proprietà senza produrre redditività, anzi investendo 120-150 milioni in un’inutile faraonica sede al Petriccio. Privando il quartiere di un luogo di aggregazione e tempo libero importante come il “Campino”, ora si ritrova con locali inutilizzati per l’attività societaria, tanto da averne dati alcuni in locazione. La società doveva essere un fiore all’occhiello, una eccellenza della città, ma gli errori di valutazione e programmazione non l’hanno resa autosufficiente dopo lo start up iniziale. Probabilmente ventilate possibilità di accordi industriali con altre aziende per salvaguardare i risultati delle ricerche da un personale di primo livello non si sono concretizzate. Ma i tempi stringono e anche dagli ultimi movimenti finanziari della Fondazione non sono arrivate buone notizie per reperire le risorse necessarie alla mera sopravvivenza nel breve periodo, tanto da consigliare l’attuazione del programma di cassa integrazione. Pare – dalle voci circolate – che nel 2007 la Fondazione abbia rifiutato di vendere Siena Biotech ad un investitore del settore chimico
Si attende, quindi, un comunicato ufficiale dell’azienda e delle organizzazioni sindacali.
(Foto Corrado De Serio)