"Si configura il licenziamento di massa delegato ad altri soggetti"
FIRENZE. Il consigliere regionale di SEL Mauro Romanelli ha presentato una interrogazione orale urgente alla Giunta Regionale per la vicenda delle esternalizzazioni annunciate da MPS. Per il consigliere tale operazione “è molto grave e si prefigura come un licenziamento di massa mascherato e delegato ad altri soggetti. Già a fine estate sono a rischio oltre mille lavoratori, 400 solo in Toscana tra Siena e Firenze”.
“Tutto si sta svolgendo nel silenzio della politica, che già ha molte colpe, e per questo ho presentato un’interrogazione urgente in Regione”, afferma. “Le Istituzioni devono chiedere conto di cosa si intende fare per la salvaguardia dell’occupazione dei lavoratori individuati in esubero. Voglio solo ricordare che anche l’Unione Europea ha evidenziato come un piano di ristrutturazione basato solo su tagli di personale non sia credibile e come priorità siano da tagliare gli stipendi dei top manager”.
“Tutto si sta svolgendo nel silenzio della politica, che già ha molte colpe, e per questo ho presentato un’interrogazione urgente in Regione”, afferma. “Le Istituzioni devono chiedere conto di cosa si intende fare per la salvaguardia dell’occupazione dei lavoratori individuati in esubero. Voglio solo ricordare che anche l’Unione Europea ha evidenziato come un piano di ristrutturazione basato solo su tagli di personale non sia credibile e come priorità siano da tagliare gli stipendi dei top manager”.
Il testo dell’interrogazione orale urgente
Ricordato che la fase attuale di Monte dei Paschi di Siena è caratterizzata dalla ricerca di società esterne con le quali operare l’esternalizzazione di 1100 dipendenti (di cui 270 a Siena e oltre 100 a Firenze);
Considerata la complessità di tale operazione, perché riguarda attività prettamente bancarie, che quindi prevedono l’applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro a tutti i lavoratori espulsi e che, inoltre, i lavoratori sono oggi dislocati su più sedi presenti su tutto il territorio nazionale, e quindi è difficile immaginare una società, che non sia una grossa banca, capace di assorbire lavoratori provenienti da così tante sedi decentrate;
Considerato che il ricorso all’esternalizzazione altro non sarebbe che l’avvio di licenziamenti mascherati da spostamenti di sede poiché i lavoratori interessati sono assegnati in località distanti fra loro parecchie centinaia di chilometri;
Considerato che comunque si tratterebbe della precarizzazione certa del posto di lavoro e della condizione lavorativa, in quanto un lavoratore uscito dal processo produttivo in prepensionamento costituisce un risparmio certo e definitivo per l’azienda, mentre un lavoratore esternalizzato comporta un risparmio solo teorico e parziale giacché per la lavorazione che prima era svolta all’interno della banca, in futuro la stessa dovrà comunque pagare un canone all’ipotetica società fornitrice del servizio;
Ricordato che la Banca d’Italia ha emanato recentemente una circolare che aggiorna le disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche in materia di sistema dei controlli interni, sistema informativo e continuità operativa e che sottopone le esternalizzazioni nel credito al controllo e all’autorizzazione della stessa Autorità;
Considerato che è ancora possibile riaprire la trattativa, utilizzare il fondo esuberi, se necessario, per il 2014 e 2015 ed evitare totalmente l’esternalizzazione, accompagnando tale scelta con un efficace e notevole taglio dei compensi del top management, che non solo non sono ancora stati decurtati ma neanche resi noti;
Ricordato che anche per l’Unione Europea il piano di ristrutturazione del Monte dei Paschi di Siena è troppo morbido sul fronte dei compensi dei manager (nelle banche che ricevono aiuti, secondo le regole comunitarie, i compensi dei più alti dirigenti non possono essere superiori di oltre quindici volte il salario medio nazionale fino alla fine del piano di ristrutturazione) e si critica per la scelta esclusiva del taglio del personale per ridurre i costi;
Considerate che con le proposte, più che praticabili e concrete, avanzate dalla parte sindacale, che mostrano di poter ottenere un risparmio probabilmente più alto dei complessivi 90 milioni di euro richiesti dall’azienda, senza espellere alcun lavoratore, si raggiungerebbe sicuramente il risultato positivo in termini economici per l’azienda.
Interroga la Giunta regionale per sapere:
– Se la Regione è a conoscenza dello sviluppo del piano industriale della banca Monte dei Paschi di Siena e dell’andamento concreto delle trattative tra azienda e sindacati;
– Come valuta il ricorso all’esternalizzazione;
– Quali iniziative concrete di competenza intendano attuare nella vicenda del salvataggio dell’azienda, già fortemente sostenuta da risorse pubbliche per tali fini, sia a garanzia di tali risorse impiegate ma, più in generale, a garanzia dei risparmiatori e dei lavoratori della banca Monte dei Paschi di Siena.