Ripulito il tratto San Donato in Poggio - Castellina - Quercegrossa

CASTELLINA IN CHIANTI. Completato in tempi record (poco più di 6 mesi) il progetto di studio, ripristino, tracciatura e valorizzazione dell’antica Via Romea Sanese passante per il Chianti. Parliamo del tratto San Donato in Poggio – Castellina – Quercegrossa. In quest’arco di tempo il Gruppo Salingolpe si è dovuto occupare anche degli scavi archeologici della nuova Necropoli di Casa Rosa e del restauro della statua della Madonna addolorata di Fonterutoli. Molto si deve al nostro socio, responsabile di questo specifico progetto, dott. Giuseppe Stiaccini. Essenziale anche la preziosa collaborazione instaurata con l’associazione escursionistica “Camminando a Quercegrossa”, il cui lodevole contributo ha permesso di velocizzare tutta l’operazione.

Ripulitura tracciato Fonterutoli insieme agli amici di Camminando a Quercegrossa
La Via Romea che passa per il Chianti è costituita in larga parte da tratti di strada ancora incorrotti e liberi dal traffico veicolare. Il progetto ha previsto un’approfondita fase iniziale di studio del tracciato, dei riferimenti archivistici e storiografici e ha permesso, in più di un’occasione, di scoprire anche emergenze archeologiche degne di nota (basti ricordare l’ospedale medievale di S. Jacopo a La Valle, vicino loc. Ricavo). A ciò è seguita una ricognizione costante dei tratti principali, poi registrati con Gps e marcati con apposita segnaletica. Nel tratto Nord, ossia da San Donato a Castellina, l’antica Via Romea ricalca sostanzialmente l’attuale provinciale ma per evitare di percorrere l’asfalto, anche per una questione di sicurezza, si sono tracciati in alternativa antichi percorsi transumanti a questa parallela. Il tratto Sud, invece, da Castellina a Quercegrossa è totalmente preservato. Si vedranno, infatti, ampi tratti di lastricato ancora esistente lungo vigne e boschi.

Ricognizione del percorso nei pressi di San Donato in Poggio
Il progetto pone le sue finalità nel grande recupero culturale, quindi di consapevolezza civica, di questo tracciato, vero fiore all’occhiello del nostro territorio. Il Chianti è noto in tutto il mondo proprio per il Paesaggio e per il settore eno-gastronomico. Recuperare questo immenso patrimonio collettivo, dunque, significa valorizzare maggiormente e in modo concreto il nostro principale punto di forza, aumentandone l’attrattività. L’escursionismo, essendo un’attività svolta da appassionati “consapevoli”, quindi turisti di qualità, è in grado di generare importanti ricadute economiche a livello locale. Rappresenta una vera opportunità di sviluppo sostenibile. Il passo successivo sarà quello di mettere in relazione domanda e offerta, in modo tale che chi lo desideri possa usufruire di tutta una gamma di servizi offerti direttamente dagli operatori commerciali presenti sul tracciato (posti letto, degustazioni, ristorazione, accompagnamento guidato, attività ludiche e sportive, ecc), così come sarà essenziale la manutenzione dei tracciati, svolta direttamente dai frontisti, sposando un approccio di auto-sostenibilità. E’ necessario che le politiche culturali dei territori rurali comprendano come questo tipo di turismo non usufruisca semplicemente di un sentiero (a piedi, bici o cavallo che sia) ma desidera vivere e conoscere un intero territorio, si nutre dei suoi paesaggi, della sua identità. E per farlo ha bisogno di un soggiorno strutturato, capace di soddisfare tali esigenze in continua mutazione.