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“Servono urgenti iniziative del Governo per sostenere il turismo”, spiega preoccupato il Presidente di Agriturist/Siena Andrea Pannocchieschi d’Elci. Il quadro emerso dal nostro sondaggio – sottolinea – è allarmante: lo scorso anno nel senese avevamo nei mesi tra luglio e agosto il 31% di aziende agrituristiche in crescita di ospiti, un 50% che conservava le posizioni già raggiunte e solo un 12% che peggiorava. Oggi siamo con appena il 10% di aziende che migliora, il 30% che tiene, e il 60% che perde terreno”.
“La diminuzione complessiva degli ospiti, rispetto allo scorso anno – rileva Fabiola Materozzi, coordinatrice della sezione senese di Agriturist/Confagricoltura – è addirittura a due cifre (-11/15%) per gli italiani, in un mercato, quello dell’agriturismo, ancora trainato numericamente dalla clientela straniera (circa 60%), in calo (-5/8 %) in questo trimestre estivo. Ulteriori effetti negativi si registrano sul versante delle presenze (pernottamenti): il 75% degli operatori intervistati dichiara che la durata delle vacanze si sta ulteriormente abbreviando. E’ importante sottolineare – aggiunge – che il calo delle notti usufruite è maggiore a quello degli arrivi. Ovvero, diminuisce la durata media del soggiorno che scende ad quasi 2,9 giorni. Pesanti segni negativi anche per le attività di degustazione (-16%), e la vendita dei prodotti aziendali (-10%). Enorme è anche la preoccupazione delle aziende che nel trimestre giugno – agosto concentrano il 75% dei flussi e solitamente registrano le migliori performance di tutto l’anno”.
“La situazione del turismo italiano, ma anche locale – commenta Andrea Pannocchieschi d’Elci – è sempre più critica. E l’agriturismo non fa eccezione, pur offrendo accoglienza con un ottimo rapporto qualità/prezzo. Si chiede al Governo di accelerare i tempi dell’annunciato programma strategico per il rilancio del settore, adottando misure urgenti per la ripresa nella prossima stagione: le tasse hanno messo in ginocchio la domanda interna, ci vogliono investimenti mirati per attrarre almeno quella estera. Da non dimenticare in questo piatto panorama – rincara – il peso della burocrazia e delle tasse, senza contare situazioni preoccupanti e irrisolte come quella delle piscine. Andando di questo passo non ci resta che chiudere un settore che e’ il miglior ambasciatore per valorizzare il territorio e l’ambiente”.
Netto il giudizio di Agriturist sulle previsioni ottimistiche diffuse recentemente a proposito dell’agriturismo: non guardare in faccia la realtà, significa sottovalutare le difficoltà delle imprese e ritardare i provvedimenti per contrastare la grave crisi che, negli ultimi cinque anni, ha “tagliato” il 25% delle presenze e il 35% del reddito del settore. A breve – annunciano da Agriturist – sarà sottoposto ai ministri, del Turismo, Piero Gnudi, delle Politiche agricole, Mario Catania, per i Beni e le attività culturali, Lorenzo Ornaghi, e dell’Ambiente, Corrado Clini, un pacchetto di proposte finalizzato a dare maggior forza alla promozione dell’offerta di agriturismo, attraverso una più efficace presentazione, soprattutto tramite internet, dello straordinario patrimonio di paesaggi, beni culturali minori, ambienti naturali, produzioni tipiche e manifestazioni tradizionali, di cui l’Italia dispone senza essere capace di comunicarlo come merita.
Non solo. Nel prossimo autunno, Agriturist organizzerà nuovamente corsi di formazione finalizzati a migliorare la promozione dell’offerta di ospitalità delle aziende associate. La situazione del turismo italiano è molto critica e nessuno è in grado di prevedere la sua durata. Occorre reagire alla crisi con la massima tempestività puntando soprattutto su una crescita di professionalità.