Lo ha deciso il Comune di Siena dopo un incontro con i rappresentanti dei genitori

SIENA. Dall’undicesimo giorno di assenza per motivi sia di salute che personali i pasti non consumati dai bambini saranno rimborsati alle famiglie con la quota prevista dalla fascia Isee di appartenenza. È questa la proposta dell’amministrazione comunale presentata ai rappresentanti dei genitori degli alunni delle scuole senesi che usufruiscono del servizio mensa durante un incontro che si è tenuto nei giorni scorsi e che ha visto la partecipazione degli assessori al Bilancio e all’Istruzione del Comune di Siena, Massimo Bianchi e Maria Teresa Fabbri, e dei dirigenti dei settori interessati Luciano Benedetti e Letizia Meioni.
“L’amministrazione si è resa da subito disponibile ad incontrare i genitori per trovare soluzioni condivise – spiega l’assessore Bianchi – e questo è l’impegno che abbiamo preso per l’anno scolastico in corso. Non è stato possibile fare di più per andare in contro alle famiglie perchè le tariffe 2010 per il servizio mensa sono state, come sempre, decise in sede di bilancio e in quella sede concertate con i sindacati e le parti sociali. Il bilancio, proprio per questi motivi, non può essere rivisto in corso di anno”. Ai rappresentanti degli genitori è stato infatti spiegato che le quote per la mensa non venivano riviste dal 2001 e che gli aumenti comunicati alle famiglie sono il risultato dell’incremento del costo delle materie prime e dell’adeguamento dei contratti di lavoro dei dipendenti. L’istituzione delle fasce Isee, poi, ha fatto sì che per alcune famiglie con reddito basso gli aumenti siano contenuti, mentre all’alzarsi del reddito cresce anche la percentuale di aumento.
“Volendo comunque soddisfare le famiglie – prosegue l’assessore Bianchi – abbiamo anche concordato che in sede di concertazione del bilancio preventivo per il 2011 il Comune di Siena, rispettando l’impegno preso nei confronti delle famiglie, si impegnerà concretamente per istituire l’uso del buono pasto, riservandosi di decidere le modalità del servizio, se con buoni cartacei o con bollettini telematici. Inoltre l’amministrazione proporrà ai sindacati e sosterrà anche l’introduzione di agevolazioni ulteriori per le famiglie con 2 o più figli utenti della mensa e valuterà la possibilità di rivedere le fasce Isee per l’anno 2010-2011, così come richiesto dai genitori”.
Per l’anno attualmente in corso, i giorni di assenza dei bambini, a partire dal 14 settembre 2010, saranno conteggiati dalle scuole che, a fine anno invieranno la sommatoria, alunno per alunno, al Comune di Siena. Da qui partiranno le dovute verifiche degli uffici e saranno attivati i rimborsi a partire dall’undicesimo giorno di non frequenza della struttura. In questo conteggio, logicamente, non rientrano i periodi di chiusura degli istituti, come le vacanze di Natale e quelle di Pasqua o vari ponti che saranno in calendario in base all’autonomia scolastica. I rimborsi saranno calcolati in base alla fascia Isee di appartenenza delle famiglie, per cui non saranno corrisposti a chi è esonerato dal pagamento della tariffa stessa, mentre per chi corrisponde una quota mensile il costo di ogni singolo pasto sarà calcolato dividendo la spesa mensile per 20 pasti. Le modalità per il rimborso saranno due. Le famiglie dei bambini che il prossimo anno scolastico usufruiranno nuovamente del servizio mensa avranno una decurtazione dell’importo spettante nel primo bollettino relativo all’anno 2010/2011, mentre genitori dei bambini che non si avvarranno più della mensa comunale potranno ritirare la quota di rimborso direttamente presso la Tesoreria della Banca Monte dei Paschi di Siena.
I primi 10 giorni di assenza non sono rimborsabili, in quanto l’amministrazione sostiene dei costi fissi per l’erogazione del servizio. Ogni pasto costa al Comune 6 euro, 3,73 per le derrate alimentari e la preparazione delle vivande, 2 per lo sporzionamento e la distribuzione nei vari istituti e 0,27 euro per le attrezzature, le stoviglie e i detersivi. Per questo, anche la quota massima di 100 euro al mese prevista per chi ha un Isee superiore a 35mila euro, non copre per intero le spese della mensa, che arrivano a 120 euro considerando una media mensile di 20 giornate. E molti voci tra i costi non diminuiscono con il diminuire delle presenze, basti pensare al personale e alle attrezzature, così come alla distribuzione.