Il ricavato servirà per l
SIENA. Un ristoratore senese porta in tavola il gusto della beneficenza acquistando il “Tartufo della Solidarietà” donato nei giorni scorsi dal Comune di San Giovanni d’Asso alla Fondazione Exodus di Don Mazzi. Il pregiato tubero di 150 grammi è stato acquistato da Walter Redaelli che la scorsa settimana ha effettuato una donazione alla Onlus che si occupa in tutta Italia dei giovani in difficoltà. “Il Tartufo della Solidarietà” era stato ritirato da Don Felice Riva, stretto collaboratore di Don Mazzi, nell’ambito delle iniziative della XXV Mostra Mercato del Tartufo Bianco delle Crete Senesi e alla consegna era subito seguito l’appello per una gara di solidarietà che avrebbe portato poi il ricavato dalla vendita del tartufo direttamente nelle casse della Fondazione Exodus. Appello ha cui ha risposto pochi giorni dopo il ristoratore di Bettolle che aveva letto la notizia su un quotidiano locale. Walter Redaelli, che da sempre promuove la cucina a chilometro zero per la valorizzazione dei prodotti del territorio e l’uso esclusivo dei prodotti di stagione per i suoi ospiti, ha cucinato il tartufo bianco di San Giovanni d’Asso per i suoi clienti con un annuncio particolare durante il servizio per informare dell’iniziativa di solidarietà. «Un ringraziamento particolare a questo benefattore – ha detto don Felice Riva – che ci ha sostenuto ed aiutato, contribuendo a donare un sorriso ai numerosi giovani ospiti dei nostri centri. I proventi della sua donazione – spiega – saranno usati per allestire il pranzo di Natale al centro Exodus di Gallarate dove, ormai da dieci anni è una consuetudine riunire i venti giovani ospiti con le loro famiglie, i senza tetto e le persone sole».
Soddisfatto il sindaco di San Giovanni d’Asso Michele Boscagli: «Per il nostro territorio è un piacere e una grande soddisfazione poter aiutare i meno fortunati e chi ogni giorno si impegna per la loro riabilitazione e reinserimento nella società. Il frutto più pregiato della nostra terra renderà più speciale il Natale di tante famiglie».