Interviene il sindaco Cenni che firma con Lonzi e Millozzi una lettera aperta al ministro
SIENA. “Con rammarico e meraviglia prendiamo atto, per la seconda volta in pochi mesi, di affermazioni lesive della dignità delle nostre storiche istituzioni e del Palio di Siena ritenuto da molti, in Italia e nel mondo, e a ragione, un patrimonio inestimabile di cultura, figlio di quella identità nazionale e locale in altre occasioni sbandierata come fondamentale ricchezza del nostro Paese.
Non amare la nostra Festa rientra nel libero pensiero e nella libera scelta di ogni individuo. Ma raccontare di Palio in maniera inesatta, raffrontandolo con altre manifestazioni che hanno tutt’altro scopo, è operazione non coerente con quella di un Ministro che ha il dovere di rappresentare il nostro Paese, anche nelle sue manifestazioni più antiche, per quello che è e non per quello che si pensa sia, non conoscendolo. Parlare, poi, della nostra manifestazione con una leggerezza che arriva fino a sottometterla, nel giudizio, ai cibi italiani – peraltro con una loro dignità profonda ma rientranti in tutt’altro settore – sconcerta e merita le nostre sentite rimostranze.
Ed infatti non si può parlare del Palio di Siena senza conoscere minimamente non solo la valenza storica e culturale, ma nemmeno le modalità organizzative, gli strumenti di tutela degli animali e, in buona sostanza, tutto quanto rende la nostra Festa qualcosa di speciale da difendere come valore nazionale e come esempio per altre manifestazioni che impegnano gli animali.
Il nostro Palio applica infatti l’ordinanza del Sottosegretario dell’attuale Governo Francesca Martini per la tutela degli animali; dall’applicazione della stessa ordinanza Martini il Palio di Siena è risultato promosso a pieni voti, diventando un modello da seguire.
Certe affermazioni, oltre che offendere l’intera comunità senese e i tanti amici ed estimatori della nostra manifestazione, nuocciono moralmente ad essa comunità e, se vogliamo, anche concretamente in quanto anziché favorire l’attivazione di un turismo di qualità – quello attirato, cioè, dalla nostra città e dal Palio – ne danneggiano l’immagine in maniera profonda.
Per quanto riguarda poi la candidatura Unesco, da noi proposta e sostenuta, questa è pienamente coerente con la “Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale Unesco” del 17 ottobre 2003. Il Palio, infatti, rappresenta una espressione delle tradizioni del popolo senese seconda a nessun’altra in Italia e ovunque nel mondo perché veicolo di tradizioni storiche dagli alti contenuti civili, religiosi, spirituali; perché esempio di libera e democratica unità nella diversità di coloro che partecipano alla Festa, alla Contrada, alla città; perché esempio di cura continua della salvaguardia dei cavalli, protagonisti della Festa; perché esempio di trasmissione tra le generazioni di valori di una identità inimitabile.
Il Centro Storico di Siena è già presente nella Lista dei siti Unesco come bene storico e architettonico. L’inserimento del Palio di Siena nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco lo collocherebbe, quale immenso e intangibile patrimonio dell’intera umanità, nell’ambito che gli compete.
Sono innumerevoli i contestatori che, ormai da tanti anni, si sono cimentati in questi attacchi al Palio di Siena. Ma per nostro impegno e per loro volontà, una volta ottenuta la possibilità di illustrare loro tutto quanto circonda la nostra Festa, dimostrando – con i fatti – la validità delle scelte compiute in materia di tutela delle persone e degli animali anche in linea con le determinazioni, come detto, del Governo, siamo riusciti a far modificare loro il precedente superficiale giudizio.
Saremo ben lieti di fornire ogni tipo di notizia, di statistica, di verifica nel confronto con le disposizioni di legge e con le ordinanze esistenti in materia, allo scopo di consentire una più attenta analisi di un fenomeno che, per essere trattato, deve essere conosciuto in profondità.
Auspichiamo quindi posizioni non preconcette e dettate da valutazioni consone con i valori di fondo che da secoli il Palio di Siena esprime”.
Maurizio Cenni Sindaco di Siena
Marco Lonzi Magistrato delle Contrade
Pier Luigi Millozzi Presidente Consorzio di Tutela del Palio