Non è sicuro che ben 11 centrali abbiano resistito alla violenza del sisma
																		                                                                                            di LEXDC SIENA  
SIENA. Il più brutto ma più efficace spot contro la seconda era nucleare italiana lo stanno proponendo tutte le televisioni nazionali trasmettendo le immagini quasi apocalittiche del disastro giapponese che, dopo una violentissima scossa di terremoto “inimmaginabile”, è stato seguito da uno tsunami altrettanto “inimmaginabile” e dalla distruzione delle infrastrutture di una vastissima area del Giappone. Fino ad arrivare, come ben ha potuto vedere lo stupefatto e sorridente Chicco Testa a Otto e Mezzo ieri sera in tv, a lambire ben 11 centrali nucleari, che sembra, con il passare delle ore, sempre meno sicuro che abbiano resistito alla violenza della natura.
SIENA. Il più brutto ma più efficace spot contro la seconda era nucleare italiana lo stanno proponendo tutte le televisioni nazionali trasmettendo le immagini quasi apocalittiche del disastro giapponese che, dopo una violentissima scossa di terremoto “inimmaginabile”, è stato seguito da uno tsunami altrettanto “inimmaginabile” e dalla distruzione delle infrastrutture di una vastissima area del Giappone. Fino ad arrivare, come ben ha potuto vedere lo stupefatto e sorridente Chicco Testa a Otto e Mezzo ieri sera in tv, a lambire ben 11 centrali nucleari, che sembra, con il passare delle ore, sempre meno sicuro che abbiano resistito alla violenza della natura.
Anzi  le ultime informazioni provenienti dall’Est asiatico ci raccontano di  una esplosione e di nuvole di vapore radioattivo sopra la città di  Fukuoshima, dell’evacuazione decisa dal governo immediatamente per un  raggio di dieci chilometri intorno alla centrale nucleare per un evento  “inimmaginabile” per gli esperti di costruzione di centrali atomiche.  Ricordate che il disastro di Chernobyl, come primo effetto ci lasciò per  anni il dubbio se le ciliegie e l’insalata dei nostri campi, a  grandissima distanza dall’Ucraina, fossero contaminati. Si evolverà  negativamente anche la situazione dell altre 10 installazioni  giapponesi? Quale sarà la reale portata del disastro? I governi sovente  non lasciano spazio a una informazione che sia anche CONOSCENZA dei  fenomeni, come gli effetti del combinato incendi+radioattività della scorsa estate russa, di cui dal 10 agosto  2010 fummo privati anche delle immagini satellitari.
Per  una sorta di “corsi e ricorsi” storici, sembra che ancora una volta,  oltre al disastro materiale provocato dalla natura, tocchi al Giappone  sperimentare per primo gli effetti di un disastro nucleare: mura  crollate e nubi radioattive hanno già colpito il personale della  centrale nucleare, come se le esperienze di guerra di Hiroshima e  Nagasaki siano nel dimenticatoio del passato. Eppure il presidente del  Forum Nucleare ieri sera ostentava sicurezza e verve polemica, invece di  piegare la testa sotto l’urto inarrestabile degli eventi. Ci vuole  vendere per sicure centrali nucleari di terza generazione. Peccato che  non ce ne sia una funzionante in tutto il mondo, e le centrali-cavie che  si stanno realizzando a Flamanville (Francia) e Olkiluoto (Finlandia)  hanno accumulato tanti di quei ritardi nella costruzione degli  impianti e n  ella definizione della sicurezza, che forse non vedranno mai la luce, essendo  già chiaramente diventati anti-economici e avendo lasciato senza  energia elettrica i due paesi per gli ultimi dieci anni.
L’agenzia  nucleare italiana stenta a mettersi in moto, non riuscendo nemmeno a  trovare una sede che la ospiti. L’imbelle Veronesi, la cui appartenenza  al centrosinistra è già stata vantata dal governo come approvazione al  progetto nucleare italiano da parte della maggior forza politica  nazionale di opposizione, aveva proposto di riunire l’agenzia a casa  sua. Magari, aggiungiamo noi, che oltre le riunioni si faccia la  centrale nucleare nel giardino di casa sua. E, visto che ci siamo, che  nel giardino di casa di Chicco Testa si faccia il deposito delle scorie  radioattive, che gli sopravviveranno per non so quante generazioni.  Vediamo se su questo sono d’accordo!
                                        		
					                                            
                                    


		
 
                                                                
                                


