Critica all'operato del presidente di Palazzo Sansedoni
“Il punto – spiega Eugenio Neri – sta nell’articolo 7 del vecchio statuto di Palazzo Sansedoni dove, al punto 5, si prevede l’obbligo per il Presidente della Fondazione Monte dei Paschi di richiedere agli enti nominanti i nominativi della deputazione di indirizzo almeno tre mesi prima della scadenza del mandato”. “Il mandato dell’attuale deputazione – ricorda Eugenio Neri – scade il prossimo 4 agosto, quindi prima del 3 maggio 2013 il presidente Mancini avrebbe dovuto fare la richiesta agli enti nominanti. Una richiesta che, a quanto risulta, non è mai partita da Palazzo Sansedoni”.
“Il termine previsto nel vecchio Statuto era perentorio e, seppure senza alcuna apparente sanzione, il presidente Mancini non può venirci a dire che avrebbe omesso la comunicazione perché era in pendenza della revisione dello stesso Statuto – prosegue Eugenio Neri -: il fatto inconfutabile è che le regole sono state violate”. “La procedura corretta sarebbe stata infatti quella di richiedere comunque i nominativi agli enti nominanti e solo dopo che il nuovo Statuto fosse stato approvato, dare corso alla nuova procedura”, aggiunge Eugenio Neri.
“Noto che il presidente Mancini in questi ultimi giorni non perde occasione per difendere il suo operato ai vertici di Palazzo Sansedoni e per ‘spalmare’ le colpe degli errori del passato ma se vuole davvero fare chiarezza può cominciare dallo spiegare i motivi per cui nel maggio scorso non avrebbe invitato gli enti nominanti a presentare i nominativi per la deputazione. Dal presidente della Fondazione ci saremmo aspettati, infatti, ben altro rispetto nei confronti delle istituzioni senesi e della città”, conclude Eugenio Neri.