
SARTEANO. E’ stato terminato il primo stralcio dei lavori della nuova sede della Giostra del Saracino. A parlarcene è il direttore dei lavori.
Architetto Fabrizio Bardelli, che intervento è stato eseguito?
“Il progetto dei lavori di restauro prevedeva il rifacimento della copertura ed il consolidamento dei solai intermedi. Al fine di ridurre i pesi nelle zone alte del fabbricato, è stata realizzata una copertura con travi in legno lamellare e pannelli sandwich in legno e polistirene.
In questo modo-aggiunge il direttore ai lavori- sono stati ridotti i carichi di almeno il 30% rispetto all’uso di tecniche “tradizionali”.
E’ un lavoro per cui sono stati utilizzati materiali e tecniche innovative e che ha richiesto l’assidua presenza in cantiere del direttore dei lavori e dell’impresa edile selezionata “Rossi Claudio”
Questo tipo di intervento ha creato difficoltà di esecuzione?
“Si è creata un’ottima sinergia con l’impresa e questo ci ha consentito di superare rapidamente le difficoltà che via via si sono presentate e quindi tutto è andato avanti speditamente e con eccellenti risultati”.
“L’opera è stata resa possibile grazie al contributo della Fondazione Monte dei Paschi – dichiara il presidente dell’Associazione Giovannino Giani- senza il quale non sarebbe stato nemmeno pensabile realizzare una sede. Per noi è importante avere un punto di riferimento sia per le riunioni che per la custodia e dei beni dell’associazione, non considerando che ciò servirà anche per far conoscere la storia, la cultura, la tradizione paesana”.
I lavori eseguiti dell’impresa edile Rossi Claudio sono stati curati nei minimi particolari. “Sono occorsi due mesi e mezzo di lavoro – dichiara il titolare Claudio Rossi – e il primo passo è stato quello della messa in sicurezza del tetto che era in fase di cedimento. Subito dopo è stato necessario fare lo scavo- continua Rossi- per riportare in ‘quota’ il piano terra che era in forte pendenza, con un solaio aerato. A seguire il consolidamento del solaio del primo piano, poi il solaio del secondo piano a finire il tetto. La struttura grezza della sede non è più una struttura fatiscente ma un ambiente che sicuramente sarà confortevole per ogni attività dell’associazione, che movimenta l’intero paese tutto l’anno”
Architetto Fabrizio Bardelli, che intervento è stato eseguito?
“Il progetto dei lavori di restauro prevedeva il rifacimento della copertura ed il consolidamento dei solai intermedi. Al fine di ridurre i pesi nelle zone alte del fabbricato, è stata realizzata una copertura con travi in legno lamellare e pannelli sandwich in legno e polistirene.
In questo modo-aggiunge il direttore ai lavori- sono stati ridotti i carichi di almeno il 30% rispetto all’uso di tecniche “tradizionali”.
E’ un lavoro per cui sono stati utilizzati materiali e tecniche innovative e che ha richiesto l’assidua presenza in cantiere del direttore dei lavori e dell’impresa edile selezionata “Rossi Claudio”
Questo tipo di intervento ha creato difficoltà di esecuzione?
“Si è creata un’ottima sinergia con l’impresa e questo ci ha consentito di superare rapidamente le difficoltà che via via si sono presentate e quindi tutto è andato avanti speditamente e con eccellenti risultati”.
“L’opera è stata resa possibile grazie al contributo della Fondazione Monte dei Paschi – dichiara il presidente dell’Associazione Giovannino Giani- senza il quale non sarebbe stato nemmeno pensabile realizzare una sede. Per noi è importante avere un punto di riferimento sia per le riunioni che per la custodia e dei beni dell’associazione, non considerando che ciò servirà anche per far conoscere la storia, la cultura, la tradizione paesana”.
I lavori eseguiti dell’impresa edile Rossi Claudio sono stati curati nei minimi particolari. “Sono occorsi due mesi e mezzo di lavoro – dichiara il titolare Claudio Rossi – e il primo passo è stato quello della messa in sicurezza del tetto che era in fase di cedimento. Subito dopo è stato necessario fare lo scavo- continua Rossi- per riportare in ‘quota’ il piano terra che era in forte pendenza, con un solaio aerato. A seguire il consolidamento del solaio del primo piano, poi il solaio del secondo piano a finire il tetto. La struttura grezza della sede non è più una struttura fatiscente ma un ambiente che sicuramente sarà confortevole per ogni attività dell’associazione, che movimenta l’intero paese tutto l’anno”